Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Bel risultato del Grande Fratello, che lunedì sera su Canale 5 ha riunito davanti ai teleschermi 6 milioni e 47 mila italiani per una media del 30,87% di share.
• Sorprendente?
Quest’estate c’era stata la storia del Grande fratello inglese. Channel 4 aveva disdetto il contratto con la Endemol, garantendo solo due stagioni di programmazione ulteriore. Non erano rimasti – fu la spiegazione – che due milioni di spettatori e non valeva più la pena di investirci soldi. Di qui, alcuni commentatori avevano pronosticato l’inizio del declino per il format. In realtà, il caso inglese resta per ora isolato. Big Brother va in onda in una settantina di Paesi, in America la Cbs se lo tiene stretto grazie ai grandi ascolti, e insomma è presto per parlare di crisi. Ai provini italiani quest’estate si sono presentati in 10 mila. Non so se è un buon segno per il Paese, ma è un sintomo di successo per il programma. Il montepremi finale è anche calato (250 mila euro), ma c’è di mezzo la voglia di apparire tipica del nostro tempo. Ho letto che gli organizzatori si sono mangiati le mani per la faccenda del trans: l’affare Marrazzo ha portato alla ribalta queste persone e il GF, sempre attento ai mostri dell’attualità, non avrebbe sfruttato abbastanza questa occasione. In realtà, gli autori hanno subito fatto sapere che tra i concorrenti c’è una donna che si sarebbe sottoposta a un’operazione per diventare uomo. Non ha niente a che vedere con i trans, maschi a tutti gli effetti e che però vivono la vita come se fossero donne. Ma non importa. I giornali faranno confusione e questo non potrà che aumentare curiosità e ascolti.
• Non si sa chi è questa donna-uomo?
Non si sa neanche se sta nel gruppo dei sedici concorrenti iniziali o se entrerà più tardi, sfruttando i molti colpi di scena che il programma ha previsto. Invece di tre mesi come al solito, il GF italiano ne durerà cinque, cioè chiuderà a febbraio. E per reggere avrà bisogno di far entrare e uscire un mucchio di gente. È stata costruita una casa tecnologica, con le pareti di cristallo. Tra i sedici ospiti dell’avvio c’è un po’ di tutto. Oltre alla donna-uomo, c’è la maestrina d’asilo, il buttafuori che mangia solo carne bianca, il ragazzo che ha fatto voto di castità, la cameriera col padre suicida, la solita maggiorata, la brasiliana che fa il verso a Belen, quello che vuole guidare gli elicotteri, la donna con gli attributi che fa l’amore col marito quattro volte al giorno. Eccetera. Presenta Alessia Marcuzzi, commenta Alfonso Signorini.
• Le piace o no?
Mah. Ha un sottofondo cupo e mi pare, in generale, una caricatura della giovinezza di oggi, che si vuole ad ogni costo disinibita e, come si dice, cazzara. La sensazione è che i fatti degli ultimi tempi – il drammatico caso Marrazzo, il grottesco caso Noemi – siano coerenti con l’umore del Grande Fratello e con la sua ricerca ossessiva delle storie fintamente eccessive. Secondo alcuni, anche l’interesse maniacale con cui il pubblico ha seguito le avventure erotiche di Berlusconi o di Dino Boffo è parente di questo umore granfratellesco. Un popolo di guardoni un poco schifosi, di patiti del buco della serratura. Un’analisi affrettata e che non condivido.
• Perché no?
Una volta la gente partiva per assistere niente di meno che alle battaglie campali. Persino all’assedio di Gaeta del 1860-61, dove piovevano palle di fuoco da decine di chili, c’era un gruppo di napoletani venuto a vedere come i piemontesi bombardavano Franceschiello. Che cosa voglio dire con questo? Che l’homo sapiens è curioso e che la sua curiosità sta al fondamento della sua evoluzione finora fortunata. L’altra faccia di questa attitudine a non farsi i fatti propri è il Grande Fratello o il successo di certi giornali. Va serenamente messo nel conto.
• Quanto costerà partecipare al televoto?
Un euro a chiamata. A proposito, quello è un business gigantesco e non escludo che la decisione di tirarla per cinque mesi dipenda anche dagli incassi garantiti dalle telefonate. Tra il 2007 e il 2008, il numero di televotanti in tutte le trasmissioni che fanno ricorso a questo sistema è raddoppiato. Il fatturato è passato da 7,4 milioni a 15. Ci sono parecchie richieste di rendere più trasparente questo aspetto del business. Un problema che non riguarda solo il Grande Fratello, ma un po’ tutto il sistema. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 28/10/2009]
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