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 2009  ottobre 28 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Bel risultato del Grande Fratel­lo, che lunedì sera su Canale 5 ha riunito davanti ai telescher­mi 6 milioni e 47 mila italiani per una media del 30,87% di sha­re.

Sorprendente?
Quest’estate c’era stata la storia del Grande fratello inglese. Channel 4 aveva disdetto il con­tratto con la Endemol, garan­tendo solo due stagioni di pro­grammazione ulteriore. Non erano rimasti – fu la spiegazio­ne – che due milioni di spettato­ri e non valeva più la pena di investirci soldi. Di qui, alcuni commentatori avevano prono­sticato l’inizio del declino per il format. In realtà, il caso inglese resta per ora isolato. Big Brother va in onda in una set­tantina di Paesi, in America la Cbs se lo tiene stretto grazie ai grandi ascolti, e insomma è pre­sto per parlare di crisi. Ai provi­ni italiani quest’estate si sono presentati in 10 mila. Non so se è un buon segno per il Paese, ma è un sintomo di successo per il programma. Il montepre­mi finale è anche calato (250 mi­la euro), ma c’è di mezzo la vo­glia di apparire tipica del no­stro tempo. Ho letto che gli organizzatori si sono mangiati le mani per la faccenda del trans: l’affare Marrazzo ha portato al­la ribalta queste persone e il GF, sempre attento ai mostri dell’attualità, non avrebbe sfruttato abbastanza questa oc­casione. In realtà, gli autori hanno subito fatto sapere che tra i concorrenti c’è una donna che si sarebbe sottoposta a un’operazione per diventare uo­mo. Non ha niente a che vedere con i trans, maschi a tutti gli ef­fetti e che però vivono la vita come se fossero donne. Ma non importa. I giornali faranno con­fusione e questo non potrà che aumentare curiosità e ascolti.

Non si sa chi è questa donna-uo­mo?
Non si sa neanche se sta nel gruppo dei sedici concorrenti iniziali o se entrerà più tardi, sfruttando i molti colpi di scena che il programma ha previsto. Invece di tre mesi come al soli­to, il GF italiano ne durerà cin­que, cioè chiuderà a febbraio. E per reggere avrà bisogno di far entrare e uscire un mucchio di gente. È stata costruita una ca­sa tecnologica, con le pareti di cristallo. Tra i sedici ospiti del­l’avvio c’è un po’ di tutto. Oltre alla donna-uomo, c’è la maestri­na d’asilo, il buttafuori che man­gia solo carne bianca, il ragaz­zo che ha fatto voto di castità, la cameriera col padre suicida, la solita maggiorata, la brasilia­na che fa il verso a Belen, quel­lo che vuole guidare gli elicotte­ri, la donna con gli attributi che fa l’amore col marito quattro volte al giorno. Eccetera. Pre­senta Alessia Marcuzzi, com­menta Alfonso Signorini.

Le piace o no?
Mah. Ha un sottofondo cupo e mi pare, in generale, una carica­tura della giovinezza di oggi, che si vuole ad ogni costo disini­bita e, come si dice, cazzara. La sensazione è che i fatti degli ul­timi tempi – il drammatico caso Marrazzo, il grottesco caso Noe­mi – siano coerenti con l’umore del Grande Fratello e con la sua ricerca ossessiva delle storie fin­tamente eccessive. Secondo al­cuni, anche l’interesse maniaca­le con cui il pubblico ha seguito le avventure erotiche di Berlu­sconi o di Dino Boffo è parente di questo umore granfratelle­sco. Un popolo di guardoni un poco schifosi, di patiti del buco della serratura. Un’analisi af­frettata e che non condivido.

Perché no?
Una volta la gente partiva per assistere niente di meno che al­le battaglie campali. Persino al­l’assedio di Gaeta del 1860-61, dove piovevano palle di fuoco da decine di chili, c’era un grup­po di napoletani venuto a vede­re come i piemontesi bombar­davano Franceschiello. Che co­sa voglio dire con questo? Che l’homo sapiens è curioso e che la sua curiosità sta al fondamen­to della sua evoluzione finora fortunata. L’altra faccia di que­sta attitudine a non farsi i fatti propri è il Grande Fratello o il successo di certi giornali. Va se­renamente messo nel conto.

Quanto costerà partecipare al televoto?
Un euro a chiamata. A proposi­to, quello è un business gigante­sco e non escludo che la decisio­ne di tirarla per cinque mesi di­penda anche dagli incassi ga­rantiti dalle telefonate. Tra il 2007 e il 2008, il numero di tele­votanti in tutte le trasmissioni che fanno ricorso a questo siste­ma è raddoppiato. Il fatturato è passato da 7,4 milioni a 15. Ci sono parecchie richieste di ren­dere più trasparente questo aspetto del business. Un proble­ma che non riguarda solo il Grande Fratello, ma un po’ tut­to il sistema. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 28/10/2009] (leggi)

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