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 2015  novembre 22 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il bollettino del dopo-Bataclan dice questo: il Belgio è in stato d’assedio, sono sicuri che gli islamisti tenteranno qualcosa anche da loro e a Bruxelles l’allarme è al livello massimo, con chiusura dei cinema eccetera; Salah non è ancora stato preso, si vocifera che giri travestito da donna con tanto di parrucca, oppure che stia preparando lui il gran colpo che si teme in Belgio, anche se sarebbero sulle sue tracce pure quelli dell’Is che lo considererebbero un vigliacco, dato che non ha avuto il coraggio di farsi saltare in aria; il consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità una risoluzione che autorizza qualsiasi misura contro l’Is, al Baghdadi - spiegano - sta attaccando non un singolo paese ma il mondo; i morti dell’assalto all’hotel Radisson Blu di Bamako sono 21, il governo ha proclamato dieci giorni di stato d’emergenza; c’è stata a Roma la manifestazione dei musulmani che non vogliono essere confusi con quelli del Califfo, ma di questo riferiamo in altra parte.

C’è questa storia del Belgio che si considera sotto attacco.
Si cercano due uomini, di cui uno vestito con un giubboto esplosivo identico a quelli che si sono visti a Parigi. L’allarme del Centro Crisi del Ministero dell’Interno lascia presagire il peggio: si parla di «un’imminente e molto grave minaccia nella regione di Bruxelles che richiede l’assunzione di specifiche misure di sicurezza così come di raccomandazioni alla popolazione. Evitare posti con alte concentrazioni di persone: concerti, stazioni ferroviarie e aeroporti, trasporti pubblici, supermercati. Facilitare i controlli di sicurezza. Non contribuire a diffondere voci infondate ed attenersi e seguire solo le informazioni ufficiali dalle autorità locali e della polizia». A Bruxelles sono state chiuse tutte le stazioni della metropolitana, è stato chiuso il grande cinema-multisala Kinepolis, annullati i concerti dell’Ancienne Belgique e del Cirque Royale, e quello di Johnny Hallyday, sospesi i campionati di calcio di prima e seconda divisione. Sono misure di guerra. Inoltre, almeno sei giovani sono stati fermati e interrogati dalla polizia a Bierges, a pochi chilometri a sud di Bruxelles, nel Brabante vallone. La polizia si è presentata in forze, con sei camionette e diverse volanti. Un arsenale, comprendente prodotti chimici ed esplosivi, sarebbe stato scoperto a Molenbeek, il quartiere dormitorio da cui provengono quasi tutti i foreign fighter belgi. A Bruxelles è stato arrestato in strada un tizio di cui la polizia non fa sapere niente, se non che è «un personaggio chiave dell’inchiesta». A casa sua sarebbero state trovate tre o quattro armi, altre due stavano in un furgoncino.  

Il tizio arrestato a Bruxelles oppure quello che gira con il giubbotto esplosivo non potrebbero essere, uno o l’altro, il ricercato Salah?
L’arrestato di Bruxelles non so, lo sconosciuto col giubbotto esplosivo potrebbe in effetti essere Salah, secondo quanto scrive il sito di Le Soir. Le segnalazioni di gente che si dice sicura di averlo visto si sprecano. Un ultimo identikit mostra che faccia dovrebbe avere se effettivamente si fosse deciso a indossare parrucca e occhiali. È probabile che, se non sta preparando qualcosa, si decida a consegnarsi, perché gli dà la caccia anche l’Isis e l’Isis è peggio della polizia, direi, perché se ti trova ti fa a pezzi. In ogni caso, dalla Turchia fanno sapere di aver preso tre amici suoi, e uno di questi si chiama Ahmad Dahmani, ha 26 anni, in una foto lo si vede con un giubbotto Ferrari, avrebbe avuto contatti con Salah e gli altri del venerdì 13. Lo hanno preso ad Antalya dove s’è svolto il G20 dell’altro giorno. Un altro arrestato stava per scappare in Siria. Un terzo è un cittadino belga di origine marocchina. La caccia al cosiddetto “ottavo uomo” è internazionale e locale al tempo stesso. Il primo ministro belga Jam Jambon ha lanciato un appello perché il famigerato quartiere Molenbeek sia perquisito casa per casa, «dei 130 combattenti tornati dalla Siria in Belgio, 85 vivono a Molenbeek, è inaccettabile non sapere chi si trova sul nostro territorio, al momento ci sono appartamenti dove ufficialmente vivono in due, ma che ospitano invece dieci persone».  

La risoluzione dell’Onu?
È un documento forte, che mostra compattezza, ma non ancora l’autorizzazione all’uso della forza, per la quale ci vuole il capitolo 7 della Carta Onu.  

Notizie dalla guerra?
Francesi e russi continuano a bombardare, dei 36 morti di Deir Ezzor, segnalati da ultimo, dieci sarebbero bambini. I francesi, con l’arrivo della corazzata Charles De Gaulle, triplicheranno la loro capacità offensiva.  

Notizie dal Mali?
Dei 21 morti, due sono terroristi. Gli altri erano ospiti dell’albergo: tra questi tre cinesi, sei russi, un israeliano, due belgi, un senegalese, un’americana.   (leggi)

Dai giornali