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 2008  maggio 27 Martedì calendario

L’ultrà della Lazio che passando col rosso ha ammazzato due fidanzatini in motorino non è più accusato di omicidio volontario, ma solo di omicidio colposo e il suo avvocato si appresta a chiederne gli arresti domiciliari

L’ultrà della Lazio che passando col rosso ha ammazzato due fidanzatini in motorino non è più accusato di omicidio volontario, ma solo di omicidio colposo e il suo avvocato si appresta a chiederne gli arresti domiciliari.

• Stiamo parlando di Lucidi? Di Stefano Lucidi? Quello di 35 anni, figlio di ricchi, disoccupato e che andava allo stadio a menare? Non sono d’accordo per niente. Lucidi ha fatto una cosa tremenda. Bisogna sbatterlo dentro e buttare la chiave.
Ma la legge non può funzionare così, scusi. Anzi: la legge non funziona così né in Italia né in nessuna parte del mondo. L’omicidio volontario è una cosa precisa, è il reato di qualcuno che voleva uccidere qualcun altro, per un movente che chi indaga deve individuare. L’assassino e la sua vittima erano cioè in rapporto prima del delitto e la natura di questo rapporto serve a definire meglio la qualità del reato, se mi passa l’espressione. Nel caso di Lucidi abbiamo la storia di un cretino che correva troppo e per la sua storditaggine ha ammazzato due ragazzi. Non c’era nessun rapporto tra lui e quei due ragazzi. Se i due poveretti non si fossero trovati, venerdì sera, a quel semaforo di viale Regina Margherita a Roma, Lucidi sarebbe rimasto un disgraziato, incosciente. Un elemento di casualità - e anche piuttosto forte - esiste. Questo esclude abbastanza evidentemente la volontarietà.

• E allora quell’altro che sempre a Roma aveva ammazzato le due turiste irlandesi?
Vernarelli? Ma guardi che anche lì il pubblico ministero aveva tentato la strada dell’omicidio volontario e poi il giudice per l’indagine preliminare l’aveva derubricata a omicidio colposo. Vernarelli e Lucidi si assomigliano. Due famiglie piccolo borghesi piuttosto benestanti, figli sciagurati che s’impasticcano e spacconeggiano, la tragedia che gli insegna – amarissimamente – che cos’è la vita. L’avvocato difensore di Lucidi s’è permesso adesso di dire che il suo assistito in cella piange tanto. Come se questa potesse essere un’attenuante. No, attenuanti non ne vedo. Ma l’omicidio volontario, no.

• Quanti anni si farà con l’omicidio colposo? Tanto si sa già che, in un modo o nell’altro, uscirà subito.
Guardi, l’articolo del codice che regola il colposo è il 589. un articolo piuttosto breve: prevede la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il reato è commesso in violazione delle norme sulla circolazione stradale o di quelle sulla disciplina del lavoro è aumentata la pena minima, da sei mesi a un anno, ma non si tocca la massima. Poi: «Nel caso di morte di più persone, ovvero di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni dodici».

• Non ho capito niente.
Lo so, ma questa è la lingua del codice, che cosa ci vuol fare. In pratica il legislatore dice di dare il triplo della pena massima quando uno ammazza più di una persona, ma senza mai superare il limite di dodici. Lo so che è poco, ma nel decreto sicurezza dell’altro giorno, quello di Maroni e Berlusconi, è stato cambiato proprio il 589. Gli anni della pena massima sono stati portati da cinque a sei. stata introdotta l’aggravante per la guida in stato di ebbrezza o «sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope»: tre anni di minima (il che lascia spazio ai benefici) e dieci di massima. I dodici anni massimi sono diventati 15. Via, 15 anni non è poco e la legge non dev’essere vendicativa. Lucidi uscirà di carcere a 50 anni.

• Il fatto è che, anche se lo condannano a 15 anni, ci sono mille gabole per cui uscirà subito. Non verrà affatto fuori a 50 anni, ma molto, molto prima.
Può essere. Ci dovrebbe essere tra l’altro, anche per Lucidi come per la Franzoni, la possibilità di godere dell’indulto, cioè di uno sconto di tre anni. Sa che la Franzoni, con 16 anni sul groppone, potrebbe cavarsela in quattro e tornare a casa entro il 2012 o al massimo nei primi mesi del 2013? Il 47 quiqnquies prevede che le madri con figli di meno di 10 anni, scontato un terzo della pena, possano trascorrere il resto ai domiciliari se hanno figli di età inferiore ai dieci anni. Siccome il suo terzogenito è nato nel 2003 (dopo la morte di Samuele), avrà ancora 9 anni quando Anna Maria avrà scontato il suo terzo di pena. Alla Franzoni è inoltre già stato applicato lo sconto dell’indulto (tre anni) e bisogna toglierle ancora i 18 messi passati nel carcere di Torino nel 2002. Inoltre, ad ogni semestre di buona condotta, la pena si riduce di 45 giorni. Cioè ogni quattro anni di buona condotta te ne scalano uno. Senza contare i permessi premio, gli affido ecc. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 27/5/2008]