4 ottobre 2009
Grillo lancia L’M5s
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Adesso si tratta di sapere se la catastrofe di Messina va imputata a Berlusconi oppure alla Regione siciliana o alla Provincia o al Comune o a chi sa chi. Il vescovo di Messina, La Piana, ha detto ieri: «Non è colpa della natura. Qui le responsabilità sono terrene. Adesso è tempo di solidarietà e di soccorso. Ma deve pur essere indicata la vera colpa. A due anni da un altro disastro simile, seppure non luttuoso, ci saremmo aspettati maggiore attenzione».
• La responsabilità di chi è?
Bertolaso, che non conosceva queste parole, gli ha risposto indirettamente: «Ai sindaci e agli amministratori dico: meno fiere e propaganda, più fondi per la sicurezza». Ragionamento analogo del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Basta con questo modo irrazionale di distribuire i fondi per il dissesto del territorio. Si tratta di finire con questo malgoverno, di intervenire rapidamente e richiamare i sindaci della provincia di Messina a una più attenta programmazione urbanistica » .
• Gli ambientalisti che dicono?
Anna Giordano, del Wwf, ha raccontato che ad aprile vennero presentate 4 denunce per la gestione del territorio praticata dagli amministratori. Due vennero archiviate (ma adesso la Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo), delle altre due non si sa niente. Intanto una Commissione valutazione di incidenza, istituita dopo l’alluvione con frana del 2007, faceva passare qualunque progetto: «cemento su cemento, asfalto a go-go, ruspe ovunque, lottizzazioni, palazzi, ville, casermoni, strade nuove, centri commerciali a due passi dal mare, sui torrenti...» Ieri Bertolaso, camminando fra le sabbie mobili di Scaletta, s’è trovato ad attraversare un salotto che aveva inglobato un torrente. Incuria e pigrizia delle amministrazioni locali (largamente di centro-destra) sono state messe sotto accusa anche da Legambiente: in uno studio fatto con la Protezione civile su 273 Comuni siciliani a rischio idrogeologico, quelli della provincia di Messina sono 91. «Abbiamo mandato un questionario. Ma ha risposto il 37%. E di quei pochi, il 52% dichiara di avere interi quartieri in aree a rischio».
• E Berlusconi?
Arriva sul posto oggi. Voleva partire già ieri, ma Bertolaso lo ha fermato. Avrebbe dato impiccio alle operazioni di salvataggio. Sul disastro messinese ha detto: «I danni sono ingenti. Ma più dei danni ci sono quasi 50 morti, una cifra importante ». I dispacci di ieri riferiscono di un agente di assicurazioni di Scaletta, uno di quelli che s’era costruito la casa senza badare ai rischi, e che si permetteva di apostrofare Bertolaso con un sarcastico «Me lo saluta Berlusconi?» Un atteggiamento che non porta da nessuna parte.
• Berlusconi non ha colpe?
Mi spingo fino al punto di dire che Berlusconi non ha colpe, se incolpare Berlusconi significa non farsi un esame di coscienza sulle responsabilità di ciascuno. Valeva a L’Aquila, vale a Messina.
• E’ vero che i morti sono 50?
Sarà probabilmente vero quando si potrà fare il saldo della tragedia. Per ora sono 21. I feriti sono cento, gli sfollati 550. Le frazioni di Molino e Altolia sono completamente isolate. Il personale di soccorso le ha raggiunte a piedi e ha portato viveri e soccorsi. Lavorano sull’area disastrata 350 vigili del fuoco, 100 uomini dell’esercito, 100 carabinieri, 90 della guardia di finanzia e poi altri del corpo forestale e della marina. Più di 1100 persone. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/10/2009]
(leggi)