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 2008  marzo 26 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Franco Marini
Il Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Presidente del Consiglio è Romano Prodi
Il Vicepresidente del Consiglio è Massimo D’Alema
Il Vicepresidente del Consiglio è Francesco Rutelli
Il Ministro degli Interni è Giuliano Amato
Il Ministro degli Esteri è Massimo D’Alema
Il Ministro della Giustizia è Luigi Scotti
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Tommaso Padoa-Schioppa
Il Ministro della Difesa è Arturo Parisi
Il Ministro della Pubblica Istruzione è Giuseppe Fioroni
Il Ministro delle Infrastrutture è Antonio Di Pietro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Pier Luigi Bersani
Il Ministro delle Politiche agricole è Paolo De Castro
Il Ministro della Salute è Livia Turco
Il Ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni
Il Ministro del Commercio estero è Emma Bonino
Il Ministro dei Trasporti è Alessandro Bianchi
Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Cesare Damiano
Il Ministro della Solidarietà sociale è Paolo Ferrero
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Francesco Rutelli
Il Ministro dell’ Ambiente è Alfonso Pecoraro Scanio
Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Fabio Mussi
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Linda Lanzillotta (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Giulio Santagata (senza portafoglio)
Il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità è Barbara Pollastrini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Emma Bonino (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive è Giovanna Melandri (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche per la famiglia è Rosy Bindi (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione è Luigi Nicolais (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento è Vannino Chiti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Viktor Zubkov
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ieri, ore 18.44, dispaccio Ansa: «Pechino, 25 marzo – La rivolta è in corso in tutte le zone della Cina occidentale con popolazione tibetana, e la sua portata, emersa con le notizie della morte di almeno un poliziotto e di un monaco, appare di un’ampiezza e di una durata senza precedenti...»

• C’è la rivoluzione?
C’è un minimo di reazione internazionale e questo deve aver dato coraggio agli oppositori del regime. Soprattutto la presa di posizione di Sarkozy è importante. Il presidente francese, che fino ad ora era rimasto zitto confermando implicitamente la sua presenza all’inaugurazione dell’8 agosto, ieri ha dichiarat «Tutte le opzioni sono aperte ma io mi appello al senso di responsabilità dei dirigenti cinesi... Voglio che il dialogo cominci e io calibrerò la mia risposta in funzione della risposta che sarà data dalle autorità cinesi». I politici parlano così e lei deve avere pazienza. Queste parole significan «Potrei anche non venire alla cerimonia d’inaugurazione». Per come Pechino vive le Olimpiadi uno smacco tremendo.

• L’altra volta lei aveva fatto considerazioni amare sull’inerzia dei capi occidentali, tutti paralizzati dalle rispettive convenienze. Che cosa ha dato coraggio a Sarkozy?
Prima di tutto il fatto che deve risalire nei sondaggi, buttati giù dalla telenovela con Carla Bruni che i francesi non hanno gradito per niente. Poi i contestori dell’altro giorno a Olimpia – di cui ha raccontato ieri sulla Gazzetta Gianni Merlo – erano francesi e francese l’organizzazione, Reporters sans frontières. Terzo, Daniel Bilalian, il patron di France Télévision, la televisione pubblica francese, ha dichiarato che se in agosto i dirigenti cinesi tenteranno di censurare in qualche modo i Giochi, lui cesserà di coprire l’avvenimento. Il fatto è che i dirigenti cinesi hanno già cominciato a censurare. proibita qualunque ripresa nella piazza Tien Anmen. proibito, per qualunque giornalista di qualunque Paese, andare in Tibet.

• Che cosa potrebbero rispondere i cinesi a Sarkozy?
E chi lo sa? Il presidente francese ha insistito che sul Tibet «il dialogo deve cominciare». Ha spedito un messaggio a Hu Jintao in cui gli chiede «moderazione e la fine delle violenze in Tibet, attraverso il dialogo». Ha poi detto: «Penso che si debba reagire così se si vogliono ottenere risultati». La mossa di Sarkozy è particolarmente pesante perché dal 1° luglio sarà il suo turno di presidenza dell’Unione europea, dunque parlerà in una veste ancora più impegnativa. E poi perché rispetto alla politica seguita finora è un cambio di 360°: Sarkozy s’era congratulato con Putin per la sua vittoria alle elezioni e aveva incontrato Gheddafi con la massima cordialità. Quindi adesso è come se stesse dicendo a Pechin c’è dittatura e dittatura... Per i cinesi la risposta è difficile. Essi hanno sempre sostenuto di aver mostrato moderazione a Lhasa e in tutti i posti dove sono avvenuti disordini. Dicono che le peggiori violenze le hanno compiute i tibetani e mandano di continuo in tv la scena dove si vede una famiglia han di Lhasa carbonizzata. una scena vera, ma tra quelle che mettono in onda ce ne sono anche vecchie, riciclate e montate per l’occasione.

• E Bush?
Bush l’8 agosto ci sarà. Ma su questo ha la coscienza a post pochi mesi fa ha ricevuto con tutti gli onori il Dalai Lama, facendo infuriare Pechino. Anche se Hillary poi l’ha attaccato dicendo che gli Stati Uniti devono mostrarsi più decisi – e prima dell’8 agosto – contro le ingiustizie cinesi in Tibet.

• Non ci si potrebbe limitare a un boicottaggio degli atleti?
Ma lei scherza. Gli atleti si preparano a questo appuntamento da quattro anni! Ha ragione Gigi Riva: la colpa casomai è di chi ha deciso, qualche anno fa, di assegnare i Giochi proprio alla Cina. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/3/2008] (leggi)

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