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 2010  novembre 13 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il Partito democratico e l’Italia dei Valori hanno prima informato Casini e poi annunciato al mondo che presenteranno una mozione di sfiducia alla Camera. Sfiducia al governo, cioè. Poco dopo il Pdl ha fatto sapere che è pronta una mozione di fiducia, sempre al governo, da votare in Senato. Mentre tutto questo avveniva, i responsabili della trasmissione televisiva Vieni via con me (quella di Fabio Fazio, che lunedì scorso ha totalizzato il 24,48% di share con Benigni e Saviano) hanno fatto sapere che lunedì sera saranno loro ospiti Fini e Bersani. Poco dopo, però, il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e il suo vice, Antonio Marano, hanno posto il veto alla partecipazione di Fini e Bersani, spiegando che qualunque variazione alla “Scheda prodotto programma” presentata a suo tempo al consiglio d’amministrazione deve essere approvata dal direttore generale della Rai. Il direttore di Raitre, Paolo Ruffini, ha però subito replicato che l’invito è confermato. E Fini e Bersani hanno a loro volta fatto sapere che lunedì sera si presenteranno in studio e che non si faranno certo dire da Masi dove possono andare.

Bene. Cominciamo dalle mozioni.
Saranno quasi certamente candelarizzate dopo la Finanziaria. Il presidente Napolitano s’è raccomandato che lo scontro politico in corso non metta in crisi i conti dello Stato, cosa che sarebbe possibile nel caso la legge di stabilità venisse bocciata o rinviata. Lo dico come per inciso, ma il debito europeo è in questo momento sotto attacco, l’Irlanda è a un passo dal fare la fine della Grecia, il Portogallo è nei guai e, insomma, noi non siamo in pericolo, ma, data la consistenza del nostro debito pubblico, ci vuol poco a mettersi nei guai. Anche Cicchitto ieri ha detto: «La verifica politica vera si farà dopo la finanziaria». È una specie di tregua, accettata da tutti gli attori in gioco. I finiani hanno fatto sapere che approveranno il testo e se poi il governo metterà la fiducia usciranno dall’aula.

Come può il Fli – che resta un gruppo di destra – votare una mozione di sfiducia presentata dal Pd e dall’Idv?
È probabile che ne presenteranno una anche loro. In questo caso è possibile che le mozioni vengano unificate. E quindi non ci sarebbe problema.

Perché la mozione di sfiducia è stata presentata alla Camera e quella di fiducia al Senato?
Alla Camera Berlusconi non ha più la maggioranza. Qui, quando sarà il momento, sarà certamente battuto. Il Pdl e la Lega hanno invece ancora la maggioranza al Senato, e la mozione di fiducia, se votata prima o contemporaneamente, smorzerebbe forse l’effetto del voto contrario di Montecitorio. Sono bizantinismi. Poi non è affatto sicuro che, quando arriverà l’ora, il centro-destra abbia ancora la maggioranza al Senato. Mancherebbero agli altri, per mandare sotto Berlusconi, una decina di voti. E i parlamentari che si considerano in bilico, cioè tentati di passare col Fli, sarebbero una ventina.

In che modo la faccenda di Fazio attraversa la crisi politica?
Berlusconi ha sempre detto che se non vai in televisione non esisti. Fini va in televisione e certamente troverà il modo per fare a pezzi il Cavaliere. La formula del programma prevede che si facciano liste, e infatti Bersani dovrà elencare le ragioni di fondo della sinistra e Fini quelle della destra. Non è detto che non si possano fare elenchi esplosivi. Fini a Bastia Umbra ha già detto che le grandi figure della Prima Repubblica (Moro, Berlinguer, Almirante, La Malfa) non avrebbero mai accampato scuse ridicole per difendere comportamenti inqualificabili. E parlava delle ragazze che piacciono tanto al premier. Nel frattempo “Oggi” ha pubblicato le foto della macchina di Lele Mora che porta escort ad Arcore. Risulta anche che Perla Genovesi, una ragazza finita dentro per traffico di droga, ha telefonato 48 volte, tra il 2003 e il 2007, alla residenza privata del presidente del Consiglio. Eccetera, eccetera. Gli elenchi di Fini potrebbero essere molto pericolosi.

Ma è giusto che due oppositori di Berlusconi vadano in tv? E la par condicio?
Marano ha infatti detto che andrebbero invitati esponenti dello stesso livello di Pdl, Lega, Udc e Idv. L’argomento della direzione Rai è che i politici non devono andare in un programma d’intrattenimento. La risposta di Raitre è che Vieni via con me non è un programma d’intrattenimento, ma di approfondimento culturale. Quanto ai due oppositori di Berlusconi, Fabio Fazio potrebbe rispondere: «Ma se uno è di destra e l’altro di sinistra». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 13/11/2010] (leggi)

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