Francesca Sforza, La stampa 24/3/2009, 24 marzo 2009
BOOM D’ASCOLTI PER MERKEL IN VERSIONE OBAMA
Difficile pensare a Obama guardando l’apparizione televisiva del cancelliere Angela Merkel al talk-show «Anne Will» dell’altra sera sul canale tedesco Ard. Il confronto si è svolto nel corso di un serrato faccia a faccia tra la conduttrice in gessato grigio e l’ospite in giacca bianca e pantaloni neri, e ha spezzato un silenzio che durava da circa due anni. Fonti della cancelleria raccontano della guerra tra le emittenti per aggiudicarsi la serata, e spiegano che Merkel non ama andare in tv per il semplice motivo che neanche i tedeschi amano vedere i propri leader «perdere tempo» sul piccolo schermo. Ma la crisi ha imposto un cambio di ritmo: sono stati diversi milioni i telespettatori che per l’occasione sono rimasti incollati su Ard, e contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ascoltando il loro cancelliere hanno pensato proprio a Obama.
I giornali non le hanno risparmiato qualche critica - poche per la verità - ma i primi sondaggi confermano che la via della sobrietà e della chiarezza intrapresa in vista della campagna elettorale (si vota il 27 settembre prossimo) è quella giusta. Angela Merkel si è scagliata contro i bonus dei supermanager quando non corrispondono a un reale risultato e ha ripetuto di non voler nazionalizzare la Opel. Ha ricordato che non è stato facile decidere di attaccare il Papa, «ma come cancelliere tedesco non potevo lasciar passare quelle dichiarazioni sotto silenzio». Quando la conduttrice le ha rimproverato di aver taciuto di fronte alle critiche rivoltegli dai ministri socialdemocratici della sua coalizione, si è limitata a rispondere: «Restituisco i colpi a modo mio».
Gli uomini del suo staff sono stati tra i primi a contattare in via informale gli strateghi che hanno diretto la campagna elettorale di Barack Obama. Sono rimasti colpiti dal suggerimento secondo cui la vittoria si ottiene con i valori, più che con i programmi. In assenza di carisma, di capacità di emozionare le folle e di trascinare gli avversari in scambi sociali - neanche i suoi fedelissimi sono mai entrati nell’appartamento della Kanzlerin, dedicato solo a parenti e pochi amici di vecchia data - la strategia si concentrerà sui programmi, affinché diventino dei valori. Forse per questo ieri la Faz titolava: «Angela fa come Obama»