varie, 19 aprile 2008
ROHRWACHER
ROHRWACHER Alba Roma 27 febbraio 1979. Attrice. David di Donatello 2008 come miglior attrice non protagonista per Giorni e nuvole di Silvio Soldini, 2009 come protagonista per Il papà di Giovanna di Pupi Avati. Vista anche in Caos calmo (Antonello Grimaldi 2008), Mio fratello è figlio unico (Daniele Luchetti 2007) • «[...] pallida, delicata Alba è un volto nuovo, un talento già entrato ”nel mirino” dei nostri registi, da Anna Negri ad Avati, e nel rinascente star system di casa nostra può rivendicare un posto di tutto rispetto. [...]» (Gloria Satta, ”Il Messaggero” 19/4/2008) • «[...] Io veramente sognavo di diventare medico. E negli anni di università facevo teatro per hobby. Poi l’hobby è diventato un’ossessione e la medicina sempre più relegata ai tempi morti. Ma quello che volevo davvero era fuggire dalla casa di famiglia [...] Vivevamo isolati in campagna. Mio padre è un apicoltore, nato ad Amburgo, fuggito da un paese che non amava e diventato contadino per rivendicare una vita diversa. Ma io gli rimproveravo di averci costretti a vivere in un posto isolato. E dovevo lottare per guardare almeno Bud Spencer che era il mio idolo. Conosco tutti i suoi film a memoria. Lui non ci faceva neanche vedere la televisione [...] Anche per questo ce l’ho messa tutta per riuscire. Mentre aspettavo i risultati dell’ammissione al Centro sperimentale di cinematografia ero così tesa che mi è venuta la febbre. Il giorno che ho saputo di aver superato l’esame è stato forse il più bello della mia vita [...] Ho avuto insegnanti straordinari, ma soprattutto due attori russi, Nicolai Karpov e Natalia Svereva, che sono stati i miei veri maestri [...] Io non sapevo neanche cosa fosse un agente. Sono uscita da lì impreparata ad affrontare il mondo del lavoro. Ma ho avuto fortuna: mi ha trovato lui, l’agente, mentre recitavo al teatro dell’Orologio a Roma [...] All’inizio qualche porta in faccia mi è stata sbattuta perché non ero abbastanza bella. Ma si trattava di televisione e oggi ringrazio Dio che sia andata così [...] mi devo proteggere. Non si contano le parti da pazza che mi sono state offerte dopo Il papà di Giovanna [...]» (Alessandra Mammì, ”L’espresso” 25/9/2008).