
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
L’uscita italiana dalla crisi potrebbe essere questa: permettere a ciascuno di noi di costruirsi una stanza in più o di trasformare uno sgabuzzino in bagno, senza affrontare le allucinanti procedure burocratiche previste oggi, ma semplicemente facendosi certificare da un architetto o da un ingegnere – che se ne assumerebbe la responsabilità anche penale – che tutto è in regola.
• Chi ha avuto l’idea?
Berlusconi. Che ne ha dato qualche notizia venerdì e poi ne ha parlato con i cronisti ancora ieri. La legge è quasi pronta e sarà presentata al consiglio dei ministri di venerdì prossimo. L’opposizione per ora si limita a mugugnare.
• Spieghi bene in che consiste la faccenda.
Berlusconi lo chiama «un piano straordinario con effetti eccezionali sulla casa». Il titolo corretto è: Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere l’utilizzo di fonti di energia alternativa. La parte che ci interessa meno è quella che riguarda un piano da 550 milioni per dare in affitto case a giovani coppie, anziani, studenti, immigrati regolari eccetera, tutte persone che a un certo punto potranno riscattare la casa. La parte davvero nuova riguarda la possibilità che le Regioni autorizzino, «in deroga ai regolamenti e ai piani regolatori», l’ampliamento del 20% degli edifici esistenti, oppure l’abbattimento degli edifici realizzati prima del 1989 e la loro ricostruzione con un aumento della cubatura del 30%. L’ampliamento deve essere fatto vicino al fabbricato esistente; ma se è materialmente impossibile, «sarà un corpo edilizio separato e avente però carattere accessorio ». Il tutto attraverso un semplice certificato di conformità rilasciato da un architetto o da un ingegnere. Quindi procedure più svelte e un mucchio di microcantieri aperti.
• Non è una colata di cemento sul Belpaese?
Berlusconi ha già detto: «Mi accuseranno di essere un cementificatore, ma non me ne importa niente». Potrebbe anche non accadere. La legge autorizza interventi su ciò che già esiste e nel rispetto delle leggi in vigore. I piani saranno poi nelle mani delle Regioni. Anzi, il Cavaliere ha approfittato di una normativa già approvata nel Veneto e in Sardegna (Galan e Cappellacci) che intende riversare nella legge nazionale e mettere a disposizione di tutte le Regioni che vorranno adottarla. Si dice certo delle Regioni di centro-destra, ma giura anche su quelle di centro- sinistra perché la semplificazione delle procedure e un allargamento di massa del patrimonio edilizio esistente può effettivamente smuovere lavoro e credito, e aumentare il valore patrimoniale delle case e delle garanzie bancarie relative. L’effetto può essere assai grosso. Non è un caso che l’opposizione non abbia ancora preso le misure di questa nuova idea.
• Ma di quanti denari stiamo parlando?
Nella banca dati del catasto risultano 55 milioni di unità immobiliari. Di queste, 31 milioni sono abitazioni, 22 milioni negozi o comunque spazi commerciali. Badi che le nuove norme riguardano anche l’edilizia non residenziale, anzi a questa viene concessa la possibilità di allargamenti ancora più consistenti (20% o 30% in più di metri quadri invece che di metri cubi). Nell’ultimo rapporto dell’Agenzia delle entrate un terzo delle abitazioni, cioè 11,1 milioni di case, risultano «economiche», cioè con un «grado di rifinitura tra l’ordinario e il semplice, ampiezza dei vani medio piccola, completezza di impianti tecnologici e dotazione generalmente di non più di un servizio igienico ». Aggiungendo a queste i 5,6 milioni di case popolari e 170 mila ultrapopolari si raggiunge un totale di quasi 17 milioni (il 57,4% del totale). Queste abitazioni hanno mediamente 2,39 stanze. Se solo gli abitanti di questi alloggi avessero il permesso di alzare la media a 3 stanze... E poi ci sono tutti gli altri, un’enormità.
• Ma un allargamento del 20% della cubatura non è poco?
Non si metta subito a fare l’italiano. Intanto se lei abbatte e ricostruisce, l’aumento è del 30%. E poi se si utilizzano tecniche costruttive di bioedilizia o che prevedano il ricorso a energie rinnovabili l’aumento della cubatura può raggiungere il 35%. C’è poi anche un condono per chi gli abusi li ha fatti già, battezzato «ravvedimento operoso». Pena diminuita e, nei casi più lievi, estinzione del reato. la parte debole del progetto e si deve sperare che il Parlamento la faccia cadere. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 8/3/2009]
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