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 2008  maggio 12 Lunedì calendario

ROMA – Il respingimento dei clandestini che vogliono arrivare in Italia potrà essere effettuato anche in mare

ROMA – Il respingimento dei clandestini che vogliono arrivare in Italia potrà essere effettuato anche in mare. Le direttive che saranno impartite a chi ha il compito di pattugliare le frontiere marittime sono di impedire l’ingresso in acque territoriali e quindi l’attracco nei porti di Sicilia, Calabria e Sardegna. Ma soprattutto l’approdo nell’isola di Lampedusa, avamposto europeo nel Mediterraneo. La linea del ministro dell’Interno Roberto Maroni sarà messa a punto oggi nel corso della riunione tecnica convocata con i capi dei Dipartimenti del Viminale. La strada intrapresa deve infatti tener conto delle direttive europee che hanno finora impedito di mandare alla deriva i mezzi utilizzati dai disperati che tentato di approdare sulle coste italiane. Subito dopo Maroni incontrerà il sindaco di Roma Gianni Alemanno per l’attuazione del piano di trasferimento dei campi nomadi e la revisione del patto per la sicurezza siglato lo scorso anno dai predecessori di entrambi. La stessa procedura coinvolgerà nei prossimi giorni gli amministratori delle altre città italiane. Continua dunque a muoversi su un doppio binario la strategia del governo in materia di sicurezza. Da una parte ci sono le norme che mirano a impedire l’ingresso in Italia degli stranieri senza permesso. Dall’altra i nuovi articoli di legge che alzano le pene per una serie di reati ed eliminano la possibilità per chi viene condannato di godere dei benefici come la sospensione condizionale della pena o quelli previsti dalla Gozzini. L’elenco predisposto dall’onorevole Nicolò Ghedini – l’avvocato del premier che ha scritto la bozza del testo – e fatto proprio dagli uffici tecnici e legislativi dei ministeri competenti fissa i delitti che vengono ritenuti di grave allarme sociale. Oltre allo scippo, il furto in abitazione, la rapina, i maltrattamenti in famiglia e le violenze sessuali, sono inseriti le truffe contro anziani e portatori di handicap e lo sfruttamento minorile. L’articolato da portare al primo consiglio dei ministri, come vuole il premier Silvio Berlusconi, è praticamente pronto, anche se alcuni aggiustamenti potranno essere inseriti nella riunione dei titolari di Interno, Giustizia, Esteri e Difesa che si svolgerà domani a palazzo Chigi. Da affrontare c’è innanzitutto il problema del sovraffollamento delle carceri, visto che le norme studiate prevedono l’arresto obbligatorio per chi viene sorpreso in flagranza a commettere i reati ritenuti appunto di maggior gravità e quello per i clandestini. Per la massa di nuovi detenuti certamente non basterà la trasformazione dei Cpt in centri di detenzione temporanea, così come previsto nel decreto. Già adesso le strutture sono al limite della capienza. Nodo da sciogliere anche i rapporti con il resto d’Europa, in particolare per quanto riguarda la sospensione del trattato di Schengen e la limitazione degli ingressi dei rumeni. « necessario conciliare il bisogno di sicurezza che avvertono i cittadini con la salvaguardia dei diritti europei acquisiti»: avverte il commissario europeo al multilinguismo, il romeno Leonard Orban, precisando comunque che «i casi di criminalità vanno perseguiti con severità ». E poi, al di là dei dubbi di costituzionalità avanzati da numerosi giuristi, c’è l’incognita della «copertura finanziaria ». Un provvedimento così complesso prevede infatti lo stanziamento di numerosi uomini delle forze dell’ordine da impiegare per il controllo del territorio e negli adempimenti che riguardano l’identificazione degli stranieri. Ma anche tecnologia che possa garantire tempi rapidi negli adempimenti procedurali. Fiorenza Sarzanini