16 ottobre 1943
Le SS catturano a Roma più di mille ebrei
• Alle 5.30 del mattino inizia il rastrellamento del ghetto di Roma che si conclude verso le 13. «La città è stata divisa dall’ufficiale tedesco Theo Dannecker in 26 recinti operativi: per ciascuno è adibito un camion, che va a fermarsi via via presso i portoni segnati sull’elenco. Di primo mattino, quando li trovano ancora chiusi, le SS se li fanno aprire dai poliziotti italiani. Alle 14, 1.259 persone sono ammassate nei locali del Collegio Militare, in via della Lungara: 363 uomini, 689 donne, 207 bambini. Alla fine, dopo alcuni controlli, restano in 1.022».[Lucrezia Dell’Arti, Sette 12/10/2012] [Leggi qui tutto l’articolo di Lucrezia Dell’Arti]
• Papa Pacelli non protesta ufficialmente, ma attiva i canali diplomatici e convoca l’ambasciatore tedesco presso la Santa sede Ernst von Weizsäcker, senza però ottenere nulla. Intanto, dà disposizione perché le chiese, i seminari e i conventi di Roma ospitino gli ebrei in fuga. «Nella sola città di Roma la chiesa riesce a sottrarre alla persecuzione 4.447 ebrei. Le istituzioni ecclesiastiche coinvolte sono cento case di suore, quarantacinque conventi di religiosi e una decina di parrocchie. Le suore danno asilo a 2.775 ebrei, i religiosi e le parrocchie a 992. Altri 680 ebrei vengono ospitati occasionalmente negli istituti religiosi. A questa cifra va aggiunto il numero imprecisato dei rifugiati nella Città del Vaticano e negli immobili extra-territoriali della Santa Sede». [Andrea Tornielli, Pio XII. Eugenio Pacelli, un uomo sul trono di Pietro, Mondadori] [Pio XII - Leggi tutta la cronologia]