Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  gennaio 29 Martedì calendario

La città di Paul Newman diventata fantasma per colpa dei subprime. La Stampa 29 Gennaio 2008. Latitudine 41°28’35 Nord, longitudine 81°33’6 Ovest

La città di Paul Newman diventata fantasma per colpa dei subprime. La Stampa 29 Gennaio 2008. Latitudine 41°28’35 Nord, longitudine 81°33’6 Ovest. Sono le coordinate di una città fantasma. Su Internet, però, non la si trova (ancora) sotto questa dizione. Anzi, della statunitense Shaker Heights si legge che è un grazioso sobborgo di Cleveland, la capitale mondiale del pneumatico, che si eleva di circa 300 metri dal livello del mare, dista soli 10 chilometri dal lago Erie e che ha dato i natali, tra gli altri, a Paul Newman e all’attrice porno Rachel Ryan. Tutto da rivedere. Nemmeno la Rete delle reti, con la sua velocità, riesce ad essere tempestiva nel registrare i mutamenti dell’America che cambia sotto i colpi della tempesta subprime. Oggi a Shaker Heights non ci sono più i 29 mila abitanti censiti nel 2000, non c’è più nulla della grazia che fu. Le strade di gran parte dei suoi quartieri sono vuote, i bidoni della spazzatura rovesciati; le case chiuse, con finestre sbarrate da assi di legno incrociate, barbecue arrugginiti, giardini pieni di erbacce. Le bandiere a stelle e strisce sventolano su proprietà deserte, salvo le abitazioni occupate dagli squatters. I cartelli con scritto «for sale», vendesi, sono tanti, i più scoloriti, tutti desolanti. I parcheggi dei supermarket sono inanimati, e lo sono anche gli stores. Una (nuova) città fantasma. Sarah Evans, 60 anni, è una delle ultime residenti di Chagrin Street. Ancora per poco. Anche lei lascerà Shaker Heights. «Come hanno fatto tanti altri. Alcuni sono fuggiti di notte, senza nemmeno salutare» racconta. Inseguiti dalle rate del mutuo che non potevano più pagare. Come la signora Evans, esposta per 24 mila dollari e con la procedura di pignoramento già avviata dalla banca. «Avevo rifinanziato il mutuo nel 2003, ma non mi ero preoccupata di cautelarmi a fronte di un possibile drastico incremento dei tassi». Abbandonerà la casa in cui ha vissuto trent’anni e il suo sogno americano, che nel frattempo s’è trasformato in incubo. FABIO POZZO