12 maggio 1956
Kruscev e Bulganin a Londra
[...] Tutti sono d’accordo, a Londra, nello stimare che discorrere con Malenkov, Bulganin e Kruscev è tutt’altra cosa da quelle che furono, a suo tempo, le conversazioni con Molotov. Il dialogo sembra sia andato bene, nel senso che fu un dialogo spassionato e oggettivo. Il linguaggio usato fu quello di una politica positiva, un linguaggio semplice e nudo: si parlò di alleanze, di basi, di petrolio, di bombardieri, di missili, di acciaio e di navi. In simili termini si discussero liberamente le condizioni, non diremo di un’amicizia, ma di una coesistenza.
Se non vi fu un vero accordo, tuttavia qualche progresso sembra sia stato realizzato verso un’intesa circa il Medio Oriente. Vi è motivo di ritenere che tale risultato venne preparato durante la visita di esplorazione fatta da Malenkov. Gli fu detto nel modo più chiaro, in ispecie dai capi laboristi, che l’esistenza dello Stato d’Israele e il mantenimento dei rifornimenti di petrolio dal Medio Oriente all’Europa occidentale erano due capitoli su cui non si poteva transigere. [...] I visitatori russi — stando a quanto mi è stato riferito — dissero francamente che avrebbero suscitato agitazioni nelle zone petrolifere per demolire il patto di Bagdad, che secondo loro è un accordo militare inteso a stabilire l’aviazione strategica americana con le sue basi nell’Irak e nell’Iran. Fu loro assicurato che si tratta di un patto puramente difensivo; ma non è probabile che i sovietici abbiano prestato fede a tali assicurazioni.Leggi qui tutto l’articolo di Walter Lippmann