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 2010  giugno 18 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ogni giorno, nel mondo, salgono su un patibolo una decina di persone. Non se ne parla mai, ma una delle esecuzioni di ieri ha improvvisamente attirato l’attenzione generale: negli Stati Uniti, stato dello Utah, carcere di Salt Lake City, il condannato Ronnie Lee Gardner, di anni 49, ha chiesto e ottenuto di essere fucilato. La sentenza è stata eseguita ieri a mezzanotte (in Italia le otto del mattino).

Come può essergli venuto in mente di essere fucilato? Mi immagino che sarà dolorosissimo. A regola, come avrebbero dovuto giustiziarlo?
Con l’iniezione letale. Lo scorso ottobre, in Ohio, la siringa si trasformò in una tortura per il nero Romell Broom: gli infermieri per due ore tentarono invano di prendergli le vene, impossibili da raggiungere perché rovinate dall’eroina. Ma Gardner non ha forse pensato a questo, anche se Broom è ancora vivo e l’episodio potrebbe portargli la sospensione perenne della sentenza. In un’intervista al ”Desert News”, già nel 1996, Gardner aveva detto: «Mi piace il plotone d’esecuzione. molto più facile. E non ci sono errori». Nel carcere dello Utah ci sarebbero altri quattro condannati a morte, su dieci, propensi a farsi fucilare.

Come funziona la cosa? Lo mettono contro il muro? Lo bendano?
Lo legano con sette cinghie a una sedia dipinta di nero posta su un piedistallo circondato da sacchetti di sabbia. ricoperto da una tuta nera e ha un fazzoletto bianco all’altezza del cuore. il bersaglio, là dove bisogna sparare. Prima del fuoco, gli sfilano dalla testa il cappuccio nero perché possa vedere quello che sta succedendo. Ai piedi, una bacinella destinata a raccogliere il sangue. Non siamo all’aperto, ma in uno stanzone chiuso da pareti grigie. A otto metri di distanza dal condannato sta un muro con sette feritorie. Di qui sbucano cinque fucili Winchester calibro 30, uno dei quali è caricato a salve. Ma quale non si sa. In questo modo nessuno di quelli che si sono volontariamente offerti di sparare può essere certo di avere ucciso.

Il plotone d’esecuzione è formato da volontari? Chi può avere voglia di fare una cosa simile?
Nello Utah l’ultima fucilazione risale a 14 anni fa. Il condannato si chiamava John Albert Taylor. Prima di lui, nel 1977, era stato fucilato Gary Mark Gilmore, un criminale molto famoso a cui Norman Mailer dedicò poi il libro Il canto del boia. Glielo dico perché non creda che il problema del plotone di esecuzione si presenti molto spesso, neanche nello Utah. In ogni caso questi cinque cecchini non sono cittadini qualunque, ma ”funzionari dello Stato” o, secondo altre agenzie, ”membri della polizia”. Si può spiegare questo atto di offrirsi volontari, forse, ricorrendo a un’analisi di Franlin E. Zimring che in un saggio sulla pena capitale pubblicato un paio d’anni fa dal Mulino sostenne che la percezione americana della condanna a morte è cambiata: gli americani, che un tempo ritenevano il patibolo solo uno dei mezzi con cui lo Stato punisce il criminale, sentono oggi invece che esso è un mezzo per risarcire le vittime. possibile che questo sentimento abbia reso più facile la decisione di proporsi. Inutile nascondersi che esiste anche l’orrendo piacere di sparare a un uomo, tipico della nostra ferocia, e magari esaltato dall’idea che l’uomo laggiù con la macchia bianca sul cuore è un assassino.

Che cosa aveva fatto Gardner?
Sono fatti del 1985. Aveva ammazzato un barista – Melvyn Otterstrom - alla fine di un litigio. Al processo per questo omicidio, la fidanzata gli aveva passato di nascosto una calibro 22 e Gardner, con l’intenzione di fuggire, s’era messo a sparare in tribunale, uccidendo Michael Burdell, uno dei giudici. La famiglia Burdell ha appoggiato le richieste delle numerose organizzazioni che hanno chiesto di trasformare la condanna a morte in ergastolo. Il giudice Burdell era un convinto abrigazionista. Ma la famiglia di Otterstrom, l’altra vittima, s’è opposta. Tami Stewart, una delle figlie di Otterstrom, dopo l’esecuzione ha detto: «Finalmente ha provato la paura che sentì mio padre».

Gardner ha avuto paura?
Chi lo sa. Le guardie dicono che ha passato le ultime ore in assoluta tranquillità: ha letto un libro e guardato un film, Il signore degli anelli. Ultima cena: bistecca al sangue, insalata di aragosta fredda, torta di mele, gelato alla vaniglia, un Seven-Up. Il condannato ha detto qualcosa anche sugli uomini che gli avrebbero sparato: «Sono stato dall’altra parte della canna, so cosa succede. Quando hai sparato non te ne liberi più». A proposito: i cecchini che hanno sparato pallottole vere hanno poi fatto tutti centro. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 18/6/2010]
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