vanity, 10 febbraio 2006
Sciolte le Camere
• Il Capo dello Stato ha chiuso la XIV legislatura, sciolto le Camere, fissato ufficialmente le elezioni al 9 e 10 aprile e dichiarato aperta la campagna elettorale. Berlusconi, di cui è ormai impossibile seguire il peregrinare tra tv e radio, dovrà adattarsi alle regole della odiatissima par condicio. La nuova legge elettorale prevede che le coalizioni indichino il loro capo (che, in caso di vittoria, non deve necessariamente diventare il capo del governo) e il programma. Berlusconi (che negli ultimi giorni ha paragonato se stesso a Napoleone, Churchill e Gesù Cristo) ha fatto sapere che preparerà un secondo ”contratto con gli italiani” articolato in otto punti: tasse, lavoro, pensioni, sanità, scuola, opere pubbliche, sicurezza e casa. Gli alleati, però, (cioè An, Udc e Lega) gli sono saltati addosso: non si prepara niente che non sia concordato. Prodi ha a sua volta varato il programma del centro-sinistra, convocando al teatro Eliseo di Roma (dove Berlinguer pronunciò uno dei suoi discorsi più famosi, quello dell’austerità e dei sacrifici) gli otto capi della coalizione e facendo leggere all’attrice Sandra Ceccarelli il giuramento del programma davanti a una gran folla seduta in platea (la ressa era tale che sette giornalisti sono stati derubati). Far sunti di questo programma del centrosinistra è pressoché impossibile: è un librone di 281 pagine divise in 13 capitoli 69 paragrafi e 38 sottoparagrafi. Il Corriere della Sera ha provato a darne un’idea facendo la classifica delle parole più frequenti: lavoro 200 volte; cultura 162; ricerca 160; giustizia 101; unità 87. Manca la parola Tav, cioè non c’è neanche un accenno al progetto dell’Alta velocità in Val di Susa fatto che ha provocato le proteste dei diessini del Piemonte, le grida di trionfo di Bertinotti e Verdi e la preoccupata precisazione di Prodi-Fassino (“L’alta velocità in Val di Susa è strategica”). Altri motivi di divisione: i socialisti di Boselli e i radicali della Rosa del Pugno hanno disertato l’Eliseo per protestare contro le tendenze anti-Pacs di Prodi. Valentino Parlato, sul manifesto, s’è dichiarato deluso (’il programma è troppo generico”). L’ultrasinistro Francesco Caruso, candidato da Rifondazione, vuole una legge che espropri D’Alema della sua barca e distribuisca i soldi ai disoccupati. Però gli altri ultrasinistri (per esempio, Casarini) gli contestano che si sia fatto integrare nelle liste di Rifondazione: “Si goda” gli hanno mandato a dire sarcastici “il suo megastipendio da deputato”. [Giorgio Dell’Arti]