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 2017  luglio 27 Giovedì calendario

Come sul ring. Gabriele Detti fenomeno d’oro. «Sono un po’ confuso»

Lo sparabattute resta senza parole: Gabriele Detti batte Sun Yang, batte Paltrinieri, prende il primo oro della carriera in una specialità appena diventata olimpica «e non so proprio cosa dire, non è mai successo da che sono nato e giusto nel giorno più importante ho la testa vuota».
Negli 800 metri ha strapazzato la concorrenza, amici e nemici senza distinzioni e alla fine Sun Yang non sale neppure sul podio dove si arrampica a fatica Gregorio Paltrinieri, bronzo, dietro un argento polacco, Wojdak, che si è intromesso nella gara matta o come dice Paltrinieri «strana». Il cinese arranca quinto, Detti barcolla da primo: «Sono un po’ confuso». Più che una sfida di nuoto è sembrato un incontro di boxe, cazzotti da tutte le parti e alla fine anche chi è rimasto in piedi è rintronato.
Sun Yang affonda
Quando c’è l’appello per la camera di chiamata, Detti guarda Federica Pellegrini sulla strada dell’oro: «Le ho visto nuotare l’impossibile e davanti ai suoi ultimi 100 metri ho pensato: adesso lo faccio anche io. È stata un’ispirazione al 700 per cento e se faccio un decimo di quello che ha messo insieme lei in carriera chiudo contento». Gabriele è entrato così nella vasca che doveva decidere il suo valore: piazzato o campione e tutta la sua verve da livornese cresciuto a bracciate e satire si è trasformata in determinazione. Forza bruta. Ha tirato, ha visto il socio Paltrinieri che provava a cambiare ritmo, ha capito che il gigante Sun stava per cedere e alla fine ha scoperto le carte e spiegato al mondo che Gabriele Detti non è il gemello di Paltrinieri, non è solo il suo compagno di allenamento, è un oro Mondiale. E bisogna stare attenti.
Per ora il più spaventato è lui che ha trovato il modo di uscire allo scoperto in vasca ma è disorientato sul gradino più alto del podio. L’inno lo placa, l’applauso lo seduce, ma la medaglia al collo pesa.
Si è ripreso il record europeo: è stato il primo a piazzarlo nella famiglia del mezzofondo di Ostia, nel 2014, poi se lo è visto sfilare da un Paltrinieri in crescita ai Mondiali di due anni fa, quelli che Gabriele ha visto dal divano. Ora ci ha rimesso le mani sopra e la firma: 7’40”78, è il tempo della vittoria, della maturità, «non delle lacrime perché col cavolo che mi vedete piangere». Però lo abbiamo visto traballare. 
Rivincita nei 1500
Paltrinieri si congratula e medita rivincite nei 1500 metri. Difficile che il cinese si presenti a quello start, ci sarà sempre il polacco ma sarà soprattutto una sfida tra loro, tra due ragazzi che hanno lasciato casa a 15 anni e si allenano insieme da allora. Per Paltrinieri: «gli 800 sono una specialità corta, non riesco ancora a nuotarli con il mio stile, ho forzato ma ho capito immediatamente che ne avevano di più loro. Sono stati più bravi».
Ci si rituffa sabato e Detti prima ha una staffetta da trainare in finale e poi tirare se ci arriva: «Ho paura di sentire la fatica, però il mio vero problema è dormire. Con tutta questa adrenalina non sarà tanto facile». Un’altra prima volta. Le medaglie d’oro tolgono il sonno, la parola, la battuta. Detti allora guarda il suo angolo, vede il suo l’allenatore e cerca lo zio. Nessun abbraccio, solo un cinque. Quanto basta per ritrovare l’equilibrio in una serata di vertigini.