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 2011  ottobre 06 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Nitto Francesco Palma
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Anna Maria Bernini (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

L’altra notte Moody’s ha inopinatamente degradato il debito italiano, facendolo scendere di tre gradini, da Aa2 a A2, con outlook negativo. Il nostro rating è a questo punto più basso di quello di Spagna, Slovacchia, Estonia ed è a livello di Botswana, Malta, Polonia. Gli analisti assicurano tuttavia che «il rischio default per l’Italia è remoto».

  • Perché “inopinatamente”? Si sapeva che sarebbe successo.
Quelli di Moody’s sono intervenuti almeno 15 giorni prima del previsto. Si sapeva che ci avrebbero declassato di una posizione, si pensava probabile uno scivolo di due scalini, ma un capitombolo di tre era effettivamente impensabile. Le motivazioni sono le stesse di Standard and Poor’s (le ricordo che anche S&P ci ha retrocesso pochi giorni fa): la bocciatura è dovuta «in parte ai rischi derivanti dalle incertezze economiche e politiche» e «in parte all’aumento dei rischi al ribasso per la crescita economica e all’indebolimento delle prospettive globali». C’è anche un giudizio pesante sul governo. «L’economia italiana continua a fronteggiare le sfide alle sue debolezze strutturali, ma questi impedimenti non possono essere rimossi rapidamente», visto che «il piano di riforme del governo è appena avviato e ha bisogno di essere implementato in modo efficiente». «Oltre la metà delle misure di consolidamento fiscale sono basate sull´aumento delle entrate il che rende i piani vulnerabili rispetto all’elevato livello di incertezza sulla crescita economica dell’Italia e nel resto dell’Ue». Inoltre, sembra «difficile raggiungere un consenso politico su tagli alla spesa aggiuntivi». Ieri ci sono state poi altre prese di posizione che integrano e se possibile aggravano questo giudizio. Nel consiglio d’Europa il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, sentendo che il senatore Santini (Pdl) se la prendeva con le agenzie di rating, gli ha risposto in perfetto italian «Dalla crisi si esce con la crescita, e non c’è crescita se prima non si ristabilisce un clima di fiducia e di credibilità». Idem la Merkel: «Roma è stata declassata due volte, ora deve rispettare i suoi impegni e applicare le decisioni che ha preso perché ha tutte le possibilità di riconquistare la fiducia dei mercati.»

Come si spiega che ieri piazza Affari è andata su di tre punti e mezzo e che tutte le borse hanno guadagnato?
Probabilmente gli effetti del downgrading, atteso anche se non così presto, erano già stati scontati. I mercati si sono convinti che c’è un piano per salvare i debiti delle banche, che la Grecia, anche se in default, non uscirà dall’area euro e che insomma la cancelliera e gli altri non hanno intenzione di mandare all’aria la moneta unica.

Su che si basa quest’idea?
L’altro ieri a Bruxelles c’è stata una riunione dei 27 ministri finanziari ed è cominciatoi davvero lo studio di un piano salva-banche. Tre linee possibili: 1, gli Stati ricapitalizzano le banche più fragili, cioè quelle che stanno sotto un determinato livello di patrimonializzazione (controindicazione: gli Stati in questo momento non possono/debbono ulteriormente indebitarsi); 2, i prestiti a rubinetto della Bce, ora semestrali, diventano annuali o biennali; 3, l’Efsf, cioè il fondo salvastati da 440 miliardi, si trasforma in banca, si fa finanziare dalla Bce e soccorre a sua volta le banche nazionali (ipotesi avversata finora da Trichet) oppure fornisce garanzie per un 20% del debito sovrano dei paesi meno inguaiati come Italia e Spagna. Ieri la Merkel ha dato la sua versione di questi percorsi possibili: prima di tutto le banche devono cercare di ricapitalizzarsi da sé, cioè gli azionisti devono tirar fuori i soldi oppure si devono far entrare nuovi soci o magari si può procedere con fusioni o incorporazioni. Se questa linea non ha successo, ci vorrà una parziale nazionalizzazione con il sottinteso che, a crisi passata, gli stati si libereranno delle quote. Se non basterà neanche l’intervento dello Stato, allora ci penserà in qualche modo l’Europa. Badi che non c’è niente di deciso, queste sono linee generali, enunciazioni tutte da verificare.

Questo brutto voto di Moody’s non potrebbe significare che c’è un complotto contro l’Italia?
Di sicuro il mondo vuole che Berlusconi si tolga di mezzo. Le ho già detto un’altra volta che Roubini valuta che con la caduta del premier il nostro famoso spread recuperebbe 50-100 punti. A Roma si diche anche che l’attacco di Bagnasco allo stile di vita dissoluto sia stato chiesto dai tedeschi al papa in visita da loro, e che Benedetto abbia subito telefonato al presidente della Cei perché si muovesse.

• Nonostante questo il premier resiste.
Sta comunque preparandosi all’eventualità di un voto nel 2012. Metterebbe in piedi una lista “Per Silvio” alleandosi col Pdl in una coalizione che avrebbe Alfano come candidato alla presidenza del Consiglio. Niente di ufficiale per ora. Ma sta facendo fare i sondaggi e quest’idea gli frulla effettivamente per il capo

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 6 ottobre 2011]
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