vanity, 30 marzo 2008
Tagliati i voli a Malpensa
• Alitalia ha tagliato i voli da Malpensa: le destinazioni sono calate da 83 a 51, non sono rimasti che tre voli intercontinentali (New York, Tokyo e San Paolo del Brasile), da 1328 frequenze settimanali si è scesi a 352, con un taglio di sei milioni di passeggeri. 900 dipendenti della Sea, la società che gestisce l’aeroporto, sono in cassa integrazione e altri ottomila posti di lavoro sono a rischio. In questo modo, però, Alitalia ha dimezzato la sua perdita di 400 milioni l’anno, per una buona metà dovuta proprio alle inefficienze di un aeroporto mai diventato sul serio un hub, per colpa esclusiva dell’insipienza dei politici romani e milanesi, senza differenze di partito. Il declassamento di Malpensa è arrivato nel momento in cui il rappresentante di Air France – l’ormai celebre monsieur Spinetta – e i nove sindacati Alitalia si sedevano al tavolo per trovare una qualche intesa intorno al piano di acquisizione e sviluppo francese. Intesa difficile, tanto più che Berlusconi offre un importante sponda a chi è deciso a dir di no (i piloti) giurando che da Palazzo Chigi non acconsentirà mai alla vendita e insistendo che una cordata italiana è pronta a rilanciare e a salvare l’italianità della compagnia, i posti di lavoro, Malpensa e Fiumicino insieme e quant’altro. [Giorgio Dell’Arti]