Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il Quirinale ha comunicato al ministero dell’Economia, e quindi alle agenzie di stampa, un piano di tagli che sembra davvero impressionante. Prima di tutto il presidente ha fatto sapere che da quest’anno fino alla fine del mandato (2013) il suo stipendio annuale sarà sterilizzato dall’adeguamento Istat, benché questo adeguamento sia previsto da una legge del 1985. Inoltre tutti i pensionati del Quirinale verseranno il contributo di solidarietà del 10%, già previsto nella manovra di Tremonti per i cosiddetti pensionati d’oro, e da cui erano però esclusi, perché irraggiungibili da quel tipo di provvedimento, i tre palazzi istituzionali, cioè Presidenza della Repubblica, Camera e Senato. Il risparmio ammonta così a 15.048.000 euro più altri 562.737 euro nel 2014. Il Quirinale si compiace di farci sapere che «le suindicate restituzioni si aggiungono ai risparmi realizzati nel periodo 2006-2011 - che ammontano complessivamente a 56.316.000 euro - per effetto dei provvedimenti di contenimento della spesa già adottati autonomamente nel medesimo periodo (blocco del turnover, soppressione del meccanismo di allineamento automatico delle retribuzioni a quelle del personale del Senato, congelamento fino al 2013 degli importi tabellari degli stipendi e delle pensioni, riduzione dei compensi per il personale comandato e distaccato e di numerose indennità, contenimento degli straordinari, riduzione delle ferie, aumento dell’orario di lavoro e riorganizzazione amministrativa interna).». Le spese del Colle sono tornate in questo modo a livello del 2008 «a fronte di una inflazione che da allora ha già raggiunto il 6,6% sulla base dell’indice dei prezzi al consumo».
Bello, no?
Accontentiamoci. Meglio che niente. D’altronde i
bilanci di Camera e Senato sono in chiusura e mi aspetto, da quegli uffici, uno
sforzo meno significativo.
Si direbbe deluso.
Deluso no, perché non mi aspettavo neanche questo.
Non bisogna però neanche esagerare il significato di questi risparmi. Relativamente
al passat i 56 milioni di minor costo del Quirinale sono dovuti soprattutto
alla riduzione del personale comandato da altre amministrazioni. Si tratta
dunque di una partita di giro. Resta poi il problema più grave, l’enorme costo
in assoluto della nostra Presidenza, specialmente se paragonato alla Casa
Bianca o all’Eliseo.
Quanto guadagna Napolitano?
239.182 euro lordi all’anno, da corrispondere in 12
mensilità, poco al di sotto dello stipendio di Sarkozy (253.600 euro) che è
stato però raddoppiato tre anni fa. Se si guardano i costi generali, però, non
c’è confront il Colle costa oggi 228 milioni di euro, l’Eliseo 112,5. Il
Quirinale spende 129,4 milioni per il personale, l’Eliseo 69,5. C’è un altro
punt il Quirinale ci ha fatto sapere ieri pomeriggio di questi risparmi, ma
per il resto i conti della Presidenza sono segreti, il bilancio non è
certificato, non esiste una nota integrativa consultabile. Questo metodo – che
non è stato voluto dall’attuale presidente, ma che l’attuale presidente non ha
modificato – mi ricorda l’impero austro-ungarico il cui bilancio era per
l’appunto non-pubblico. Come mai? Una parola su questo punto, speci di questi
tempi, non sarebbe male. In Francia, in America si sa tutto su ciascun singolo
centesimo speso dalla presidenza. Noi abbiamo la cifra complessiva degli
stipendi, ma non possiamo sapere quanto guadagna ciascuno dei dipendenti.
Quanti sono questi dipendenti?
Sono diminuiti a 843 unità: 74 dirigenti, 97
impiegati di concetto, 204 esecutivi, 488 ausiliari. Aggiungiamo 103
contrattisti di fiducia portati dallo stesso Napolitano e che lasceranno il
Colle con lui (a meno che il successore non li confermi). Siamo a 946.
Integriamo con gli 861 addetti alla sicurezza, compresi i 258 corazzieri. Siamo
a 1807. Il doppio di Sarkozy. Al quale per la sicurezza bastano 243 militari
specializzati. Capisco che per il nostro presidente – amatissimo – sono
discorsi sgradevoli. D’altra parte, all’annuncio di risparmi, i giornalisti si
mettono subito a fare il loro mestiere di iene.
La Casa Bianca…
Costa di meno. I dipendenti della Casa Bianca sono
433, lavorano su 6.100 metri quadrati, costano 52 milioni di euro. Da noi il
Quirinale, come abbiamo visto, schiera questi 1.807 dipendenti sparpagliati su
110.500 metri quadri per un costo di 129,4 milioni di euro l’anno. La strada
per far costare meno la politica e le istituzioni è ancora molto lunga
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 31 luglio 2011]
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