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 2006  gennaio 09 Lunedì calendario

Bancopoli

• I giornali hanno trovato la parola per definire l’ultimo affaire del nostro paese, quello dei furbetti: Bancopoli. L’ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte, è stato imputato anche di associazione a delinquere. Massimo D’Alema, a cui Giuliano Ferrara aveva chiesto conto dei 50 milioni di euro trovati su conti esteri di Consorte e del suo vice Sacchetti, ha querelato Il Foglio. Il Foglio, che ha parlato di “intimidazione”, ha ripubblicato l’articolo incriminato. Cossiga, sui 50 milioni e sugli altri soldi, ha detto che certamente non sono serviti ad arricchire nessuno, ma erano una provvista per il partito. In questo caso, Consorte non sarebbe che un grande Greganti (Greganti è il fido servitore di Botteghe Oscure che messo dentro da Di Pietro ai tempi di Tangentopoli non disse una parola sugli affari con cui il Pci si manteneva). La sinistra diessina ha messo sotto accusa Fassino e D’Alema, i quali rispondono scalpitando e gridando la loro innocenza e che è tutta una manovra di Berlusconi per screditarli e fargli perdere le elezioni. Prodi da una parte e la Margherita dall’altra manovrano cautamente per trarre dai guai diessini il massimo vantaggio in termini di equilibri interni alla coalizione. L’Unità pubblica paginate di lettere dolenti o infuriate. Paolo Flores d’Arcais, che è uno dei leader della sinistra radical-giustizialista (i girotondini), ha detto testualmente alla Stampa: “L’elettorato di centrosinistra è moralmente di gran lunga superiore a quello di centrodestra”. I sondaggisti dicono che i Ds, per colpa di Bancopoli, potrebbero perder voti, soprattutto a causa delle astensioni di un elettorato disgustato. Bruno Vespa dice invece di no: la voglia di buttar giù Berlusconi è tale che ad aprile anche quelli che adesso sono amareggiati o indignati si tureranno il naso e andranno a votare per il centro-sinistra. [Giorgio Dell’Arti]