Filippo Grimaldi, "La Gazzetta dello Sport" 30/3/2008;, 30 marzo 2008
«Le mie aziende sono un modello nel mondo, ma nel calcio non funzionavo. Non voglio fare la figura dell’ingenuo, ma qui c’è molta emotività e passione
«Le mie aziende sono un modello nel mondo, ma nel calcio non funzionavo. Non voglio fare la figura dell’ingenuo, ma qui c’è molta emotività e passione. Ho preso colpi capaci di ammazzare un toro in corsa, finché ho compreso che qui non c’è meritocrazia. Lì ho capito che non potevo lasciarmi andare, bisognava rivedere tutto. Nell’azienda c’è un controllo, ci sono persone che lavorano in una certa maniera, mentre nel calcio una partita cambia l’umore della gente, bastano un rigore o un palo, è un mondo fatto così». (Preziosi)