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 2016  ottobre 20 Giovedì calendario

15 domande su Equitalia

1 Quali tributi saranno interessati dalla rottamazione delle cartelle esattoriali?
In generale, saranno oggetto del provvedimento, che sarà inserito nel decreto fiscale collegato alla manovra, i tributi contestati dall’Agenzia dell’Entrate, i contributi previdenziali (Inps) e quelli assistenziali (Inail) inseriti in ruolo o già affidati alla riscossione entro il 31 dicembre 2015. Altre ipotesi, tuttavia, accennano alla possibilità di includere nella sanatoria le cartelle notificate entro il 31 dicembre 2016.
2 E le cartelle esattoriali per le multe non pagate e per gli altri tributi locali?
Vi sarebbe la volontà politica di ricomprendere nella rottamazione delle cartelle fiscali anche le multe. Non dovrebbero esserci problemi contabili per i Comuni i quali non postano a bilancio sanzioni e interessi che verrebbero eliminati dal «condono». Il problema, però, è di natura amministrativa. Non tutti i Comuni si rivolgono a Equitalia per la riscossione, molti si affidano a società terze oppure in-house, cioè costituite dallo stesso ente locale. È probabile che alcuni, se non molti, decidano di accodarsi a Equitalia, come già accaduto in passato. «Il problema è non invadere l’autonomia impositiva dei Comuni. Non possiamo rottamare di imperio», ha chiosato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sottolineando che ci sarà «un cambiamento dei meccanismi di riscossione che ridurrà l’incentivo a rimanere in arretrato».
3 Saranno rottamate anche le cartelle relative all’Iva?
L’Iva è un’imposta armonizzata, cioè è governata a livello comunitario dall’Unione europea e non dai singoli esecutivi comunitari. In teoria, poiché la «rottamazione» prevede che l’imposta si paghi per intero, Bruxelles non dovrebbe opporre particolari obiezioni a questa sanatoria. Il problema è squisitamente tecnico: i tecnici della Commissione non vedono di buon occhio la «rottamazione» perché su di essa si fondano buona parte delle entrate della manovra 2017. E, come noto, le entrate da condoni sono una tantum e non strutturali: un peccato grave per un paese con un debito elevatissimo.
4 Quanto conta di recuperare il governo?
Le entrate previste dalla «rottamazione» delle cartelle di Equitalia ammontano, insieme ad altre misure di recupero dell’evasione, a 3,1 miliardi nel 2017. È quanto Renzi e Padoan hanno scritto nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio inviato all’Ue. La stima dell’incasso complessivo fornita da Pier Carlo Padoan e Matteo Renzi in conferenza stampa sabato scorso era di 4 miliardi di euro. Anzi, di 4,2 miliardi. La prudenza deve aver convinto entrambi ad abbassare la stima.
5 Perché questa differenza tra le due stime?
Il motivo è duplice. In primo luogo, il governo non vuole dare l’impressione negativa di sovrastimare il gettito del condono: bisogna tenere conto che il provvedimento si applica ai 50 miliardi di cartelle emesse al 31 dicembre 2015 più quelle in corso di emissione quest’anno. Un gettito superiore ai 4 miliardi prevedrebbe un’adesione superiore all’8,5% dei contribuenti e decisamente poco realistica. In secondo luogo, il governo ha tutto l’interesse a sottostimare le entrate perché, come accaduto due anni fa con la voluntary disclosure, queste concorrono a formare un «cuscinetto» per finanziare eventuali altri provvedimenti di spesa.
6 Come funzionerà lo sconto-rottamazione?
Si pagheranno solo le maggiori imposte accertate e gli interessi legali. Il risparmio è compreso tra il 30 e il 50-52% dell’importo dovuto all’Erario.
7 Cosa non si pagherà della vecchia cartella esattoriale?
Le sanzioni, gli interessi dovuti all’iscrizione ritardata a ruolo, gli interessi di mora, gli oneri di riscossione e le spese di notifica.
8 Ci saranno costi aggiuntivi?
È sul tavolo l’ipotesi di un forfait del 3% sulle somme iscritte a ruolo incluse le sanzioni.
9 Le cartelle «rottamate» dovranno essere pagate in un’unica soluzione o potranno essere dilazionate?
Molto probabilmente sarà concessa la rateazione.
10 Quante rate e in quali tempi?
Tre anni (cioè 36 mesi) dall’adesione al nuovo regime.
11 Cosa accade a chi ha già avviato una rateizzazione prima dell’entrata in vigore della nuova norma?
Anche le cartelle esattoriali per le quali le rateazioni sono in corso (ammontano complessivamente a 35 miliardi) potranno accedere ai benefici.
12 Come funzionerà in questo caso? Si potrà avere indietro quello che si è già pagato?
No, non è prevista una compensazione. La rottamazione si applicherà solo alle quote non ancora versate al Fisco.
13 Considerato che l’attuale regime di rateazione consente di saltare 8 rate (anche non consecutive), non vale la pena di decadere dalle attuali rateazioni per aderire alla rottamazione?
No! Sarebbe imprudente interrompere i versamenti mensili. Il testo finale del decreto potrebbe infatti prevedere specifiche clausole per impedire l’arbitraggio fiscale, cioè l’opzione su base volontaria di regimi più favorevoli. Chi rateizza oggi potrebbe perdere il beneficio senza usufruire di quello nuovo.
14 Oggi scade il termine per presentare un nuovo piano di rateazione destinato ai contribuenti decaduti dal beneficio della dilazione in passato. Cosa devono fare?
Non essendoci stata una comunicazione ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate conviene comunque presentare il piano di rateazione per evitare che il fisco richieda il versamento di quanto dovuto in un’unica soluzione. Come visto, la rottamazione dispiegherà effetti positivi anche su questi contribuenti.
15 Come funzionerà in futuro?
Da novembre partirà l’«Operazione Sms», acronimo di «Se Mi Scordo». Se il contribuente ha fornito il proprio consenso, il fisco lo avviserà che la scadenza della rata si avvicina tramite un messaggio di testo oppure con una email.