La Gazzetta dello Sport, 26 marzo 2008
Ieri, ore 18.44, dispaccio Ansa: «Pechino, 25 marzo – La rivolta è in corso in tutte le zone della Cina occidentale con popolazione tibetana, e la sua portata, emersa con le notizie della morte di almeno un poliziotto e di un monaco, appare di un’ampiezza e di una durata senza precedenti

Ieri, ore 18.44, dispaccio Ansa: «Pechino, 25 marzo – La rivolta è in corso in tutte le zone della Cina occidentale con popolazione tibetana, e la sua portata, emersa con le notizie della morte di almeno un poliziotto e di un monaco, appare di un’ampiezza e di una durata senza precedenti...»
• C’è la rivoluzione?
C’è un minimo di reazione internazionale e questo deve aver dato coraggio agli oppositori del regime. Soprattutto la presa di posizione di Sarkozy è importante. Il presidente francese, che fino ad ora era rimasto zitto confermando implicitamente la sua presenza all’inaugurazione dell’8 agosto, ieri ha dichiarat «Tutte le opzioni sono aperte ma io mi appello al senso di responsabilità dei dirigenti cinesi... Voglio che il dialogo cominci e io calibrerò la mia risposta in funzione della risposta che sarà data dalle autorità cinesi». I politici parlano così e lei deve avere pazienza. Queste parole significan «Potrei anche non venire alla cerimonia d’inaugurazione». Per come Pechino vive le Olimpiadi uno smacco tremendo.
• L’altra volta lei aveva fatto considerazioni amare sull’inerzia dei capi occidentali, tutti paralizzati dalle rispettive convenienze. Che cosa ha dato coraggio a Sarkozy?
Prima di tutto il fatto che deve risalire nei sondaggi, buttati giù dalla telenovela con Carla Bruni che i francesi non hanno gradito per niente. Poi i contestori dell’altro giorno a Olimpia – di cui ha raccontato ieri sulla Gazzetta Gianni Merlo – erano francesi e francese l’organizzazione, Reporters sans frontières. Terzo, Daniel Bilalian, il patron di France Télévision, la televisione pubblica francese, ha dichiarato che se in agosto i dirigenti cinesi tenteranno di censurare in qualche modo i Giochi, lui cesserà di coprire l’avvenimento. Il fatto è che i dirigenti cinesi hanno già cominciato a censurare. proibita qualunque ripresa nella piazza Tien Anmen. proibito, per qualunque giornalista di qualunque Paese, andare in Tibet.
• Che cosa potrebbero rispondere i cinesi a Sarkozy?
E chi lo sa? Il presidente francese ha insistito che sul Tibet «il dialogo deve cominciare». Ha spedito un messaggio a Hu Jintao in cui gli chiede «moderazione e la fine delle violenze in Tibet, attraverso il dialogo». Ha poi detto: «Penso che si debba reagire così se si vogliono ottenere risultati». La mossa di Sarkozy è particolarmente pesante perché dal 1° luglio sarà il suo turno di presidenza dell’Unione europea, dunque parlerà in una veste ancora più impegnativa. E poi perché rispetto alla politica seguita finora è un cambio di 360°: Sarkozy s’era congratulato con Putin per la sua vittoria alle elezioni e aveva incontrato Gheddafi con la massima cordialità. Quindi adesso è come se stesse dicendo a Pechin c’è dittatura e dittatura... Per i cinesi la risposta è difficile. Essi hanno sempre sostenuto di aver mostrato moderazione a Lhasa e in tutti i posti dove sono avvenuti disordini. Dicono che le peggiori violenze le hanno compiute i tibetani e mandano di continuo in tv la scena dove si vede una famiglia han di Lhasa carbonizzata. una scena vera, ma tra quelle che mettono in onda ce ne sono anche vecchie, riciclate e montate per l’occasione.
• E Bush?
Bush l’8 agosto ci sarà. Ma su questo ha la coscienza a post pochi mesi fa ha ricevuto con tutti gli onori il Dalai Lama, facendo infuriare Pechino. Anche se Hillary poi l’ha attaccato dicendo che gli Stati Uniti devono mostrarsi più decisi – e prima dell’8 agosto – contro le ingiustizie cinesi in Tibet.
• Non ci si potrebbe limitare a un boicottaggio degli atleti?
Ma lei scherza. Gli atleti si preparano a questo appuntamento da quattro anni! Ha ragione Gigi Riva: la colpa casomai è di chi ha deciso, qualche anno fa, di assegnare i Giochi proprio alla Cina. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/3/2008]