Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Conviene mettere insieme le frasi pronunciate da Grillo ieri. «Siamo davanti alla prima fase di un grande esperimento, ci sarà una seconda fase e la inaugureremo stasera». «Io farò il capo politico, prenderò delle decisioni, perché alla fine qualcuno deve prendere delle decisioni, prima le prendeva Casaleggio e le prendevamo insieme, era diverso. Adesso sono da solo. Ci sono a tempo pieno, nessun passo di lato. Vogliamo dimostrare che possiamo governare Torino, Roma, Palermo, Genova, Livorno anche con gli sbagli che abbiamo fatto. Questa storia ci serve e ci dà degli anticorpi». «Ricompatteremo tutto, siamo di fronte alla seconda ondata di questo esperimento, noi siamo stati i topi dell’esperimento della prima fase. C’è stato entusiasmo, un’emozione fortissima, il vaffaday, le piazze piene, bisogna ricreare quell’emozione lì: è il nostro momento. Dal primo all’ultimo eletto dobbiamo ricompattarci, dobbiamo andare avanti e decidere come vivremo i prossimi vent’anni». «Le rivalità nel direttorio, forse sì, ma è normale». «Il direttorio è una parola che avete inventato voi giornalisti, sono cinque persone che io e Casaleggio assieme alla Rete avevamo scelto perché il Movimento stava diventando enorme. Dal palco, stasera, non ci saranno né promozioni né delazioni». «Noi, con tutto il battage che fate voi giornalisti, dovremmo essere calati del cento per cento. Se non accade, vuol dire che anche gli stupidi non vi seguono più. Il circolo mediatico sarà spazzato via stasera». «Io avevo fatto un piccolo passo indietro, ora sono rientrato». «La settimana prossima uscirà un regolamento e in tv andrà solo chi dovrà parlare di un tema, del nostro programma. Si va in tv sulla base dei programmi». «Sulla questione dei Giochi forse non eravamo del tutto preparati. Roma è una città complicata, Torino va benissimo perché ha 900 mila abitanti, Roma ne ha milioni. Ci stiamo assestando, le decisioni le prende la signora (cioè Virginia Raggi, ndr). Lei è in grado di prendere qualsiasi decisione. Del resto le Olimpiadi a Roma ci sono già: il salto in lungo del pensionato Antonello o il salto del sottopassaggio allagato...». «Le Olimpiadi una volta fermavano le guerre, adesso le riaccendono, non cadiamo in questa trappola».
• Queste cose sono state dette dove e perché?
Ieri a Palermo. È in corso la kermesse «Italia 5 Stelle», cioè i grillini di tutt’Italia riuniti per discutere ed esaltarsi. Successo clamoroso della Appendino, con cui tutti vogliono scattare un selfie. Di Battista è arrivato in motocicletta accolto da ovazioni. I grillini hanno affittato un intero albergo, il Posta, 90 euro a notte. Appendino e Raggi sono però stati mandati da un’altra parte. La Raggi peraltro non si è presentata, per via della palazzina crollata a Roma. Arriverà oggi.
• Possiamo provare a dare un senso alle parole di Grillo messe una accanto all’altra alla solita sua maniera disordinata?
L’interpretazione che va per la maggiore è che il direttorio sparirà, si tornerà a far ricorso massiccio alle consultazioni della rete (i clic sul blog del comico sono calati), si creeranno delle aree tematiche e a ogni cavallino di razza grillino ne sarà assegnata una. Struttura liquida, o orizzontale, o non-struttura. Grillo dice che vuole tornare a fare il capo, a tempo pieno, una promessa a cui abbiamo difficoltà a credere. Grillo ha la tempra per le kermesse o per le grandi imprese o i grandi eventi, attraversare a nuoto lo Stretto, ecc. La gestione quotidiana, indispensabile per guidare un movimento grande come è diventato quello dei pentastellati, è noiosa e lo sfianca. Del resto il M5S mostra i sintomi tipici dei gruppi senza un vero leader forte: litigi interni, correnti, odi, agguati, spifferate alla stampa inutilmente detestata. Grillo dice di esserci, ma se ne sta a Genova e i suoi li sente a mala pena per telefono. Risolverà tutto la piattaforma Rousseau di Casaleggio junior? Mah.
• Le cose però vanno bene. Il guaio Roma ha inciso poco.
Sì, i militanti grillini e l’alone dei sostenitori è convinto che non ci siano altre scelte. La favola che è tutta colpa dei giornali viene creduta (lasciamo stare l’effettiva perdita di credibilità dei giornali). Il Movimento 5 Stelle somiglia ai Mille di Garibaldi. Garibaldi sosteneva il primato dell’esercito di popolo, formato dagli entusiasti che si arruolavano volontari. Lamarmora teorizzava invece l’esercito di professionisti, gente scelta che sapeva fare la guerra. La discussione, nelle forme più varie, è arrivata fino ad oggi.
• Strana la frase sulle Olimpiadi. È in corso un ripensamento?
Non direi. Il passaggio chiave avverrà la settimana prossima, quando il consiglio comunale capitolino dovrà formalizzare con un voto il ritiro della candidatura. Renzi ha attaccato: «Non si fermano le grandi opere, si fermano i ladri. Se invece dici “no” e hai paura, se preferisci non metterci la faccia, hai sbagliato mestiere».
• Di Maio?
Un sondaggio Huffington mostra che tra quelli che votano Cinque Stelle è ancora il leader preferito. Dopo Grillo, naturalmente.
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