
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il neo-ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, ha detto ai quotidiani ”La Sicilia” e ”Il Giornale” che il Ponte sullo Stretto era previsto nel programma di governo e che perciò a questo punto si farà. Poiché la Lega, che il Ponte non l’ha mai voluto, aveva proposto di fare un referendum, Matteoli ha risposto: «Il referendum l’abbiamo già fatto. Sono le elezioni politiche, che abbiamo vinto». Le due più importanti organizzazioni ambientaliste - cioè il Wwf e Legambiente - hanno subito ribadito, già ieri sera, di non volere il ponte: avrebbe, secondo loro, un impatto ambientale devastante e farebbe felici le mafie.
• Come risponde il ministro Matteoli alla domanda: volete fare il Ponte e intanto per andare in treno da Palermo a Catania ci vogliono quattro ore, quando non sei?
Non risponde, perché la domanda non gli è stata fatta. Il Giornale è del fratello di Berlusconi, La Sicilia è catanese. A Messina non vogliono il Ponte, a Catania sì. Il padrone di Catania è Raffaele Lombardo, il capo dell’Mpa, cioè la cosiddetta Lega del Sud, uno dei partiti che s’è coalizzato col Popolo della Libertà e ha vinto le elezioni. Lombardo ha soprattutto risolto a Berlusconi il casino siciliano con l’Udc, bloccando di fatto quel partito a percentuali irrilevanti. Lombardo vuole assolutamente il Ponte. Nella scorsa legislatura, essendo senatore, aveva promesso il suo voto a Prodi, se Prodi si fosse impegnato a realizzare il Ponte. Prodi tolse invece il Ponte di mezzo e nella finanziaria del 2007 prese il miliardo e mezzo che era stato stanziato per l’apertura dei cantieri e lo girò all’Anas. Del resto anche Berlusconi vuole il Ponte: nella campagna elettorale del 2001 se ne portava dietro un modellino e lo mostrava agli elettori. Il Cavaliere adesso è impegnato a passare alla storia. Il Ponte può servire allo scopo: sarebbe il più lungo del mondo.
• Quali sono le obiezioni alla costruzione del Ponte?
Che i soldi potrebbero servire a ben altro. Che il paesaggio ne sarebbe deturpato. Che troppe specie animali e vegetali ne sarebbero mortalmente colpite. Un altro problema è che la gara per la realizzazione del Ponte è stata vinta dalla Impregilo e la Impregilo ha dato una prova di sé pessima in Campania, nella faccenda dei rifiuti. Impregilo poi lavora con Calcestruzzi che è stata messa sotto inchiesta dalla magistratura di Caltanissetta perché - secondo l’accusa - forniva materiale col 30 per cento in meno di conglomerato cementizio. Si dice che il Ponte, in base al progetto che conosciamo, dovrebbe resistere a terremoti superiori a 7,1 Richter o 11 Mercalli e a venti più forti di 217 chilometri all’ora. Ma col 30% in meno di conglomerato? Inoltre, dice Alfio Caruso che le famiglie mafiose americane (i Rizzuto, i Cuntrera, i Caruana, i Bonanno) «già nel 2005 avevano pronti 5 miliardi di dollari da investire nel Ponte sullo Stretto». A proposito del 2005: Tito Boeri calcolò quell’anno che il Ponte sarebbe costato 5,5 miliardi di euro almeno. Da allora il prezzo dell’acciaio è salito vertiginosamente e ci sono stati momenti in cui la domanda cinese era così forte che l’acciaio era addirittura sparito. Il conto economico andrà rifatto completamente e le cifre che dice Lombardo - 3,5 miliardi - sono in effetti poco credibili.
• E quali sono invece gli argomenti a favore?
Ne ho uno io: far vedere che siamo ancora capaci di fare qualcosa. Poi: sullo Stretto navigano 150 mila natanti l’anno ed evidentemente inquinano anche loro. Il Ponte più lungo del mondo non potrà non essere un’attrazione turistica. La Legge obiettivo, che definisce le grandi opere e le finanzia, non potrà non risolvere il problema più ampio di rendere moderni tutti i collegamenti nell’isola, perché è ovvio che non servirà a niente arrivare in cinque minuti da Reggio a Messina se si dovrà poi andare a passo di lumaca da Messina al resto della Sicilia. Il Ponte darà lavoro a mezzo milione di persone almeno. Infine, se non si farà, bisognerà pagare a Impregilo una penale altissima, che potrebbe non esser lontana dal costo dell’intera opera.
• Il progetto è bello?
Secondo alcuni architetti sì, e si citano lo Stone Cutters e lo Tsin-Lung di Hong Kong come ponti ”Messina style”. Altri dicono che è un semplice ingrandimento del Golden Gate di San Francisco.
• Progetti che si potrebbero recuperare dal passato?
Nel 1982 la Walt Disney mise all’opera Paperone. Il modellino a campata unica non superava le prove della galleria del vento, quello sostenuto da palloni aerostatici veniva sradicato dal maestrale, prosciugare il mare con le spugne costava troppo. Paperone lo costruì in corallo. Ma i turisti glielo smontarono e si vendettero i pezzi a peso d’oro.
(leggi)