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 2006  febbraio 18 Sabato calendario

Lo strip di Calderoli

• Roberto Calderoli, che pochi giorni prima aveva definito Rula Jebreal, giornalista palestinese de La 7, “quella signora molto abbronzata”, s’è fatto intervistare da Mimun per il Dopo Tg1 e a un certo punto s’è sbottonato la camicia e ha mostrato che sotto portava una maglietta su cui era stampata la prima pagina di France Soir, con le vignette danesi che hanno fornito il pretesto, nei giorni scorsi, per incendiare l’Islam. Il piccolo strip-tease, accompagnato da altre dichiarazioni provocatorie rilasciate nei giorni successivi, ha suscitato una nuova ondata di indignazione mediorientale, culminata in manifestazioni di folla davanti al consolato italiano di Bengasi, in Libia. La polizia ha sparato sui dimostranti, ha ucciso undici persone e Calderoli, che non la smetteva di rilasciare interviste, s’è dovuto dimettere su invito perentorio di Berlusconi. Era ministro per le Riforme e non è detto che questo incidente non ne rafforzi l’immagine presso gli elettori leghisti. Però, dentro la Casa delle libertà, le dimissioni imposte dal premier hanno suscitato la rivolta della Lega, che ha riunito di corsa il proprio Consiglio federale e ha minacciato di andar da sola alle elezioni. Intanto Berlusconi e Gheddafi si sono telefonati confermandosi l’amicizia dei rispettivi paesi, eccetera. Anche Prodi ha chiamato il colonnello. La Libia è un nostro importante fornitore di energia. Gheddafi, dopo gli undici morti, ha mandato via il suo capo dei servizi di sicurezza. Ma i disordini sono continuatiI: i funerali delle vittime di Bengasi si sono trasformati in una manifestazione anti-italiana: bandiere bruciate, slogan molto violenti contro di noi, nuovo assalto al consolato con saccheggio e sparizione dell’archivio storico. La Farnesina si prepara a richiamare in patria gli italiani che si trovano a Bengasi.

• In Nigeria le chiese vengono assaltate e così le case dove abitano dei cristiani. L’origine sono sempre le vignette. I morti finora sono quindici. A Maiduguri, epicentro dei disordini, vige il coprifuoco. [Giorgio Dell’Arti]