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 2008  gennaio 29 Martedì calendario

SCIOGLIERE IL

SENATO? La Repubblica 29 gennaio 2008. E se Napolitano, invece di sciogliere le Camere, decidesse di mandare a casa solo i senatori? La domanda rimbalzava da qualche tempo nei corridoi di Montecitorio, ma ieri l´ha fatta a voce alta Gerardo Bianco, ex segretario del Ppi ed ex capogruppo democristiano dell´era zaccagniniana. Bianco, deputato del Partito democratico, ha scritto al presidente della Camera per chiedergli una riunione straordinaria dell´assemblea proprio su questo tema: dal momento che il Parlamento va sciolto quando non è capace di esprimere un governo, perché colpire anche la Camera, «nel momento in cui non è tutto il Parlamento ma solo il Senato a creare una crisi di ingovernabilita»?
Certo, la domanda suonerà un po´ provocatoria - specialmente alle orecchie di Silvio Berlusconi - ma ha un fondamento giuridico. E infatti Bianco, tramite Bertinotti, invita Napolitano a «una attenta lettura della Costituzione», invocando una «fedeltà allo spirito e alla lettera» dell´articolo 88: «Il presidente della Repubblica può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse».
Fantapolitica? Non proprio. E´ già successo due volte, nel 1953 e nel 1958, che il capo dello Stato abbia sciolto solo il Senato. Ma allora si trattò di uno scioglimento tecnico, perché fino al 1963 i senatori restavano in carica per sei anni, uno in più dei deputati, e lo scioglimento serviva a rendere possibile un´elezione contestuale. Dunque non si è mai votato per una sola Camera, come invece accade normalmente in altri Paesi. Il ragionamento di Bianco è però ineccepibile, sulla carta. Se non fosse per il rischio - tutt´altro che teorico - di ritrovarci da qui a tre mesi con una Camera di centro-sinistra e un Senato di centro-destra. Un rischio che il Quirinale non ha alcuna intenzione di correre, e che lo spinge a non prendere neanche in considerazione l´idea di Bianco.
SEBASTIANO MESSINA