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 2009  giugno 14 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Certo che l’altro giorno Aman­da, vestita di bianco, con le scar­pe basse celesti, la coda di caval­lo, il sorriso radioso… certo che l’altro giorno Amanda era dav­vero uno splendore…

Le pare questo il mondo di rias­sumere due giorni di interroga­torio, e soprattutto il botta e ri­sposta di ieri in cui Amanda s’è trovata faccia a faccia con il suo accusatore, il pubblico mi­nistero Giuliano Mignini?
Beh, ieri Amanda non era così affasci­nante come venerdì. Benché l’herpes sul labbro fosse più pic­colo…

Vuole rispondere o no?
Ma guardi che mi dedico alla bellezza di Amanda perché nei due interrogatori dell’altro ieri e di ieri non è successo niente. Amanda s’è limitata a ribadire quello che aveva scritto in una lettera all’avvocato Ghirga il 9 novembre 2007, una settimana dopo il delitto: «Un agente mi ha colpito alla testa due volte. La mia mente stava cercando delle risposte. Ero davvero con­fusa » eccetera. La ragazza so­stiene di aver detto quello che ha detto solo perché la polizia la maltrattava. Ma alla fine è inutile sgolarsi troppo su que­ste confessioni e su come sono state estorte (se sono state estorte): gli interrogatori sono avvenuti senza avvocato, quin­di non sono utilizzabili! L’insie­me di queste informazioni le dà un’idea della confusione in cui si svolge il processo. Il terri­bile pm Mignini ieri ha doman­dato, freddissimo, se Amanda conosce il nome dell’agente che le avrebbe dato due pacche sulla nuca per intimidirla. Amanda ha risposto ovviamen­te di no. E come avrebbe potu­to saperne il nome? I poliziotti mica si presentano prima di un interrogatorio, e di un interro­gatorio di quella fatta. Quindi la sostanza degli ultimi due giorni del processo di Perugia, in base anche alle dichiarazio­ni rilasciate dal povero padre della Knox, riguarda sostanzial­mente la natura di Amanda, se sia un angelo o un demone, una brava ragazza o una per­versa americana venuta in Ita­lia per fare i suoi porci comodi nel Paese dove tutto è permes­so, eccetera. Vale a dire lettera­tura, anzi cattiva letteratura, perché la buona letteratura sa­prebbe trovare una meccanica plausibile della sequenza che ha portato Meredith a trovarsi con la gola tagliata.

La meccanica non è plausibile?
Lei sa che c’è un ragazzo della Costa d’Avorio già condannato a 30 anni per il delitto. Questo disgraziato, di nome Rudy Gue­de, stava certamente nella casa di via della Pergola la sera del­la tragedia perché ci sono le sue tracce organiche. Anche i riscontri riguardanti la presen­za di Amanda sono piuttosto circostanziati ed è difficile che l’americana, benché adesso nessuno le dia scappellotti sul­la nuca, possa negarli. Però nes­suno nelle udienze degli ultimi due giorni le ha fatto domande su questo. L’interrogatorio, for­se per gli articoli del New York Times che accusano Mignini, s’è concentrato sul comporta­mento della polizia quella pri­ma sera e sulle accuse di lei, in­consistenti, contro Lumumba. Bisognerebbe invece parlare di quella sera, se in definitiva Amanda c’era o no, se effettiva­mente è rimasta zitta e ferma in cucina mentre di là succede­va qualcosa, eccetera eccetera. La faccenda di Lumumba, a questo punto, è irrilevante.

Che cosa ha scritto il «New York Times» su Mignini?
Che Amanda è una brava ragaz­za innocente mentre Mignini è un potente procuratore che ten­ta di far dimenticare la fallita inchiesta sui circoli di satanisti che sarebbero responsabili dei delitti attribuiti a Pietro Paccia­ni. Il giornalista che accusa, Ti­mothy Egan, si lamenta del fat­to che la Procura ha lasciato tra­pelare particolari scabrosi sul­la vita di Amanda. Ma rispetto all’eventuale innocenza o col­pevolezza della giovane mi pa­re che anche qui ci sia poco da imparare.

Secondo lei?
Secondo me, Amanda c’entra, Guede c’entra, Sollecito non lo so, e la ricostruzione del delitto così come ce la presenta la Pro­cura non sta in piedi. Le posizio­ni dei personaggi al momento del delitto e il racconto della se­rata – letterariamente parlan­do - sono cervellotiche. da di­mostrare che il coltello indica­to dall’accusa come arma del delitto appartenga davvero a Sollecito. In queste condizioni, condannare è davvero diffici­le: la Procura chiede semplice­mente che i giurati giudichino alla grossa, dando retta al retro­pensiero: «Se non sono stati lo­ro chi è stato?». lo stesso crite­rio che si adopera a Garlasco, dove l’assassino «non può non essere Alberto Stasi» anche se tante cose di quel delitto non si capiscono. Ieri una testimone ha giurato e spergiurato anche davanti ai giornalisti che la bici­cletta parcheggiata davanti al­la villetta dove è stata massa­crata Chiara Poggi non era quella di Alberto. Mi domando solo se in queste procedure tan­to arronzate se ne terrà conto. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 14/6/2009]
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