
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ieri il Comune di Roma ha lasciato al buio dalle otto alle nove di sera il Colosseo. Alla stessa ora il Comune di Venezia ha spento le luci del Municipio Ca’ Farsetti sul Canal Grande e quelle della Torre di Mestre.
• Ha a che vedere con l’ora legale che è cominciata oggi?
Non direttamente. L’anno scorso il Wwf australiano fece spegnere per un’ora le luci a Sidney, dalle 19.30 alle 20.30. Voleva dimostrare contro lo spreco di luminosità, cioè il consumo eccessivo di energia che contribuisce fortemente alla produzione di gas serra e al relativo effetto serra. Girarono l’interruttore due milioni e duecentomila persone e si risparmiò così tra il 2,1 e il 10,2% di energia. Con Sidney presero parte all’iniziativa altre 15 città. Quest’anno le città sono diventate 24, per 30 milioni di persone coinvolte, e non ce n’è nessuna italiana, probabilmente perché da noi ci si è resi conto dell’iniziativa in ritardo. Ma s’è rimediato col gesto di toglier la luce ai monumenti e così c’è anche una piccola presenza nostra.
• Lei sa già che prima di andare avanti deve spiegare le parole “gas serra” ed “effetto serra”.
L’effetto serra – però gliel’avrò già detto cento volte – è quel fenomeno per cui il calore che sale su dalla Terra viene rispedito sulla Terra dall’atmosfera, che funziona in questo caso come uno specchio. Ma di che cosa è fatto questo specchio? Di gas, e sono prima di tutto gas naturali, che stavano a galleggiare lassù molto prima che sulla Terra comparisse la vita. I più importanti son vapor d’acqua, anidride carbonica, metano, ossido nitroso, ozono. Proprio questa coltre che copre la Terra dal tempo dei tempi ha reso possibile la nascita della vita: senza effetto serra la temperatura quaggiù sarebbe di 18 gradi sotto zero! Ma la vita, una volta comparsa, ha cominciato a sua volta a emettere gas (lei sa che in Inghilterra si son fatti un problema, con rispetto parlando, delle emissioni delle vacche, le quali sarebbero responsabili di un quarto di tutto il metano che quel Paese spedisce nell’atmosfera, con gravi conseguenze sull’effetto serra e la decisione di cambiargli la dieta – alle vacche – predisponendogliene una più leggera e ricca di zuccheri) e insomma dopo la vita è arrivato anche l’uomo, a sua volta formidabile produttore dei gas con cui si procura energia. Spegnere la luce vuol dire percià emettere meno gas e allentare un po’ la pressione sull’atmosfera.
• Che vantaggi potrà mai portare lo spegnere la luce un’ora all’anno...?
Non è questo. Si tratta di un memento contro gli sprechi. Lei sa che io non credo affatto alle teorie catastrofiche che girano adesso, ma la storia degli sprechi è vera. Pensi un po’ a quest lei va a letto la sera e crede di aver spento il televisore. In realtà è rimasta accessa la lucina rossa e stanno in standby – cioè sono spenti ma non del tutto – quasi tutti gli altri dispositivi elettronici di casa o di ufficio, la stampante, i decoder, il computer, il videoregistratore. Lo standby delle sole radiosveglie costa 243 milioni di euro l’anno. Senza mettermi a fare l’elenco di tutto, le basterà sapere che l’8% di tutta l’energia che consumiamo se ne va per gli apparecchi addormentati. Ecco dove Sidney ha un senso. Ma c’è un altro discorso importante connesso a questa iniziativa – che si chiama Earth Hour, cioè Ora della Terra – e se ne son fatti carico soprattutto gli americani: riguarda l’inquinamento luminoso e infatti negli Stati Uniti fanno coincidere la sera dell’Earth Hour (sempre il 29 marzo) con la National Dark Sky Week, la Settimana Nazionale del Cielo Nero...
• Di che diavolo sta parlando?
Il Cielo Nero... Lo scorso 16 marzo è stata la Giornata Nazionale dei Planetari... Lei sa che è diventato quasi impossibile osservare un cielo stellato? Le luci delle nostre città, perennemente sfolgoranti, ci impediscono di vedere le stelle. Non si sa più dove costruire i telescopi. La nostra grande astronoma, Margherita Hack, ogni tanto lancia un appello perché si abbassino un po le illuminazioni inutili. Ma non la ascolta nessuno. E non creda che sia una questione da poc in Occidente la luce dispersa verso l’alto raddoppia ogni dieci anni. Nel 2050 non riusciremo a vedere neanche Sirio, la più luminosa di tutte. Da Roma, da Milano, da Torino la via Lattea e la Stella Polare sono sparite.
• E l’ora legale?
Sarebbe un altro modo per risparmiare energia, perché fa coincidere col periodo di luce la giornata lavorativa. Benché sia un provvedimento adottato quasi ovunque, non mancano le critiche. La più efficace è questa: non sarebbe meglio cominciare a lavorare più tardi invece che costringere tutti ad alzarsi prima? La discussione non è mai terminata. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 30/3/2008]
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