
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
La Lega vuole la Regione Lombardia, la Lega vuole la Regione Veneto, la Lega vuole tre Regioni, la Lega vuole quattro ministeri, la Lega vuole la presidenza del Senato, la Lega vuole il ministero degli Interni, la Lega vuole la lista dei ministri subito, la Lega da adesso in poi parla solo con Berlusconi e basta, la Lega vuole Milano capitale...
• Esagerato.
L’ha scritto la Padania ieri. E le esagerazioni della Lega vanno prese con un sorriso. Bisogna ricordarsi il caso di Treviso. Se non si tiene presente Treviso non si capisce niente della Lega.
• Che c’entra Treviso?
A Treviso comanda Giancarlo Gentilini, quello col nasone, che una volta fa il sindaco e una volta fa il pro-sindaco, alternandosi col fedele Gobbo e durando così da una ventina d’anni. Ma sì, lo conosce anche lei: disse che avrebbe tolto le panchine dai giardini pubblici «così quelli non ci mettono più il culo sopra», un’altra volta esortò a sparare agli immigrati «come ai leprotti», un’altra sostenne che i clandestini vanno deportati «con i vagoni piombati», poi a quelli dell’Ulivo promise un colpo alla nuca secco «così non soffrono», eccetera. Tutte le volte partono gli inviati dei giornali, escono titoloni in prima pagina, la sinistra e i filosofi si indignano. Senonché, nella realtà, a Treviso nessuno ha mai sparato a nessun immigrato, neanche dopo che due clandestini hanno sgozzato e seviziato i due vecchi guardiani della villa di Gorgo. E invece a Castelgarden, appena fuori dalla città, c’è la moschea, e Treviso dà lavoro a centomila stranieri e ha persino fatto il gemellaggio con Timisoara. Perciò Gentilini è come Bossi, le spara grosse perché se no non si diverte. Quando però Bossi è andato a fare il rito celtico sul Po, gli ha telefonato e gli ha detto: «Xè una storia da mona». La stessa cosa adess Bossi vuole questo e vuole quello, tre regioni e quattro ministeri. Ma è solo propaganda, per far vedere ai fedeli che ce l’ha duro. Si metteranno d’accordo benissimo e ha ragione Berlusconi a spiegare che non c’è problema. Gliel’ho già detto l’altro giorn darà molti più guai Di Pietro a Veltroni che Bossi a Berlusconi. E infatti: Di Pietro ha comunicato che lui non si fonde col Pd manco per niente. La fusione gli sarebbe costata cinque milioni di euro e addio impegni pre-elettorali.
• Ma alla fine Bossi che vuole?
Non lo sa? Ma se lo sanno tutti! Sicurezza e federalismo fiscale. per via della sicurezza che Bossi vuole il ministero degli Interni, cioè il ministero che comanda la polizia. Dice: la gente ha votato per la Lega perché la Lega gli garantisce che un indulto non lo approveremo mai. La gente – dice – sa che contro clandestini, malavita albanese o romena o nigeriana non c’è nessuno deciso come noi. Perciò – dice – il ministro di Polizia deve essere uno della Lega, unico modo di star tranquilli.
• Sì, la sicurezza la capisco. Ma il federalismo fiscale? Che diavolo è?
Il ragionamento è quest noi oggi paghiamo le tasse al centro, cioè a Roma. Roma, con la finanziaria, ridistribuisce poi in periferia il denaro in modo da riequilibrare le differenze economiche tra una Regione e l’altra. In questo va e vieni le Regioni ricche – come la Lombardia – ci rimettono, cioè danno allo Stato più di quello che ricevono. Le Regioni povere – come la Calabria o il Molise – ci guadagnano, perché ricevono più di quello che dànno. La Lega dice: i soldi dei lombardi ai lombardi, basta con Roma, eccetera. Ora questo ragionamento ha due giustificazioni, diciamo così, logiche. Prim è meglio organizzato un sistema che fa pagare la gran parte delle tasse agli amministratori del territorio. Oltre tutto questo permetterà di giudicare più correttamente i politici, perché il cittadino vedrà meglio come saranno stati spesi i suoi denari. Seconda giustificazione: come mai una Regione cosiddetta povera resta povera dal tempo dei tempi e non si riprende mai dalla sua condizione? Non sarà che la sicurezza di un flusso di denaro sufficiente da altre Regioni la tiene un po’ troppo tranquilla, per non dire disinvolta? Il centralismo fiscale ha invece la sua ragion d’essere proprio nel principio sociale di soccorrere chi è in difficoltà. E questa capacità di giudizio la si può avere solo stando al centro.
• Dopo di che, Comuni, Province e Regioni sono i massimi sperperatori del denaro pubblico.
Vero. E non vogliamo neanche toccare (per ora) il capitolo terribile dei derivati e delle ristrutturazioni finanziarie fatte da più di trecento amministrazioni. Ma la Lega risponde: spendono e spandono perché non sono soldi loro e sono sicuri che lo Stato, l’anno dopo, ripianerà il debito. Fagli incassare i soldi direttamente, e poi vediamo. Anche questo non è un ragionamento privo di logica. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 19/4/2008]
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