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 2016  agosto 21 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

I turisti - italiani, ma soprattutto stranieri - fanno un sacco di porcherie a Venezia. Per esempio, pisciano contro i muri davanti a tutti, si sciacquano le parti intime in piazza San Marco, si tuffano dai ponti nei canali come se si trattasse di una piscina, girano nudi o mezzi nudi, si sbronzano e lasciano le bottiglie vuote ovunque (30 metri cubi al giorno di immondizie), c’è il tizio, una volta tanto beccato, che ha fatto sci nautico nei canali, poi le «tende canadesi piantate qua e là nei giardini o nei campielli, le tovaglie stese sulle rive da famigliole che fanno il picnic, borseggiatori a tempo pieno sui vaporetti (120 ladri fermati solo ad agosto), laboratori cinesi o napoletani che sfornano ogni giorno paccottiglia italian style» (così ieri, sul Corriere, Stella). Mettiamo nella lista anche questa dichiarazione dell’assessore al turismo Augusto Salvatori, gridata alle tv straniere, che se ne scandalizzarono: «Il tappeto umano di sacchi a pelo davanti alla stazione, i picnic a San Marco, la gente che orina sulle saracinesche, i turisti che attraversano la città in gommone senza neanche la canottiera, i gondolieri che ai clienti non cantano le canzoni nostre». Queste sono parole del 1986, pronunciate dall’allora assessore Augusto Salvadori, perché la questione, a Venezia, è vecchia assai. La Fallaci, anche lei qualche decennio fa, scrisse: «Venezia, dove i piccioni di piazza San Marco sono stati sostituiti dai tappetini con la “merce” e perfino Otello si sentirebbe a disagio».

Che si può fare?
Intanto il momento è eccezionale, perché con quello che succede nelle vecchie mète turistiche del Mediterraneo e anche in certe capitali d’Europa, il flusso di stranieri verso di noi è aumentato ed è aumentato anche il numero di italiani che preferiscono passare le ferie in patria. Abbiamo qualche numero, e sia pure provvisorio (ma la tendenza è palpabile): Firenze +5,6% (rispetto al 2015), Capri +9%, Cinque Terre +20%. E Venezia, come minimo, +5%. Bisogna vestire questo 5%, però, con qualche dato assoluto: nel centro storico della città, quello che tutti vogliono vedere, vivono di norma 55 mila persone. L’estate ne porta 30 milioni. I numeri sembrano dire che una soluzione non esiste.  

Se si introducesse il numero chiuso?
Forse a Venezia sarebbe possibile. Per esempio, tu arrivi e se non hai una certa tessera rilasciata da qualche autorità locale, non puoi prendere il vaporetto. Il sindaco Luigi Brugnaro sostiene con una certa convinzione l’idea di una Ztl per i turisti, ottenuta mediante tornelli, sorveglianti, badge elettronici. Il vero nemico non è il turista - che è una ricchezza - ma il turista mordi e fuggi, che spende poco e consuma molto.


• Esiste qualche esperienza di turismo a numero chiuso in Italia?
Sì. Pompei: la domenica si accede a 15 per volta. Il Cenacolo di Leonardo a Milano: 24 persone a turno e per non più di un quarto d’ora. Il Colosseo: non più di tremila visitatori tutti insieme. Oasi di Bidderosa in Sardegna: 130 auto al giorno. Monte Meta, Val di Rose, Valle Jannanghera, Monte Amara (località del Parco Nazionale d’Abruzzo): 50 persone al giorno nei feriali, 80 nei festivi. E però in città, in qualunque città, anche in una città con gli accessi complicati come Venezia, mi sembra difficile da attuare.  

Ho un’altra idea. Selezionare i turisti aumentando i prezzi.
È apparenza, specialmente nel caso di Venezia, città infestata dall’abusivismo alberghiero (chiamiamolo così). Gente che s’affitta il garage o lo sgabuzzino, magari a 20 euro a notte. La Guardia di Finanza ha emesso l’altro giorno il seguente comunicato, relativo alla campagna contro i Bed & Breakfast abusivi: «Nel terzo trimestre del 2015, prima di dare avvio all’operazione “Venice journey”, erano state censite poco più di 200 comunicazioni di inizio attività quali “locazioni turistiche”, mentre alla data odierna ne risultano inserite circa 1.900, con un incremento di nuove attività emerse di oltre 1.600 in valore assoluto, e dell’800% in valore percentuale». Stella racconta di un’inserzione «Beautiful palazzo in quiet corner of Venice» attraverso la quale una famiglia benestante del centro storico locava a un prezzo oscillante fra i 13 mila e i 25 mila euro a settimana e forniva vasca idromassaggio, bagno turco, terrazza panoramica e attracco privato per l’ingresso diretto al Canale. Tutto in nero. Però la Finanza è stata accolta da maggiordomo e personale di servizio in livrea.  

Perché ho in mente il pregiudizio che invece Venezia sia in realtà una città deserta?
Non è un pregiudizio, è una sensazione esatta, almeno per quello che riguarda il centro storico. I 55 mila di adesso scendono ogni anno di mille unità, e il fatto che il cuore di Venezia sia sempre meno quello di una città abitata da gente che la vive tutti i giorni è il vero problema. Lo spopolamento è cominciato dopo l’alluvione del 1966. Nel 1861 i residenti era 128 mila, nel 1901 146 mila e nel 1951 167 mila. Il nocciolo della questione è proprio questo. Come ripopolare, però, il centro storico? Sembra impossibile, specie se si guarda il livello degli affitti, drogati dall’invasione turistica. (leggi)

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