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 2008  marzo 31 Lunedì calendario

Malpensa, che ha disperatamente tentato di essere un vero hub in questi dieci anni, ha perso ogni speranza ieri, quando il 72 per cento dei voli intercontinentali Alitalia è stato spostato a Fiumicino

Malpensa, che ha disperatamente tentato di essere un vero hub in questi dieci anni, ha perso ogni speranza ieri, quando il 72 per cento dei voli intercontinentali Alitalia è stato spostato a Fiumicino. Bonomi, presidente della Sea (la società che gestisce Malpensa), Formigoni, Calderoli e altri esponenti della Lega giurano che Malpensa risorgerà. Ma intanto ieri parecchia gente, assistendo allo smontaggio degli stand e alla progressiva desertificazione di quegli spazi immensi, piangeva.

• Non c’è qualche speranza in questa trattativa Alitalia?
Il futuro di Malpensa è in effetti strettamente connesso alla trattativa con Air France per la vendita di Alitalia. Air France, sia chiaro, è d’accordo sul declassamento. Ma il confronto ricomincia oggi e le speranze per Air France non sono troppe. I nove sindacati restano fortemente contrari al piano di acquisizione, ristrutturazione e sviluppo presentato da monsieur Spinetta.

• Intanto io non ho mai ben capito che cos’è un hub.
E’ il punto centrale di una rete a stella... No, vedo che questo le confonde le idee ancora di più. Diciamo così: immagini un cerchio; tracci sulla circonferenza di questo cerchio una decina di punti; supponga che questi punti posti sulla circonferenza siano delle città con aeroporti. Ora pensi che queste città si possono collegare tra di loro in due modi: o correndo lungo la circonferenza, da un punto all’altro; oppure correndo sul raggio verso il centro e da qui rimbalzando verso il punto d’arrivo. Nel primo caso, abbiamo un sistema di collegamento point to point (abbia pazienza per il solito inglese: significa “punto a punto”). Nel secondo caso abbiamo un collegamento a stella e il centro di questo collegamento è l’hub. Come può venire in mente a qualcuno che sia meglio, per andare da un punto A a un punto B, passare per un punto C più o meno equidistante e non viaggiare direttamente da A a B? Perché A e B potrebbero essere molto piccoli e il collegamento tra di loro non essere conveniente. Invece io – padrone della compagnia aerea – faccio arrivare tutti i voli in un solo punto (hub) e poi da qui li smisto nel resto del mondo. In questo modo posso anche immaginare di collegare – per fare un esempio – Cagliari con Saragozza, una rotta che sarebbe difficile considerare redditizia, ma che diventa possibile se tutto il traffico di Cagliari e tutto il traffico di Saragozza arriva in un punto centrale dove viene smistato.

• E questo punto centrale avrebbe dovuto essere Malpensa.
Già, e lo sarebbe diventato se i politici italiani, romani e milanesi, avessero concentrato a Malpensa tutto il traffico possibile, avviando Linate a un ridimensionamento drastico, ridefinendo il ruolo di Fiumicino, impedendo la nascita al nord di tanti miniaeroporti e collegando poi Malpensa velocemente perlomeno a Milano e Torino. La Malpensa-Buffalora – la superstrada di 18 chilometri che avrebbe dovuto render spediti questi collegamenti – è stata inaugurata appena ieri, dieci anni dopo la nascita dell’aeroporto!

• Questo significa che da Malpensa non potrò più andare a New York e dovrò invece arrivare prima a Roma?
New York, Tokyo e San Paolo del Brasile sono rimasti funzionanti, anche se ridotti. Niente più voli da Malpensa, invece, per quanto riguarda Newark, Boston, Miami, Rio de Janeiro, tutto il centro Africa e l’estremo oriente. Non sono le sole cancellazioni, ma le più importanti. L’Alitalia volerà da Malpensa verso 51 destinazioni invece che verso 83. Da 1328 frequenze settimanali siamo scesi a 352, con un taglio di sei milioni di passeggeri, 900 dipendenti della Sea sono già in cassa integrazione, altri 8 mila posti di lavoro sono a rischio. Lo Studio Ambrosetti ha calcolato un danno per Malpensa di 15 miliardi, da cui la richiesta di risarcimento danni ad Alitalia di un miliardo e 250 milioni, di cui però non ha più senso parlare.

• Già, era uno dei problemi con monsieur Spinetta. La trattativa di oggi ha qualche possibilità o no?
Lei avrà capito che la partita è a questo punto anche molto politica. l’ultimo atto del match Prodi-Berlusconi. Prodi ha fatto arrivare ad Alitalia 148 milioni grazie a un credito d’imposta e a un amico che s’è comprato il pacchetto Air France di Alitalia. Berlusconi ha offerto una sponda ai sindacati annunciando che dirà di no ad Air France. possibile che la risposta di Prato – prodiano di ferro – sia, a trattativa con Air France fallita, di portare di corsa i libri in tribunale per stringere tutti nell’angolo. Anche se, in termini di voti, al Pd costerebbe. Ma Prodi soffrirebbe poi così tanto a creare qualche fastidio a Veltroni? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 31/3/2008]