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 2008  gennaio 29 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Franco Marini
Il Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Presidente del Consiglio è Romano Prodi
Il Vicepresidente del Consiglio è Massimo D’Alema
Il Vicepresidente del Consiglio è Francesco Rutelli
Il Ministro degli Interni è Giuliano Amato
Il Ministro degli Esteri è Massimo D’Alema
Il Ministro della Giustizia è Luigi Scotti
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Tommaso Padoa-Schioppa
Il Ministro della Difesa è Arturo Parisi
Il Ministro della Pubblica Istruzione è Giuseppe Fioroni
Il Ministro delle Infrastrutture è Antonio Di Pietro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Pier Luigi Bersani
Il Ministro delle Politiche agricole è Paolo De Castro
Il Ministro della Salute è Livia Turco
Il Ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni
Il Ministro del Commercio estero è Emma Bonino
Il Ministro dei Trasporti è Alessandro Bianchi
Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Cesare Damiano
Il Ministro della Solidarietà sociale è Paolo Ferrero
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Francesco Rutelli
Il Ministro dell’ Ambiente è Alfonso Pecoraro Scanio
Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Fabio Mussi
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Linda Lanzillotta (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Giulio Santagata (senza portafoglio)
Il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità è Barbara Pollastrini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Emma Bonino (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive è Giovanna Melandri (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche per la famiglia è Rosy Bindi (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione è Luigi Nicolais (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento è Vannino Chiti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Viktor Zubkov
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Avendo ricevuto anche Veltroni e Berlusconi, Napolitano nominerà – probabilmente già oggi – il nuovo presidente del Consiglio.

• Come fa a sapere che non scioglierà le Camere, chiamando il Paese a nuove elezioni?
Non c’è una maggioranza favorevole alle elezioni. Almeno stando alle dichiarazioni rese al Capo dello Stato durante gli incontri. Perché poi ieri sera Casini, capo dell’Udc, ha dett piuttosto che far pasticci meglio votare subito. Se lunedì mattina l’Udc avesse chiesto a Napolitano le elezioni, oggi il presidente avrebbe avuto una giustificazione per sciogliere le Camere. Ma, al momento dell’incontro, Casini ha chiesto un “governo di pacificazione”, che riformasse la legge elettorale, reintroducendo almeno il voto di preferenza. Questo ha dato la maggioranza al ”partito del non voto” non solo alla Camera, ma anche al Senato (172 a 141, escludendo i senatori a vita, il presidente Marini e il misterioso Turigliatto). utile, in questa circostanza, ricordare che il principale artefice dell’attuale legge elettorale e della sparizione del voto di preferenza è proprio Casini. Responsabile personalmente, voglio dire. Ma di questo avremo modo di parlare anche nei prossimi giorni

• A chi darà l’incarico il presidente della Repubblica?
Si fanno due nomi: o l’attuale presidente del Senato, Franco Marini. O l’attuale ministro degli Interni, Giuliano Amato. Ieri mattina sembrava favorito Amato. Ieri sera Marini.

• Ci sono differenze tra dare l’incarico a Marini e dare l’incarico ad Amato?
In base alle elucubrazioni di ieri, sì. Marini avrebbe un incarico con riserva: dovrebbe cioè verificare l’esistenza di una maggioranza pronta a sostenerlo e, se verificasse che questa maggioranza non c’è, dovrebbe declinare l’offerta. Nell’incarico a Marini è nascosta una pillola avvelentata. Questa: per guidare il governo, Marini dovrebbe dimettersi da presidente del Senato. Questo gli darebbe la possibilità di votare. E in questo modo, a palazzo Madama, il centro-sinistra recupererebbe un senatore. Chi verrebbe eletto a questo punto alla presidenza di palazzo Madama? Il nome che girava ieri è quello di Baccini, dell’Udc. Questo significherebbe un voto in meno al centro-destra, perché il presidente del Senato non vota. Su questo tradimento di Baccini, ieri ci sono state dichiarazioni e controdichiarazioni. Prima Baccini ha detto di essere disponibile, poi ha precisato di non prendere ordini da nessuno ”né dal centro-sinistra né dal centro-destra”, ieri sera poi ha detto che non darà certo il suo appoggio a un “governino” che conterà di stare in piedi per un voto o due. Ma essere messo alla presidenza del Senato non significa dare appoggi. Casini ieri sera ha detto: «Meglio andare al voto» proprio perché l’aria è che Baccini, per dir così, gli stia scappando di mano. Rotondi – il capo della Dc – ha pronosticato che l’Udc si spaccherà e che, grazie a questo, Marini riuscirà nel suo tentativo.

• E Amato?
Ad Amato, il presidente della Repubblica chiederebbe di formare un governo senza trattare con nessuno e di andare davanti alle Camere a chiedere la fiducia. Un incarico con queste caratteristiche venne dato da Cossiga a Fanfani nel 1987 e da Scalfaro a Ciampi nel 1993. Non è escluso che Napolitano chiami Marini e che, se questi fallisce, si rivolga ad Amato.

• Che dovrebbe fare un governo simile, Marini o Amato che fosse?
Modificare la legge elettorale. E quindi: evitare il referendum e chiamare il Paese al voto a giugno. Ma il centro-destra non si fida per niente. Anche se si parte con l’intenzione di durare poche settimane, chi dice che poi non ci si prenda gusto e da giugno si arrivi a settembre, e dal 2008 si passi magari al 2009...? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 29/1/2008] (leggi)

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