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 2015  agosto 06 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Abbiamo i vertici Rai al completo, se sarà confermata la nomina a direttore generale di Antonio Campo Dall’Orto, ribadita da Renzi ancora ieri («sapete qual è la mia preferenza»). Il presidente è Monica Maggioni, forse la prima nella storia che abbia un curriculum interamente Rai. Finora dirigeva Rainews 24. Gli altri otto consiglieri, nominati ancora con la legge Gasparri (con la nuova legge di riforma, in dirittura d’arrivo tra qualche settimana, il loro numero dovrebbe scendere a 7): Marco Fortis, scelto ieri in rappresentanza del Tesoro; Guelfo Guelfi, Rita Borioni e Franco Siddi per il Pd; Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca, attuale direttore de “Il Giorno”, per il centro-destra; Paolo Messa per Area Popolare, cioè a nome di Casini; Carlo Freccero votato dal Movimento 5 Stelle e da Sel.

Buoni? Cattivi?
Ci sono un sacco di polemiche. Ci sarebbero state un sacco di polemiche anche se fossero stati scelti Dante Alighieri e Napoleone Bonaparte. Renzi ha detto: «Sono persone che hanno professionalità e competenze tali da giustificare la loro presenza in consiglio d’amministrazione. Persone che vengono da esperienze come quella giornalistica e televisiva, esperti della comunicazione, anziché astrofisici».  

C’erano astrofisici nel precedente cda?
No, ma non si fecero tante storie per le competenze, ad esempio, dei due rappresentanti della società civile, cioè Gherardo Colombo, giudice di Mani Pulite, e Benedetta Tobagi, collaboratrice di “Repubblica”. Ciononostante, l’era Gubitosi e quel cda hanno portato qualche risultato, in termini di riorganizzazione e risparmi. Voglio dire: giudichiamo alla fine del mandato, perché poi il vero potere, specialmente dopo l’approvazione della legge di riforma voluta da Renzi, sarà del direttore generale-amministratore delegato, vale a dire Campo Dall’Orto.  

Si dice però che siamo alle solite storie, e cioè che si tratta sempre di lottizzazione e di spartizione delle poltrone tra i partiti.
Dice Renzi: «Chi oggi critica poteva approvare la riforma evitando di soffocarla sotto migliaia di emendamenti. Quando la legge Gasparri sarà superata sarà meno forte anche l’impatto dei partiti sulle nomine». Piuttosto, il Vietnam a suo tempo annunciato dalla minoranza dem, s’è visto anche qui. Due membri della Commissione parlamentare di vigilanza hanno inutilmente dirottato i loro voti su Ferruccio De Bortoli pur di non sostenere i candidati del loro partito. In questo modo hanno permesso a Berlusconi di far passare due dei suoi, cioè Diaconale e Mazzuca. La minoranza del Pd si comporta in tutto e per tutto come un partito nel partito, eppure Renzi ha ribadito ancora nei giorni scorsi che non intende espellere nessuno, e sul punto, nella conferenza stampa di ieri, non ha detto una parola. Infatti, la vicenda Rai ha mandato anche il primo segnale chiaro di un riavvicinamento tra Berlusconi e il premier-segretario: il nome di Monica Maggioni, che dovrà essere confermato oggi dalla commissione parlamentare di vigilanza con la maggioranza dei due terzi, è stato concordato tra i due, e non è difficile capire che, man mano che ci avviciniamo all’appuntamento chiave della riforma del Senato, le probabilità di un qualche asse risultano sempre più alte. Anche Brunetta ha ricominciato a parlare di governo di grande coalizione.  

Altra critica: queste persone, essendo state scelte in una logica di pura spartizione, non hanno ricevuto alcuna indicazione operativa, non si sa che televisione faranno...
Neanche questo è del tutto vero. In almeno un paio d’occasioni, Renzi ha detto di volere una televisione «meno ansiogena e più servizio pubblico». Le ricordo il giudizio sui talk-show: «Sono il grande pollaio senza anima che ha preso il posto delle fiction, pieni di colpi di scena dove non succede mai niente, con teatranti di terzo ordine e dove gli spot sono la parte più credibile dell’intera trasmissione». Più in generale, il premier-segretario sembra auspicare un’informazione, ma forse anche una fiction, con più «senso di responsabilità», più misura. Basta cioè con «trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una sera alla tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia» (così in un vecchio tweet).  

Come giudichiamo la nomina di Freccero, l’unico, tra gli otto consiglieri che fanno corona al presidente Maggioni, con un’autentica e riconosciuta competenza televisiva?
Grandiosa. Lo hanno eletto, con Sel, i cinquestelle, ma Grillo ha subito precisato: «Nessun filo legherà mai Freccero al M5S». E Freccero, appena nominato con i voti del M5S: «Mai stato un elettore di Grillo. Ho votato Syriza. Con i cinquestelle ho litigato, ma di brutto, per Farage». Ha anche aggiunto, tanto per mostrare di non essere imprigionato in nessuno schema mentale: «Posto in Rai per Vespa ci sarà sempre». (leggi)

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