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 2009  agosto 02 Domenica calendario

PAKISTAN SETTE CRISTIANI BRUCIATI VIVI

Una banda di estremisti musulmani ha attaccato un paesino e bruciato vive sette persone, tra cui tre donne e un bambino. accaduto a Gojra, vicino a Toba Tek Singh, 160 chilometri a ovest di Lahore, capitale del Punjab. «Ma quale profanazione del Corano? Sono accuse senza fondamento», ha precisato il ministro pachistano delle Minoranze, Shahbaz Bhatti. «Una cosa è certa: i morti sono tutti cristiani. E sono stati arsi vivi».
Il 30 giugno scorso, a Bahmani, sempre nel Punjab, una folla di fedeli musulmani aveva assaltato la zona del villaggio in cui vivono i cristiani, appiccando il fuoco a un centinaio di case. I cristiani erano stati assaliti con bastoni e acido. Pochi giorni fa, sempre per lo stesso motivo di aver offeso il libro sacro dell´Islam, altri scontri erano scoppiati tra musulmani e cristiani nella regione del Pakistan orientale. Gli incidenti erano stati sedati dalla polizia.
Ieri, però, quando le forze dell´ordine sono arrivate a Gojra l´odio religioso aveva già ucciso, il pogrom contro i cristiani era già stato compiuto: una quarantina di case erano state date alle fiamme, sette persone erano state bruciate vive e altre decine di cristiani erano rimasti feriti. Colpevole di questi crimini è il gruppo islamico Sipah-e-Sahaba, ritenuto fuorilegge dal governo di Islamabad. Due giorni fa, gli estremisti islamici appartenenti a questa fazione criminale hanno saccheggiato e dato alle fiamme due chiese a Korian.
Ieri, dopo i ripetuti attacchi contro la loro comunità, i cristiani di Gojra avevano organizzato una processione che ha attraversato anche le aeree musulmane del loro villaggio. stato questo sconfinamento di territorio a scatenare la follia omicida del Sipah-e-Sahaba e di altri musulmani che, come hanno mostrato le immagini in tv, sparavano dai tetti delle loro case contro la polizia che cercava di riprendere il controllo della situazione. Gli stessi fedeli, per lo più gente comune, bottegai, contadini o impiegati, hanno eretto barricate per bloccare le strade di accesso a Gojra, impedendo così l´arrivo dei vigili del fuoco chiamati a spegnere gli incendi.
Offendere il Corano è punibile con la pena di morte in Pakistan, dove l´Islam è la religione dominante. I cristiani, che sono 3,8 milioni e che rappresentano poco più del 2 per cento della popolazione, sostengono che le leggi anti-blasfemia siano spesso usate per esercitare rappresaglie nei loro confronti. Ora, come ha dichiarato Rana Sanaullah, ministro della Giustizia del Punjab, una indagine preliminare sugli incidenti di ieri e sulla presunta profanazione del Corano ha dimostrato che questa non è mai avvenuta. « stata solo una voce che artatamente costruita e sfruttata da elementi anti-governativi per creare caos». Il ministro ha aggiunto che le autorità agiranno contro i rivoltosi. Ma anche contro la polizia che non è riuscita a fermare la violenza.