
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ieri primo vero esodo dell’anno, con otto milioni di automobilisti in viaggio ( nelle foto Ansa) e guai grossi sul Passante di Mestre e sulla Salerno-Reggio Calabria. Anche se il week-end era stato segnato dalla polizia stradale come a rischio, quello peggiore dell’anno – in base alle previsioni degli esperti di Autostrade per l’Italia – dovrebbe essere il prossimo, 8-9 agosto. La società Autostrade per l’Italia ha preso i seguenti provvedimenti: fino all’8 settembre resteranno aperti solo nove cantieri, contro i 140 della media nazionale. Sulla rete autostradale sono stati sistemati 959 pannelli a messaggio variabile per orientare gli automobilisti sulle strade da preferire. Agli automobilisti saranno stati distribuiti alla fine di questo periodo sei milioni di volantini contenenti le previsioni del traffico e un decalogo per viaggiare sicuri. Sono anche stati previsti 20 percorsi alternativi da imboccare in caso di traffico congestionato. In funzione anche Hi-Point nelle aree di servizio con informazioni in tempo reale sulla rete. C’è poi sempre la possibilità di contattare il call center – 840.04.21.21 – per avere o anche per dare informazioni.
• Da quello che ho visto ieri in televisione mi pare che tutto questo apparato si sia rivelato poco utile, no?
Non sappiamo come sarebbe andata senza questo che lei chiama ’apparato’. Ma comunque sì, in due punti di traffico è stato un disastro: Mestre e, come al solito, la Salerno-Reggio Calabria. Ma Mestre è un caso: qui per immettersi sull’autostrada per Trieste fino a poco tempo fa bisognava lasciare l’autostrada e imboccare la Tangenziale, rassegnandosi a ore di coda. Ma lo scorso 8 febbraio, dopo un’attesa burocratica cominciata nel 1990 e dopo meno di cinque anni di lavori, venne inaugurato in pompa magna, alla presenza di Berlusconi, del governatore Galan e del ministro Matteoli, questo famoso Passante che consentiva di trasferirsi direttamente da un’autostrada all’altra, senza Tangenziali e apparentemente senza code: 32 chilometri costati poco meno di un miliardo e realizzati dopo aver spostato linee ad alta tensione, un gasdotto e un intero abitato costretto a traslocare dopo una sequenza di espropri di case e terreni. Si disse che l’eliminazione di quella strozzatura rimediava a un danno da 4,3 miliardi l’anno e liberava i 150 mila veicoli che, specialmente dopo la caduta del Muro di Berlino, transitano ogni giorno in quel punto. E ieri, invece, i 32 chilometri di asfalto nuovo di zecca si sono trasformati in 32 chilometri di coda. Alla prima prova seria (l’esodo estivo) la valvola di Mestre è andata in tilt. E il brutto era che intanto la famigerata Tangenziale era completamente vuota, sicché la Stradale a un certo punto ha deciso di chiudere il Passante e di far defluire il traffico per la vecchia via. In questo modo ieri sera la situazione era tornata quasi alla normalità.
• Come è potuto succedere?
All’inizio c’è stato un tamponamento tra cinque macchine. Era ancora notte, un po’ di fila s’era già formata e da quel momento la situazione è andata peggiorando. L’intervento della Protezione civile non è servito: alla fine della mattinata l’intaso era totale per via dell’imbuto costituito dall’imbocco della Venezia-Trieste e poi dalla natura striminzita della stessa autostrada, costretta ogni giorno a ospitare in due corsie 28 mila Tir – quasi tutti stranieri – e 81 mila automobili. L’Anas ha promosso una verifica ispettiva, perché la figura fatta dal Passante è davvero imbarazzante. Oltre tutto era la prima autostrada costruita in Italia negli ultimi 30 anni.
• E sulla Salerno-Reggio Calabria?
Il solito. A un certo punto, per la disperazione, sono stati chiusi i tratti tra Pizzo e Lamezia e tra Falerna e Cosenza. In serata, svuotate le corsie, sono stati riaperti.
• M’ero fatto l’idea che la crisi ci avrebbe fatto assistere quest’anno a un esodo meno drammatico.
L’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, l’aveva previsto: aveva preannunciato che la crisi economica non avrebbe fermato l’esodo 2009 e che i flussi di traffico rispetto all’anno scorso sarebbero rimasti stabili. Bisogna aspettare i dati definitivi, ma a pelle sembrerebbe proprio così.
• Anche in questo caso sembrerebbe che la crisi, tanto chiacchierata, nei fatti poi non c’è?
Aspettiamo la fine della stagione. Gli operatori turistici e gli albergatori dicono che hanno tutti accorciato il periodo di riposo. probabile che alla fine i dati non siano buoni. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 2/8/2009]
(leggi)