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 2015  agosto 06 Giovedì calendario

«LOTTIZZATA IO? NON SONO COSI’ IMPORTANTE»

«Fermo restando che non c’è nulla di male ad essere stata la segretaria di qualcuno…». Da martedì pomeriggio Rita Borioni è uno dei tre membri, in quota democrat, del nuovo cda della Rai. Ma, nonostante sia l’unica donna del board di viale Mazzini, la sua nomina ha già scatenato un diluvio di proteste. Un particolare, però: le critiche non piovono dal centrodestra, ma dalla minoranza del Nazareno.
Lei è stata la segretaria del presidente del Pd Matteo Orfini. Non crede abbiano ragione i dissidenti del Pd a criticare la sua nomina?
«Non sono mai stata la segretaria di Orfini. Tutte bugie. Semmai sono stata la vice di Matteo quando era il responsabile della Cultura del Pd».
D’accordo, ma lei è una storica dell’arte. Cosa c’entra una storica dell’arte con la televisione?
«Forse si è ritenuto che le competenze in campo culturale fossero un valore aggiunto. Sono stata selezionata per la semplice ragione di essere un tecnico che nel corso degli ultimi anni si è occupato di politiche culturali, beni culturali e cinema».
Si aspettava che il suo nome sarebbe stato così divisivo?
«Che ci sarebbero state parecchie critiche ne ero certa. Per quanto oggi potrà risultare banale ci si dovrà misurare sulle cose, sui fatti concreti».
Scusi, dica la verità: l’ha saputo da Orfini della sua nomina?
«No, no, no. Non lo vedo da quindici giorni. Per di più, l’ultima volta ci siamo incontrati casualmente. Ho molti amici. E fra questi c’è anche Matteo. L’ho conosciuto quando era ancora un giovane archeologo».
Allora dovrebbe telefonargli e ringraziarlo.
«Probabilmente lo farò nelle prossime ore».
Una curiosità: chi l’ha chiamata?
«Mi hanno telefonato diverse persone: ricercatori, docenti universitari, e, non le nascondo, alcuni parlamentari del Pd con i quali ho lavorato in questi anni. Ma non vedo il motivo perché gli dovrei dire chi».
Dunque, vuole dire che nel suo caso non sia stato applicato il manuale Cencelli?
«Penso che se avessero applicato alla lettera la lottizzazione di cui lei parla sarebbero stati selezionati profili di maggior peso. Non certo io».
Pronta per iniziare questa nuova avventura anche senza il sostegno della minoranza del Pd?
«Sono molto serena. Questa è la dialettica. E’ la politica. Delle critiche ce ne faremo una ragione…».