Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Da ieri, sul sito della presidenza del Consiglio, si possono leggere i redditi dei ministri. La cosa incuriosisce parecchio, evidentemente, perché il sito ieri è andato giù molte volte, data la folla di internauti che voleva sapere. La comunicazione arriva all’ultimo momento dei 90 giorni stabiliti o forse addirittura in ritardo, dunque devono esserci stati problemi nel tirar fuori i documenti. Quello che ne ha avuti più di tutti, almeno apparentemente, è lo stesso Monti: la sua situazione è stata messa in linea intorno alle 23: un milione e diecimila euro nel 2011, 1.350.695 euro nel 2011. Da senatore a vita, il premier guadagna 211.502 euro, mentre ha rinunciato agli stipendi da presidente del Consiglio e da ministro dell’Economia. Oltre a una Lancia Dedra del ’95 e a una Lancia Kappa del ’98 il premier possiede titoli e fondi per quasi 11 milioni di euro, in gran parte su conti di Intesa Sanpaolo e Bnp Paribas, e 16 immobili tra cui una casa a Milano, 9 unità abitative (e un negozio) a Varese e la comproprietà di un appartamento a Bruxelles con la moglie Elsa Antonioli. La quale, a sua volta, è proprietaria del 50% di quattro unità abitative a Milano e di una casa di campagna con giardino nel novarese e di 1.306.000 euro in fondi comuni, Etf e liquidità. Nella squadra di governo, almeno a prima vista, conflitti d’interesse non se ne vedono, a meno che non si voglia strologare sulla presenza di Giarda in un paio di consigli d’amministrazione e in un collegio dei revisori (questi incarichi fruttano comunque 226.919 euro l’anno) oppure sui patrimoni di Passera (nude proprietà ecc.). La pubblicazione dei redditi è stata accompagnata da una dichiarazione del ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, nella quale si raccomanda a tutte le Amministrazioni «di divulgare con tempestività informazioni precise circa i trattamenti economici corrisposti a dipendenti e collaboratori che superano il limite di trattamento spettante al Primo Presidente della Corte di Cassazione», cioè 304.951,95 euro per l’anno 2011. È una norma continuamente aggirata dal sistema dei distacchi (specie tra i magistrati del Consiglio di Stato): io lavoro nel punto A dello Stato, vengo spostato con un incarico apparentemente temporaneo al punto B, e alla fine prendo lo stipendio sia per il lavoro che non faccio più in A che per quello che sono venuto a fare in B.
• Chi è il più ricco di tutti?
Per ora il ministro della Giustizia, Paola Severino: nel 2010 ha guadagnato 7.005.649 euro. Quando non fa il ministro, Severino è un grande avvocato penalista. Dalle sue dichiarazioni risulta tuttavia aver pagato 4 milioni di tasse. Ha poi due auto giapponesi (una Daihatsu del 2006 e una Toyota del 2009), due appartamenti a Roma, di cui uno in comproprietà, un appartamento a Cortina, uno yacht comprato nel 2009, piccoli investimenti in azioni, 4.576 Generali, 500 Gbm (a meno che non abbia comprato quest’anno, sono investimenti in perdita). Ai cronisti che sono andati a provocarla ha risposto: «Chi guadagna e paga le tasse va guardato con benevolenza, non con invidia». Sul caso Severino faccio due considerazioni: che fosse ricca si sapeva già prima; quattro milioni di tasse su sette di introiti sono troppi.
• E Passera?
Vale apparentemente la metà: 3.529.602 euro. A cui però si devono aggiungere: una partecipazione da un milione e nove nella Larihotels che il ministro possiede anche in nuda proprietà (valore 3,1 milioni). Inoltre. 1,6 milioni nell’Immobiliare Venezia srl, depositi per 8,8 milioni, obbligazioni per 169 mila euro, 23 mila dollari, una polizza vita da un milione e due, un fondo pensione da tre emilioni e tre. Mettiamoci un appartamento di 141 mq a Parigi, tremila 220 metri di terra a Casale Marittimo (Pisa), due mutui, uno da un milione e nove col Banco di Brescia San Paolo e uno da 910 mila con il Credit Lyonnais. Tutto sommato, penso che Passera sia più ricco di Severino.
• Com’è la classifica?
Si direbbe: Severino, Passera, Terzi, Cancellieri, Giarda e via via tutti gli altri. Il meno abbiente sarebbe Lorenzo Ornaghi, che non ha neanche la macchina (non ce l’ha nemmeno Andrea Riccardi). Come si calcola però la ricchezza? La Cancellieri – ministro dell’Interno - ha 13 fabbricati e 11 terreni, più un negozio al 50% a Roma e un altro appartamento al 50% a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa. Il reddito, specie se paragonato con quello dei suoi colleghi, non è granché: 183.084,35 euro lordi l’anno. Ma il patrimonio? Del resto condividiamo con Severino (e con Monti, che l’ha detto in un’altra occasione) l’idea che essere ricchi non sia una colpa.
• Le macchine?
Ventidue in tutto. Vecchiotte in genere e non strabilianti. L’auto più importante è ancora della Cancellieri, una Toyota Land Cruiser. Ma è molto vecchia. Allora mi fa più impressione la moto del nostro ministro degli esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, che ha un Harley Davidson 883 del 2005. Si può dire che il parco auto del governo è sobrio. Dominano le Mercedes (sette esemplari), seguite dalle italiane Fiat-Lancia (due Cinquecento, nessuna Alfa Romeo). Bel successo delle giapponesi, con sei vetture, tra cui la Toyota del ministro Fornero.
• Già, Elsa Fornero. I suoi redditi?
402 mila euro nel 2010. Adesso, da ministro, guadagna 199 mila euro (più le diarie, 224,895 euro al giorno per venire a Roma, massimo 15 giorni). Ha una Toyota Aygo del 2011 e cinque appartamenti, in proprietà o controproprietà. Ci tiene a far sapere di essersi dimessa da tutto (videepresidenza del Consiglio di sorveglianza di Intesa, cda della Buzzi). È in aspettativa senza assegno dall’Università di Torino.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 22 febbraio 2012]