Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ci sono altre storie di sportivi che, secondo il fisco, avrebbero costituito illegalmente capitali all’estero: il ciclista Davide Rebellin, il pilota di Formula 1 Vitantonio Liuzzi, Tiziano Sivieri navigatore dell’ex campione di rally Miki Biasion. In totale gli accertamenti delle ultime ore su questi tre e su altri personaggi i cui nomi non sono stati diffusi (per esempio un imprenditore cagliaritano «attivo nel settore del calcestruzzo» che avrebbe nascosto più di 400 milioni attraverso società fittizie aperte in Delaware, Qatar e Guinea) valgono mezzo miliardo di euro. Dal primo gennaio al 15 settembre, i capitali all’estero «recuperati a tassazione italiana» ammontano a 3,9 miliardi, di cui 1,4 riguardano movimenti nei paradisi fiscali e un altro 1,6 imprese estere non dichiarate.
• Che dicono Rebellin e gli altri?
Lo studio legale di Rebellin (Cecconi-Schietti, in via Mozart a Milano) ha fatto arrivare un comunicato ai giornali in cui si legge che «Davide Rebellin, contrariamente a quanto ipotizzato dalla Guardia di Finanza, è soggetto residente effettivamente a Montecarlo ove vive e si allena regolarmente». Il fisco sostiene che il ciclista starebbe molto più in Veneto che a Montecarlo, secondo indagini della GdF di Cittadella (Pd), si allena in Italia e partecipa a tutte le manifestazioni del Padovano. Contro queste accuse, gli avvocati di Rebellin promettono «prove documentali» che proverebbero il contrario. Va detto che il principato di Monaco sta piuttosto attento sul problema delle residenze, ti vengono a controllare se stai veramente lì e non le concedono neanche troppo facilmente.
• E Liuzzi?
Sta a Singapore per le prove libere del Gran Premio. Al telefono, un attimo prima di salire sulla Force India, ha detto: «Sono tranquillo, non credo che il mio sarà un caso come quello di Valentino Rossi. Non ho mai fatto grandi investimenti immobiliari: comprai una casa prima di trasferirmi a Londra e quest’anno ho preso una barca di 12 metri da 300.000 euro. Dicono che non avrei pagato le tasse su una cifra di 1,8 milioni di euro. Ma non ho mai guadagnato tutti questi soldi! Ho subito avvisato lo studio di commercialisti che mi segue in Svizzera, neanche loro sapevano nulla. Ora vedranno cosa fare » .
• Che c’entra la Svizzera?
Liuzzi da due anni e mezzo è residente in Svizzera. Prima, dal 2005, stava a Londra. Come Valentino. A proposito, il riferimento a Valentino è molto dubbio. Fior di fiscalisti hanno sostenuto che, se il nostro campione avesse resistito, in ultima istanza avrebbe vinto. Tuttavia, si deve anche considerare che il fisco va addosso ai personaggi famosi anche per finire sui giornali e soprattutto in questo momento.
• Perché, che cosa succede in questo momento?
Sta passando il provvedimento sullo scudo fiscale: chi, negli anni passati, ha occultato capitali all’estero può farli rientrare pagando una penale di appena il 5% su tutta la cifra rimpatriata. Tirar fuori personaggi famosi serve ad avvertire: guardate, non scherziamo, se avete soldi alle Cayman riportateli in patria perché stavolta vi becchiamo. Lunedì, col voto della Camera, il decreto sullo scudo diventerà legge e ci sarà poi un tempo molto stretto per mettersi in regola, appena due mesi, tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Tremonti vuole incassare i capitali nel corso del 2009, in modo da aiutare conti in sofferenza, dato che le entrate del fisco sono diminuite. Ci si aspetta di mettere in cassa tra i due e i quattro miliardi (dunque rientrerebbero tra i 40 e gli 80 miliardi) con i quali poi si potrebbero finanziare università e ricerca oppure le missioni militari all’estero o anche detassare il lavoro o coprire il rinnovo dei contratti pubblici (che da solo vale 2,5 miliardi). Che la legge sia approvata prima del 3 ottobre, data di scadenza del decreto, è talmente importante, che lunedì il governo potrebbe mettere la fiducia.
• E se uno, nell’occultare capitali all’estero, ha commesso reati?
L’altro giorno in Senato è passato un emendamento, presentato dal senatore della maggioranza Salvo Flores, che sana anche il penale, compreso il falso in bilancio, purché non sia già iniziato un procedimento contro l’evasore (in questo caso, non si potrà ricorrere allo scudo fiscale e si dovrà affrontare la legge). Ma all’opposizione questa limitazione non è bastata, i senatori del Pd e dell’Idv hanno abbandonato l’aula sostenendo che Berlusconi-Tremonti proteggono in questo modo i criminali. Dal ministero del Tesoro s’è fatto sapere però che senza questo allargamento delle maglie, non ci sarebbe stata speranza di raccogliere i 2-4 miliardi agognati. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/9/2009]
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