9 ottobre 1985
Tags : Achille Lauro • Il dirottamento dell’Achille Lauro
De Rosa: «Non ci sono né morti né feriti»
• Alle 12.10 circa arriva un’intercettazione radio: «Da Khaled a nave. Stiamo trattando per farvi avere un salva condotto». Dalla nave: «Comandante, ci fa piacere sentire la sua voce». Khaled è il nome di battaglia di Abu Abbas, l’inviato di Arafat. Abbas chiede all’Italia se è disposta a dare un salvacondotto ai sequestratori. Gli americani si dicono contrari (Reagan: «Non trattiamo con i terroristi») ma la risposta di Andreotti non si fa attendere: «Sì, purché non risultino atti di violenza contro i passeggeri». Il comandante De Rosa rassicura le autorità: «Stiamo bene. I passeggeri stanno bene. Non ci sono né morti né feriti». È obbligato a mentire, ha i mitra puntati addosso e i terroristi minacciano il massacro. [Pino Buongiorno, Pan. 8/10/85; Rep. 10/10/85; lastoriasiamonoi.it; Sta. 14/10/85]