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 2017  luglio 27 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

La Camera abolisce i vitalizi. Adesso però tocca al Senato

Ieri la Camera ha approvato a larghissima maggioranza (348 a 17) l’abolizione dei vitalizi dei parlamentari. Il disegno di legge, che porta il nome del piddino Matteo Richetti, deve passare ora l’esame del Senato per divenire legge dello Stato e dar luogo, come facilmente prevedibile, a qualche centinaio di ricorsi alla Corte costituzionale, la quale, assai probabilmente, cancellerà la legge e obbligherà a restituire i denari non versati ai parlamentari che avevano maturato il diritto.  

Ma allora come mai, sapendo che la probabilità di un frego da parte della Consulta è altissima, i deputati e tra poco i senatori, perdono tempo a scrivere un provvedimento, a emendarlo, poi a votare e intanto a litigare?
Dice Matteo Richetti, a cui la legge è intestata: «Se la corte dirà che questa legge è incostituzionale se ne prenderà la responsabilità. Una resa preventiva, però, non è possibile, altrimenti l’italia non cambia mai».  

Il vitalizio sarebbe la pensione, o una pensione?
No, il vitalizio è un’erogazione ai parlamentari che hanno concluso il mandato decisa nel 1954 e calcolata sul numero di anni passati in Parlamento e sull’età anagrafica, due parametri che sono stati variamente modificati nel corso dei decenni. Dopo il 1954, si riconobbe il diritto a un vitalizio, cioè a una rendita solo parzialmente legata ai contributi versati, anche agli eletti nel consigli regionali e ai membri italiani del Parlamento europeo. Sicché si sono dati casi di uomini politici che, oltre alla pensione, potevano incassare altre tre rendite. Una situazione di privilegio assoluto, contro cui ha fatto forte campagna il Movimento 5 stelle e che alla fine s’è concretizzato in questa proposta di legge Richetti, che li ha aboliti. Tra le mille ragioni di polemica o di contenzioso, c’è stata anche quella di chi debba intestarsi il merito della norma, se i grillini o il Pd. Grillo ieri, sicuro del fatto suo, ha indirizzato ai democratici questo messaggio: «Ma se volete andare in giro a dire che il merito è vostro, fate pure». La ragione politico-propagandistica del provvedimento è chiarissima, proprio perché, quando la legge sarà abolita, «sarà la Consulta ad assumersene la responsabilità».  

Come mai la legge sarebbe incostituzionale?
Per una ragione molto banale. Sono cancellati anche i vitalizi in essere, cioè si colpisce un diritto acquisito, vale a dire la legge Richetti pretende un valore retroattivo che è esplicitamente proibito dal nostro sistema. È divertente e significativo della mentalità con cui siamo governati che a un certo punto sulla costituzionalità o meno della legge Richetti si sia votato, e che il Parlamento abbia compattamente risposto di no, che non è incostituzionale. Allo stesso modo, deputati e senatori potrebbero essere chiamati a votare sull’esistenza di Dio... Nonostante il valore preminente su tutto di Camera e Senato, i nostri onorevoli non hanno titolo per decidere sull’esistenza di Dio e nemmeno sulla costituzionalità della legge Richetti, che sarà giudicata dai magistrati della Corte costituzionale.  

Sarei curioso di sentire il parere di qualcuno che difende questa roba dei vitalizi.
Facile. Il democratico Ugo Sposetti, l’uomo che tiene in mano il patrimonio del vecchio Pci e delle sue successive trasformazioni, parlò contro la legge in aula già nel 2015 e l’altro giorno alla Stampa ha detto: «Io non capisco questi quarantenni che non difendono il Parlamento. Sono degli sprovveduti, quello che mi spaventa è questo, l’improvvisazione senza pensare a cosa succede dopo, agli ostacoli. La politica, come disse Hannah Arendt, non è altro che un male necessario alla sopravvivenza dell’umanità. Noi dobbiamo bloccare il forte antiparlamentarismo che sento, sia nei ragionamenti dei 5Stelle sia del gruppo dirigente ristretto del Pd. E quindi protesto e sento anche il dovere di alzare la voce, perchè io non vedo in questi ultimi mesi riflessioni che portano a valori». Un ragionamento tutto politico. Altri - Tabacci, Pisicchio, Marotta - sostengono che il vitalizio era un modo per difendere l’autonomia dei parlamentari.  

Ma in definitiva di che numeri stiamo parlando?
I vitalizi, dopo che la legge sarà approvata anche dal Senato, saranno ricalcolati con il metodo contributivo. Ossia: ti riconoscerò una rendita proporzionata ai contributi che hai effettivamente versato. Gli ex parlamentari coinvolti sono 2.600 e una piccola parte di questi trarrà addiritura vantaggio dal ricalcolo, cioè gli verrà fuori un vitalizio più alto. Ma sulla storia del ricalcolo, alcuni parlamentari di diversa fede politica (Brunetta, Cesare Damiano) vedono un rischio che trascende l’eventuale incostituzionalità: estendendo il principio del ricalcolo pensionistico sulla base dei contributi effettivamente versati, potrebbero essere riviste al ribasso 20 milioni di pensioni. Un caos dagli effetti sociali inimmaginabili.   (leggi)

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