Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Clamorosa vittoria dei Medici sulla Juventus. E non sto parlando di calcio
• Sta parlando di televisione. C’era Lione-Juventus su Canale 5 e la saga dei Medici su Raiuno, e la gente ha in genere preferito guardare la saga dei Medici su Raiuno che la partita vincente della Juve in Francia.
E già. Il risultato finale è stato: 7.562.000 spettatori, con share del 29,9%, per Raiuno, e 5.539.000 spettatori per la Juve su Canale 5, share del 20,3%. Un risultato importante per la bistrattatissima Rai, anche perché la produzione italiana della famiglia Bernabei (il vecchio Ettore era ancora vivo, l’azienda è in mano soprattutto ai figli Luca e Matilde, moglie di Minoli) ha segnato un colpo in un campionato dominato in genere dagli anglosassoni, e dagli americani in special modo. Dopo Gomorra anche I Medici: the Masters of Florence avrà un’importante platea internazionale. Lo ha detto lo stesso Luca Bernabei: la serie «è stata pensata per il nuovo mercato mondiale, per competere in uno scenario fatto di grandi media company e di operatori globali come Amazon e Netflix, che muovono budget enormi, su un concetto produttivo che arriva da una lunga esperienza internazionale». Ed infatti, anche grazie al nome del quasi ottantenne Dustin Hoffman, è stata già venduta in mezzo mondo. La produzione non ha badato a spese e ha investito 25 milioni: 18 settimane di lavorazione, cinquemila comparse, settemila costumi, quattrocento cavalli, cinquecento addetti ai lavori, 119 attori tra cui la bellissima Sara Ferbelbaum, amante di Giovanni, e Alessandro Preziosi nella parte di Brunelleschi. Perché è quella l’epoca della famosa cupola.
• Quando uno dice «Medici» si pensa subito a Lorenzo il Magnifico. Vale a dire. «Quant’è bella giovinezza / che si fugge tuttavia...» e il resto non me lo ricordo...
Per arrivare a Lorenzo ci vuole ancora parecchio (Giovanni era il suo bisnonno) e la produzione ha fatto sapere che quello sarà il tema della seconda serie, già in programma per l’anno prossimo. Ma guardi che se vogliono fare una serie sulla Firenze quattro-cinquecentesca ce n’è per una vita intera. Stavolta abbiamo Brunelleschi, ma basta aspettare un po’ e arrivano, per esempio, Leonardo e Michelangelo. Machiavelli (1469-1527) nacque che Giovanni (1360-1429) era morto da quarant’anni e lo descrisse così: «Morì ricchissimo di tesoro, ma più di buona fama e di benevolenza. La cui eredità così de’ beni della fortuna, come quelli dell’animo fu da Cosimo non solamente mantenuta, ma accresciuta». Certo era difficile parlar male del capostipite della famiglia che dominava Firenze.
• La ricostruzione storica è esatta?
Gli autori sono Frank Sponitz (quello di X-Files) e Nicholas Meyer. Mostrano l’assassinio di Giovanni, mentre in realtà Giovanni morì nel suo letto. Licenze poetiche. Prima di spirare Giovanni avrebbe detto: «Io vi lascio nelle infinite ricchezze, le quali Iddio m’ha conceduto, e la vostra madre s’è affaticata assai ad aiutarle e mantenerle... Io vi raccomando la Nannina, a me donna et a voi madre, fate che la mia morte non gli tolga i suoi usitati onori e seggi». La Nannina, cioè Piccarda Bueri, che gli diede cinque figli e tra questi Cosimo, il nonno di Lorenzo il Magnifico, che accrebbe le fortune della famiglia e della città.
• Che cosa s’intende esattamente per «banchiere» quando si parla di personaggi tanto antichi?
Gente che cambiava una valuta in un’altra. Che ti riforniva di lettere di credito (non dovevi portarti i soldi dietro, ma una lettera, per esempio di Giovanni de’ Medici, indirizzata a un banchiere del posto dove andavi, il quale ti metteva a disposizione quanto ti serviva, perché era garantito dal ben noto collega di Firenze). E che, soprattutto, prestava soldi. Era il principale finanziatore del papa. Giovanni partecipava alla vita economica della città e non solo finanziando opere d’arte e monumenti (oltre alla cupola, fu protettore del Masaccio): fu tra i sostenitori del Catasto, una tassa calibrata sui redditi e i possedimenti delle singole famiglie per una maggior eguaglianza tra ricchi e poveri. Disse: «Se le gravezze per l’addietro erano state ingiuste, ringraziate Dio poiché si era ritrovato il modo a farle giuste; sia questo modo pace del popolo e non motivo di divisione alla città...».
• Hanno girato tutto in Italia?
Sì, anche se vanta un cast internazionale, la Lux ha fatto in modo che la fiction fosse girata tutta in Italia, per lo più tra Roma e Firenze «e con il particolare orgoglio di non essere andati a girare in qualche paese dell’Est per risparmiare», hanno spiegato i fratelli Bernabei.
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