20 gennaio 1950
Tags : La belva di San Gregorio
• Dino Buzzati sul Corriere della Sera: «(...) “Ergastolo”, si udì, poi delle represse grida di dietro, dove si accalcava il pubblico “Bene! Bravi!”, e qualche rotto applauso
• Dino Buzzati sul Corriere della Sera: «(...) “Ergastolo”, si udì, poi delle represse grida di dietro, dove si accalcava il pubblico “Bene! Bravi!”, e qualche rotto applauso. In lei nulla cambiò. Ma non capiva? Andandosene, non si voltò il dietro a guardare quell’ultimo pezzetto di mondo che le era concesso di vedere, il mondo dove pure era vissuta fino allora e in cui mai più sarebbe ritornata. Ma non capiva che queste stesse giornate di processo, pur atroci, un giorno lei le rimpiangerà come un paradiso? Non ci saranno mai più per te, Rina Fort, giorni come i nostri, allegre cene in compagnia di amici, né andare e venir per la città, né begli abiti nuovi, né sguardi di giovanotti, le corse in automobile, né gusto di mettere via i soldi, né baci, mal né casa tua, né teneri risvegli nel tuo letto. Mai più, capisci? Per te non nascerà più il sole, né pioverà, né scenderà la neve, né le piante metteranno le foglie, né la sera le vetrine si accenderanno di luci e desideri. E non ci saranno più per te neanche i lampi dei fotografi – che ora fingi di aborrire – né il ronzare intorno dei cronisti, né titoli sui giornali col tuo nome. Guardali, fin che sei ancora in tempo – ti rimane una frazione di secondo – questi uomini, queste signore, venuti ad ascoltar la tua condanna. Ti sono odiosi, probabilmente, i loro sguardi da visitatori di zoo li toglievano il respiro, è vero. Ma sono liberi, capisci? E non li potrai più vedere». [Dino Buzzati, Cds, 21/1/1950] [Leggi articolo integrale]