Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Un sacco di gente bombarda la Siria. Gli Stati Uniti, i turchi, la Francia e ieri anche i russi, a cui Putin, dopo il discorso all’Onu, ha dato il via libera.
• Dove hanno bombardato?
Nella zona di Homs. Putin, che sembra in preda a una specie di improvvisa mania per la legalità, s’è fatto prima approvare l’intervento dal Parlamento russo, poi, dopo che gli americani avevano dato notizia dell’azione, ha lasciato che i suoi confermassero. Prima di alzarsi in volo i russi hanno anche avvertito il comando americano: siccome gli aerei degli Stati Uniti fanno più o meno la stessa cosa, c’era la possibilità teorica di qualche incidente, cioè russi e americani che senza volerlo o senza saperlo si sparavano addosso tra di loro. Quindi i russi hanno avvertito gli Stati Uniti, gli Stati Uniti hanno fatto sapere di essere stati avvertiti e subito dopo hanno reso noto che avrebbero continuato a bombardare come prima. Questo balletto sembra significare: a differenza di quanto accaduto in Ucraina, dove si vedevano all’opera miliziani con divise che nel mondo non aveva mai visto nessuno (erano soldati russi travestiti), qui pare che lo zar di Mosca voglia far credere che tutto si svolge alla luce del sole.
• Non è così?
Secondo la Tass, gli attacchi russi sono avvenuti in zone controllate dall’Is, quindi i bombardamenti avrebbero avuto come bersaglio i combattenti dello pseudocaliffo. Ma esponenti dei ribelli siriani hanno fatto sapere che i bersagli dei raid russi sono in realtà gli stessi di quelli che aveva l’aviazione di Assad, ossia i ribelli moderati, quelli che hanno dato inizio alla guerra civile contro Assad. Un po’ come hanno fatto i turchi: con la scusa di annientare gli adepti dello Stato islamico, sono andati a colpire i curdi. Samir al-Nashar, membro della Coalizione nazionale siriana, ha affermato che i raid russi hanno colpito le zone di Talbisah e al-Rasatan, a nord di Homs, nel centro della Siria, e in queste aree, già prese di mira dall’aviazione di Assad, non si registrerebbe la presenza né dell’Is né dei gruppi legati ad al-Qaeda. Il bilancio dell’attacco - dicono gli attivisti di Homs citando testimoni oculari - è di almeno cinque civili uccisi, tra cui bambini. Uno degli attacchi aerei avrebbe colpito case abitate da civili a Zaafaraniya, a nord di Homs. I russi naturalmente smentiscono tutto, sostengono di aver attaccato l’Isis. Putin: «L’unico modo per combattere il terrorismo internazionale, in Siria e nei paesi limitrofi, è agire in contropiede, combattere e distruggere i combattenti e i terroristi già sui loro territori, non aspettare che arrivino a casa nostra».
• Come ha reagito la comunità internazionale alla discesa in campo dei russi?
La presa di posizione più dura è della Francia. Il ministro degli Esteri Laurent Fabius accusa: «Esistono indicazioni del fatto che le incursioni russe non hanno preso di mira il Daesh» (adesso i francesi adoperano questo termine, che in arabo può suonare come un insulto: gli americani, pare, si stanno adeguando). «Sarà pertanto necessario verificare quali ne fossero gli obiettivi». Parigi insiste per la fine dei bombardamenti governativi contro i civili, con i barili-bomba o agenti chimici quali il cloro: «Questa cosa deve cessare», ha intimato Fabius. «Il Consiglio di Sicurezza deve mettere al bando in Siria una volta per tutte l’utilizzo di barili-bomba carichi di esplosivi e del cloro».
• Che cosa sono i barili-bomba?
Sono barili pieni di esplosivi, proiettili, ferraglia, chiodi e combustibili vari, lanciati da elicotteri con effetti altamente devastanti. Secondo alcuni testimoni il regime siriano ha fatto ampio uso di questi barili-bomba. Un video della Bbc ha mostrato l’effetto impressionante del barile-bomba e, nella didascalia, ha scritto grossa la parola “INDISCRIMINATE”, cioè il barile bomba è l’inverso di un ordigno mirato, esplode e distrugge magari qualche obiettivo militarmente significativo, ma, nello stesso tempo, fa anche strage di innocenti, dato che il suo effetto è vasto. Assad, interrogato da un giornalista dell’emittente britannica, ha risposto: «So che l’esercito usa proiettili, missili e bombe. Non ho mai sentito parlare di barili-bomba».
• Se è già stato acclarato che con gli attacchi aerei i fondamentalisti islamici non si fermeranno mai, perché tutti insistono con questo metodo?
Tutti puntano sull’avanzata via terra portata a compimento dalle truppe locali. Specialmente dai peshmerga turchi. Negli ultimi sei mesi, in effetti, i combattenti turchi avrebbero liberato 530 chilometri quadrati di territorio. Al Baghdadi non sarebbe riuscito a riguadagnare terreno a scapito dei peshmerga da quando la coalizione guidata dagli Usa ha cominciato i bombardamenti.
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