
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Bonolis prende un milione di euro per cinque giorni di lavoro, Benigni 350 mila euro per una sola serata: Sanremo è di nuovo al centro di polemiche, ci sono interrogazioni parlamentari, il Codacons dice che il conduttore, se non farà ascolti stellari, farebbe bene a restituire i soldi, Veltroni ha smentito il suo uomo, Vincenzo Vita, che aveva invitato a tener conto delle peculiarità dello show’business, dichiarando: «Questo paese deve tornare ad essere più sobrio…»
• Sta parlando Veltroni?
Sì, Veltroni. «Questo paese deve tornare ad essere più sobrio. Stiamo parlando di un paese in cui si danno 300mila euro ad uno del Grande fratello mentre gli operai che ho visto stamattina (dipendenti dell’Euroallumina di Porto Vesme), forse avranno una cassa integrazione da 880 euro, se le cose vanno bene. Stiamo parlando di tanti ricercatori che si ammazzano studiando e che prendono poco più di mille euro al mese. un Paese che deve smetterla di pensare a interminabili show business e deve tornare ad avere lavoro e produzione, deve sostenere i giovani precari e gli imprenditori coraggiosi. Un paese un po’ diverso da questo disgustoso trumanshow berlusconiano, nel quale stiamo da 15 anni e che sta producendo i danni che vediamo».
• Bello.
Beh, Berlusconi c’entra, nella fattispecie, molto poco. Benigni non è di sinistra? E si becca 350 mila euro. Ieri mattina era ospite della mia trasmissione alla radio (Ultime da Babele, Radiouno, 8.25) Livia Turco. Le ho chiesto un parere. Tuoni e fulmini contro questa società dello spreco, dell’apparenza, eccetera. Le ho chiesto: che cosa si dovrebbe fare? Risposta: «ma io fido molto nell’esempio, mi immagino che valore avrebbe se Bonolis rinunciasse…»
• E’ vero, ha ragione.
Scusi, ma anche se Bonolis rinunciasse e desse il suo milione ai dipendenti Alitalia che non riescono a prendere la cassa integrazione (paragone fatto ieri dal senatore Villari), resterebbe il cachet di Benigni, i 180 mila euro che vengono pagati a Hugh Hefner e tutto il resto. E poi ci sono, parlando in generale, i compensi degli altri divi tv della Rai… Via non mi faccia far cifre. Pigliano tutti tanti soldi, perché a stare in tv e ad essere simpatici e a non indurre il pubblico a cambiare canale sono capaci in pochi.
• Quindi, secondo lei, questi super-ingaggi sono giusti?
Nel 2007 scoppiò la polemica sul milione di euro che prendeva la Hunziker (mentre i 750 mila di Baudo parevano normali). La Rai rispose efficacemente mostrando che grazie all’accoppiata Baudo-Hunziker aveva incassato 42 milioni di pubblicità e recuperato il brutto risultato dell’anno prima (Festival Panariello). Con la finanziaria del 2008, il governo Prodi tentò di mettere un tetto di 274 mila euro ai compensi delle star e ci fu la rivolta di tutti. Il presidente della Rai Petruccioli (ex direttore dell’Unità e uomo del Partito democratico) disse: «Se la norma verrà applicata le conseguenze saranno un colpo pesantissimo per la Rai». Cappon, messo lì dal governo di centrosinistra: «Ad avvantaggiarsi sarebbero diretti concorrenti come Mediaset e Sky che potrebbero accaparrarsi i migliori artisti a prezzi stracciati rispetto ai livelli attuali». Si gridò che i programmi di Celentano e le letture dantesche di Benigni non si sarebbero mai potute realizzare. Insomma, un pianto, e Prodi rinunciò. Berlusconi, come vede, c’entra poco. E il problema in definitiva non esiste, per quanto il pubblico ci si scaldi sopra e i politici ci speculino.
• Ma allora di che stiamo parlando?
Stiamo parlando dell’astuzia di Bonolis, il quale va in onda martedì e ha bisogno di fare chiasso per garantirsi la più alta audience possibili. Non sa che è stato lui stesso a comunicare l’entità del suo compenso? Incredibile, si direbbe: durante il Tg dei ragazzi su Raitre, una bambina di nome Giulia gli fa: «Ma tu quanto guadagni per il Festival?». E lui, tomo tomo e senza esitare: «Un milione di euro, cara». Al che la bambina dice: «Mica poco…» E tutti quanti, il giorno dopo, prendono a strapparsi i capelli. Magnifico colpo: la polemica è destinata a lasciare il tempo che trova, nessuno si permetterà mai di toccare neanche un euro di quel milione (a parte il fisco: Baudo sostiene che alla fine in tasca, di tutti quei soldi, non arriva che il 20 per cento) e però ieri Bonolis, grazie al milione, lo si vedeva in foto sulla prima pagina del Corriere della Sera, mentre, in abito da sera, salta graziosamente sulle punte. Colpo riuscito, effetto assicurato. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 14/2/2009]
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