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 2008  aprile 25 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Franco Marini
Il Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Presidente del Consiglio è Romano Prodi
Il Vicepresidente del Consiglio è Massimo D’Alema
Il Vicepresidente del Consiglio è Francesco Rutelli
Il Ministro degli Interni è Giuliano Amato
Il Ministro degli Esteri è Massimo D’Alema
Il Ministro della Giustizia è Luigi Scotti
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Tommaso Padoa-Schioppa
Il Ministro della Difesa è Arturo Parisi
Il Ministro della Pubblica Istruzione è Giuseppe Fioroni
Il Ministro delle Infrastrutture è Antonio Di Pietro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Pier Luigi Bersani
Il Ministro delle Politiche agricole è Paolo De Castro
Il Ministro della Salute è Livia Turco
Il Ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni
Il Ministro del Commercio estero è Emma Bonino
Il Ministro dei Trasporti è Alessandro Bianchi
Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Cesare Damiano
Il Ministro della Solidarietà sociale è Paolo Ferrero
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Francesco Rutelli
Il Ministro dell’ Ambiente è Alfonso Pecoraro Scanio
Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Fabio Mussi
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Linda Lanzillotta (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Giulio Santagata (senza portafoglio)
Il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità è Barbara Pollastrini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Emma Bonino (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive è Giovanna Melandri (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche per la famiglia è Rosy Bindi (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione è Luigi Nicolais (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento è Vannino Chiti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Viktor Zubkov
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Gli italiani sono in viaggio per via del ponte di oggi – 25 aprile – e di quello del 1° maggio, spesso uniti da giorni di permesso strategici. Le agenzie ieri parlavano di 15 milioni di persone in movimento e...

• A proposito, lei sa perché si fanno queste due feste, cioè il 25 aprile e il 1° maggio?
Beh, il 1° maggio – lo sanno tutti – è la Festa dei lavoratori. Il 25 aprile invece è la Liberazione. Non mi guardi così, so benissimo da che cosa ci siamo liberati: dal fascismo.

Bravo. 25 aprile del 1943? Del 1944? Del 1945? 1943? Ho visto anche il film “Tutti a casa”.
Ma quello è l’8 settembre. 8 settembre 1943. Italiani e tedeschi combattevano da alleati contro il resto del mondo. A un certo punto – l’8 settembre 1943 – gli italiani smisero di combattere e si misero d’accordo col nemico, nel nostro caso gli angloamericani. Fecero prima un armistizio e poi la pace. Intanto però i tedeschi stavano qui in Italia, li trasformammo noi da amici in nemici. Seguirono stragi e l’inizio di due guerre: una a sud, dove erano sbarcati gli angloamericani che risalivano lentamente la penisola. E una a nord, fatta dagli stessi italiani che, nascondendosi sulle montagne, presero a fare contro i tedeschi la guerriglia detta poi “Resistenza”. All’inizio erano pochi, sei-settemila persone. Poi, man mano che gli angloamericani si avvicinavano e che risultava chiara la sconfitta dei nazisti, crebbero di numero e gli storici dicono adesso che alla fine si arrivò a un esercito partigiano di 300 mila uomini. 300 mila uomini di tutte le tendenze: comunisti, socialisti, cattolici, monarchici, liberali, gente di destra e gente di sinistra accomunata solo dal desiderio di farla finita col fascismo, con i tedeschi e con la guerra.

• E il 25 aprile quando arriva?
Nel 1945. La data della Liberazione è 25 aprile 1945. Che cosa accadde esattamente quel giorno? Che i partigiani entrarono nelle grandi città e ne presero possesso, cioè le liberarono dal fascismo. Due giorni dopo, il 27 aprile, Mussolini, la Petacci e gli altri che col duce tentavano di scappare in Svizzera furono presi a Dongo, tenuti rinchiusi per una notte e fucilati il giorno dopo a Giulino di Mezzegra, sul lago di Como. Lei saprà che le spoglie dei fucilati vennero portate a piazzale Loreto, in Milano, appese a testa in giù e abbandonate al ludibrio della folla. Gli italiani che erano stati vent’anni ad adorare Mussolini adesso, invece di aver vergogna di se stessi e senso della tragedia che s’era compiuta, andavano a sputare sui corpi morti e a lordarli in tutti i modi possibili.

E’ per questo che intorno al 25 aprile ci sono tante polemiche?
La consapevolezza dell’orrore di quel giorno e dei giorni successivi (la Resistenza ha due facce, una, eroica, è quella della guerra ai nazisti, l’altra, abietta, è quella della sanguinosa persecuzione contro i fascisti durata ben oltre il 1945) non può far dimenticare il fatto indiscutibile che la Resistenza e il 25 aprile sono il fondamento del Paese che è venuto dopo, la Repubblica italiana basata su una Costituzione democratica, governata da uomini eletti dal popolo, libera nella parola, nelle attività economiche, nella professione di qualunque fede o credo politico. Aver coscienza di questi fondamenti significa impedire che quanto di buono la nostra storia ha prodotto in questi 63 anni sia intaccato o vanificato. Guardi, è una successione di date: il 25 aprile il Paese è liberato, il 2 giugno del 1946 si vota la Repubblica e si elegge la Costituente, il 18 aprile del 1948 si va a libere elezioni e al primo Parlamento. Queste date – la nostra storia – sono intimamente connesse una con l’altra.

• Perché Berlusconi, la Moratti e gli altri sono così freddi su questi avvenimenti?
Posso dirle che non l’ho capito? Posso farmi una ragione dell’ostilità del vecchio Movimento sociale, il partito erede del credo fascista da cui poi venne fuori Alleanza nazionale. Ma quella fase è ampiamente superata e persino per i giovani che morirono a Salò – la Repubblica fascista fondata dagli ultimi disperati fedeli del regime – c’è stato l’omaggio più importante, la pietà per ragazzi che persero la vita per qualcosa in cui credevano, la consapevolezza, nonostante la sconfitta, della non-inutilità di quel sacrificio. Su queste memorie – come sulla memoria consapevole del Risorgimento – dovrebbe costruirsi l’identità nazionale, la coscienza di essere un solo popolo, sentimenti che stanno alla base del vivere insieme. Le amnesie di Berlusconi, le distrazioni della Moratti (che pure ha avuto un padre partigiano) non le capisco e non mi piacciono, anche se so che derivano dalla falsa opinione che sia tutta una ritualità “comunista”. Ma è proprio così che non si rende giustizia ai tanti resistenti che non presero soldi da Mosca. E che sono morti lo stesso. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 25/4/2008]
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