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 2009  marzo 24 Martedì calendario

SERRACCHIANI

SERRACCHIANI Debora Roma 10 novembre 1970. Avvocato. Politico. Nel 2008 eletta al Parlamento Europeo col Pd • «’E questa da dove esce?”. Quando Franceschini si gira verso il fido Alberto Losacco è ormai troppo tardi, Debora Serracchiani è un fiume in piena. Tant’è che anche il segretario smette di mangiare e comincia a battere le mani. Roma, sabato 21 marzo (2009), assemblea dei circoli del Pd. Tremila delegati del tanto citato, e poco ascoltato, ”territorio”. Debora è la segretaria dei circoli di Udine (’la città dell’Udinese e della Snaidero, e la città che ha accolto Eluana Englaro”, puntualizza subito lei), 38 anni, avvocato del lavoro. Non è friulana, essendo nata e vissuta a Roma fino ai 24 anni; si è trasferita in Friuli per seguire il compagno e lì ha cominciato a fare pratica legale. Ma niente politica fino al 2006. Quando per la prima volta prende la tessera dei Ds. Ricorda vagamente Audrey Tautou, ed è probabilmente proprio grazie a quel visino alla ”Amélie” che passa per innocua. Quando inizia a parlare nessuno la ascolta, Franceschini com’è detto, mangia. Lei chiede silenzio e parte con un discorso che se non le ha cambiato la vita politica prossima futura, l’ha fatta diventare una star del web. Il video con le sue parole è stato visto migliaia di volte su Internet, nascono gruppi di fans su Facebook con migliaia di iscritti, e su Youdem è, dopo soli due giorni, il video più visto di tutto il mese di marzo. In dodici minuti di relazione a braccio, è stata interrotta trentacinque-volte-trentacinque da autentiche ovazioni, compresa quella di Franceschini che, mentre lei si scusa perché sta sforando il tempo concessole, la esorta: ”Vai avanti, vai avanti!”. La botta di popolarità le piace un bel po’: ”Non me l’aspettavo, non ero preparata [...] Ho saputo di andare a Roma solo il giorno prima e certo non credevo che avrei potuto parlare”. Parla a braccio perché ”è lo stesso discorso che ho fatto a Udine”. Attacca Di Pietro ”leader di un partito fai da te, personale e personalistico che nulla c’entra con il centrosinistra”. Primo boato. ”La verità è che in questi pochi mesi di vita del Partito democratico ho avuto la netta impressione che l’appartenenza al nuovo partito fosse sentita molto di più dalla base che dai dirigenti”. Seconda ovazione. E dire che è timida, Debora. Ai primi applausi si gratta la testa imbarazzata mentre si guarda in giro, incredula. E mentre parla, le mani mordono nervose il polsino della giacca. [...]» (Marco Castelnuovo, ”La Stampa” 24/3/2009).