Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
La Camera affronterà la questione del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino tra mercoledì e giovedì della settimana prossima…
• Esiste una questione relativa al sottosegretario Cosentino?
Sì, la magistratura romana che ha arrestato l’altro giorno Flavio Carboni crede che il sottosegretario Cosentino, all’interno di parecchie pratiche discutibili messe in atto dalla cosiddetta P3, abbia costruito, o fatto costruire, o contribuito a far costruire un dossier farlocco sull’allora candidato (e poi eletto) alla presidenza della Regione Campania, Stefano Caldoro. Caldoro è del Pdl, si tratterebbe dunque di una lotta tutta interna al centro-destra. Cosentino, nato a Casal di Principe 51 anni fa, voleva lui – e in un primo tempo pareva scontato – tornare a Napoli e presiedere la Regione. Questo dossier farlocco avrebbe tra l’altro accreditato l’idea di Caldoro come frequentatore di transessuali… Eravamo freschi dallo scandalo Marrazzo, lei mi capisce.
• Non ho capito che cos’è la P3.
Fece scandalo, nell’anno 1981, la scoperta a Castiglion Fibocchi di una lista di 953 eminenti iscritti alla loggia massonica Propaganda 2 (P2). C’erano dentro, per esempio, anche Maurizio Costanzo e Berlusconi. Comandava il venerabile Licio Gelli, già fascista e imprenditore nel ramo materassi. Costui aveva anche preparato un piano di occupazione dello Stato, che prevedeva il controllo radio-televisivo, la revisione della Costituzione, la soppressione dell’immunità parlamentare, la riforma dell’ordinamento giudiziario, la revisione delle competenze delle forze dell’ordine, la sospensione, per due anni, dei sindacati, il blocco dei contratti di lavoro. Parecchi nemici di Berlusconi sostengono che oggi, di fatto, il piano Gelli è stato attuato dal Cavaliere. La P3, rispetto a quella, sarebbe la società (secondo i magistrati romani “segreta”) formata da Carboni, dal geometra Pasquale Lombardi e dall’imprenditore Arcangelo Martino. Carboni, all’epoca, era effettivamento della P2, come del resto Roberto Calvi e il giro dell’Ambrosiano.
• Già a sentire i nomi mi sembrano robe di caratura molto diversa.
E infatti gli amici di Berlusconi contestano proprio la pochezza dei tre arrestati. Berlusconi li ha definiti “tre pensionati”, con l’aria di voler dire “tre poveretti”. Ha poi sostenuto che non si mette dentro uno di 78 anni (Carboni). I giornali vicini al presidente del Consiglio mettono in evidenza che i tre s’erano impegnati a influenzare la Consulta perché non bocciasse il lodo Alfano e il lodo Alfano è stato poi sonoramente bocciato. Volevano speculare sull’eolico in Sardegna e il presidente Cappellacci ha bloccato tutto. Volevano Cosentino candidato alla regione Campania e invece alla regione Campania venne candidato ed eletto Stefano Caldoro. Tre incapaci, tre disgraziati, tre millantatori…
• Invece?
Invece non lo so. Pettegolezzi e intercettazioni rivelano il solito mondo che stringe il cuore, ambizioni squallide, linguaggio penoso. I tre si vedevano con Denis Verdini, uno dei tre coordinatori del Pdl. I finiani vorrebbero che Verdini si dimettesse. Da quell’orecchio Berlusconi, almeno apparentemente, non ci sente. I finiani hanno chiesto anche le dimissioni di questo Cosentino, sottosegretario all’Economia. Il capo del governo, niente. Allora l’opposizione ha presentato una mozione di sfiducia: un atto parlamentare che venne usato la prima volta contro il ministro della Giustizia (a quel tempo berlusconiano) Filippo Mancuso, che era stato preparato contro Brancher (mina disinnescata dalle dimissioni del medesimo) e che adesso viene agitato contro Cosentino. La mozione di sfiducia è stata presentata da Pd, Idv e Udc. Ieri s’è discusso su quando dovesse andare in aula. La maggioranza diceva: «Non prima di settembre». L’opposizione diceva: «La settimana prossima». Quando non ci si mette d’accordo, la decisione spetta al presidente della Camera. Fini ha deciso per la settimana prossima. Quelli del Pdl sono furibondi.
• Potrebbero i finiani votare per la rimozione di un sottosegretario della maggioranza?
Potrebbero, sì. Cosentino verrà invitato ad andarsene e il governo a ritirargli le deleghe. Berlusconi ha tuonato che chi vota la mozione è per ciò stesso fuori dalla maggioranza. Sarebbe un tentativo di espellere i finiani. Tentativo piuttosto sterile, si direbbe: i finiani hanno già fatto sapere che, anche se espulsi, non cesseranno di sostenere il governo e di considerarsi parte della coalizione con cui hanno vinto le elezioni. Fini non ha la minima intenzione di lasciare la presidenza della Camera. Forse Cosentino sarà consigliato di dimettersi spontaneamente. Sarebbe un altro pezzo di governo – dopo Scajola e Brancher – che se ne torna a casa, appunto, spontaneamente. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 15/7/2010]
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