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 2007  giugno 10 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Franco Marini
Il Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Presidente del Consiglio è Romano Prodi
Il Vicepresidente del Consiglio è Massimo D’Alema
Il Vicepresidente del Consiglio è Francesco Rutelli
Il Ministro degli Interni è Giuliano Amato
Il Ministro degli Esteri è Massimo D’Alema
Il Ministro della Giustizia è Clemente Mastella
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Tommaso Padoa-Schioppa
Il Ministro della Difesa è Arturo Parisi
Il Ministro della Pubblica Istruzione è Giuseppe Fioroni
Il Ministro delle Infrastrutture è Antonio Di Pietro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Pier Luigi Bersani
Il Ministro delle Politiche agricole è Paolo De Castro
Il Ministro della Salute è Livia Turco
Il Ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni
Il Ministro del Commercio estero è Emma Bonino
Il Ministro dei Trasporti è Alessandro Bianchi
Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Cesare Damiano
Il Ministro della Solidarietà sociale è Paolo Ferrero
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Francesco Rutelli
Il Ministro dell’ Ambiente è Alfonso Pecoraro Scanio
Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Fabio Mussi
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Linda Lanzillotta (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Giulio Santagata (senza portafoglio)
Il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità è Barbara Pollastrini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Emma Bonino (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive è Giovanna Melandri (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche per la famiglia è Rosy Bindi (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione è Luigi Nicolais (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento è Vannino Chiti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Democratici di Sinistra (DS) è Piero Fassino
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Leader dell’ Italia di Mezzo è Marco Follini
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Mikhail Fradkov
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Tony Blair
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Ahmed Necdet Sezer
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

I cantanti Bono e Bob Geldof si sono molto arrabbiati per i 60 miliardi di dollari promessi all’Africa dai potenti del G8 riuniti l’altro giorno a Heiligendamm. «Sono le stesse somme che si erano impegnati a tirar fuori due anni fa e che non hanno ancora pagato», hanno detto.

• E’ vero?
E’ vero. Un G8 che si tenne nel 2005 in Inghilterra, in un altro luogo di villeggiatura dal nome complicato – Gleaneagles –, aveva promesso questi stessi 60 miliardi di dollari. Soldi di cui, fino ad oggi, s’è visto poco. C’era anche l’impegno a spendere per gli aiuti lo 0,7 del Pil, percentuale anche questa piuttosto lontana. D’altra parte ci sono situazioni in cui questo 0,7 è davvero difficile da raggiungere. Nel 2005 i canadesi dissero a Geldof e Bono che erano matti: «Lo 0,7 per cento per noi vuol dire 50 miliardi di dollari, che è quello che abbiamo appena stanziato per il nostro sistema sanitario». Il Toronto Sun scrisse che i cantanti non sanno quello che dicono. Bisogna stare attenti perché è vero che le due rockstar fanno propaganda agli aiuti, ma è anche vero che gli aiuti fanno propaganda a loro.

• Ma ’sti aiuti qualche risultato lo ottengono o no?
Io, sugli aiuti, sono scettico e credo alla frase di lord Bauer: «Gli aiuti consistono nel tassare la povera gente nei paesi ricchi e passare i soldi alla gente ricca dei paesi poveri». Anche la Merkel, l’altro giorno a Heiligendamm, ha ammonito i governanti africani a essere meno corrotti. I 60 miliardi promessi per la seconda volta in Germania porteranno a poco. I potenti hanno ribadito, per esempio, che gli africani non potranno sfruttare i brevetti internazionali per fabbricarsi da sé i medicinali. Un segno importante che non sono bene intenzionati. Altra questione molto grave: il fallimento del Doha Round.

• Che diavolo è?
E’ un negoziato sul commercio che dura dal 2001, coinvolge 149 paesi e non riesce a concludersi. Si chiama così perché il primo incontro avvenne a Doha, in Qatar. Deve sapere che esiste un’Organizzazione mondiale del commercio, che si chiama WTO, sigla dell’espressione inglese World Trade Organization. Questa Wto tenta di far stipulare ai vari paesi accordi multilaterali, cioè intese che, nella maggior parte dei casi, abbattano i dazi.

• Non si potrebbe lasciare che due paesi si mettano d’accordo tra di loro?
Nell’accordo bilaterale, il paese più forte lega a sé troppo strettamente il paese più debole. Promette favori commerciali e si impadronisce totalmente delle sue risorse. Succede la stessa cosa col debito del Terzo mond la Banca Mondiale ti cancella un pezzo di debito, ma poi ti impone privatizzazioni e sistemi economici tutti tarati per favorire il Primo mondo. In un accordo multilaterale queste inclinazioni allo sfruttamento verrebbero smorzate, se non annullate. Infatti non ci si arriva in nessun modo! Altro che aiuti! E Sarkozy, in Germania, ha pure strillato che non ci saranno accordi di nessun tipo, perché lui vuole difendere i contadini francesi e basta.

• Cioè, lei dice: invece di dargli aiuti a pioggia, soldi che finiscono ai governanti, compriamogli un po’ di prodotti, facciamoli commerciare con noi... L’Europa però potrebbe rimetterci, no? Se l’Europa compra qualcosa in Africa, significa che non compra più in Francia o in Italia. Il problema sta qui?
A grandi linee, sì. L’Università di Yale ha calcolato che un aumento delle esportazioni dei paesi in via di sviluppo dell’1 per cento (ripet solo dell’uno per cento) porterebbe di colpo 128 milioni di persone fuori dalla povertà. Limitando il discorso all’Africa, questo uno per cento rappresenterebbe 70 miliardi di dollari di fatturato in più ogni anno! Altro che i 60 miliardi di dollari da dare a spizzichi e bocconi da qui al 2015! Vede come potrebbe essere pericolosa l’Africa? Per tenerla buona e non farci fare concorrenza, 60 miliardi non sono poi questa gran cifra. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 9/6/2007] (leggi)

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