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 2017  marzo 25 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Bernard Cazeneuve
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Roma blindata per i 60 anni dell’Unione

Oggi potremmo cominciare il pezzo in tre modi. Primo modo (romantico-sentimentale): «Sessant’anni fa, nella sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio, i capi del governo di Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo firmavano il Trattato di Roma, con cui si trasformava la vecchia Ceca in Cee, l’antenato dell’Unione Europea di oggi, che doveva garantire finalmente un lungo periodo di pace tra nazioni che s’erano sempre fatte la guerra» eccetera eccetera. Secondo modo (moderno, informativo): «Con l’occasione dei sessant’anni dal Trattato di Roma, si riuniscono oggi nella Capitale, nello stesso posto di allora, 60 tra capi e ministri appartenenti ai 27 Paesi che formano l’Unione europea. Firmeranno uno dopo l’altro, e davanti alle telecamere di tutto il mondo, un documento comune che ribadisca i princìpi di allora e introduca, assai timidamente, una qualche forma di flessibilità» eccetera eccetera. Terzo modo (drammatico, profetico): «La riunione dei 27 capi di Stato dei Paesi della Ue ha costretto il ministero dell’Interno a blindare la capitale, disseminando sul territorio cinquemila agenti, bloccando i voli sulla città che non abbiano una ragione commerciale, chiudendo intere zone al traffico automobilistico e pedonale. È stata anche formata una squadra speciale di 007. Si teme infatti che i due sit-in previsti e i quattro cortei anti-europeisti possano mettere a ferro e a fuoco la città. I black-bloc» eccetera eccetera, con qualche dettaglio truculento sulle ultime imprese dei black bloc, specie a Napoli, dieci giorni fa, in occasione dell’arrivo di Salvini.  

È fiction o questi tre attacchi si riferiscono a notizie vere?
È tutto vero. Sessant’anni fa si firmò il Trattato di Roma, oggi si celebra e si firma un documento con una sfilza di papaveroni in mondovisione, sono veri anche i sit-in e i cortei, al punto che qualcuno in città ha scritto «E mo’ basta!». S’è calcolato infatti che a Roma, su 52 sabati, almeno 30 sono regolarmente impegnati da qualche centinaio di Tizi o di Semproni che devono dire la loro strillando per il centro della città, qualche volta seminudi. Continua a valere il principio, ribadito anche da poco, che manifestare è sacro. Da dove vuole che cominciamo?  

Cominciamo da questi cortei e dai rischi che corre Roma.
I rischi ci sono, e non sono tanto legati ai cortei, quanto alla possibilità che un qualche disperato si faccia saltar per aria in qualche punto-chiave per amore dell’Isis e di Allah. Per questo, l’area intorno al Campidoglio, zona blu di massima sicurezza, è totalmente chiusa ad auto e pedoni da mezzanotte e mezza e fino a oggi alle 14, nessun corteo potrà percorrere via Nazionale e il Tritone, (a quell’ora i papaveroni saranno a pranzo da Mattarella), una serie di altre strade che sarebbe troppo lungo elencare saranno chiuse al traffico di macchine e pedoni, ci saranno cinquemila agenti sguinzagliati per la città, mille telecamere sui tetti e tiratori scelti piazzati nei punti strategici. Dopo l’attentato di Londra, squadre speciali di 007 stanno setacciando i siti più sospetti per scoprire messaggi in codice o appuntamenti segreti.  

Perché cortei e sit-in non potrebbero essere pacifici?
Uno dei quattro cortei è certamente formato da gente che ha voglia di menare le mani. È quello, detto Eurostop, che alle 14 parte da piazza di Porta San Paolo e vuole arrivare alla Bocca della Verità. In teoria è abbastanza defilato rispetto ai luoghi degli appuntamenti politici, ma la Bocca della Verità non è troppo lontana dal Campidoglio, e qui si prevedono ottomila partecipanti e un bel po’ di black bloc, cioè di professionisti dello scontro (la stazione della Metro B alla Piramide verrà chiusa).  

E gli altri?
Ci sarà poi un sit-in all’Angelicum di quelli di Fratelli d’Italia (previsti ottocento partecipanti, ore 10-15), un corteo del Movimento Federalista dalla Bocca della Verità all’Arco di Costantino (1.500 persone, ore 11), alla stessa ora corteo da piazza Vittorio all’arco di Costantino del Movimento Federalista (5 mila partecipanti, secondo gli organizzatori, che però sovrastimano sempre le adesioni), alle 15 da piazza dell’Esquilino fino a via dei Fori corteo di Azione Nazionale e infine sit-in in piazzale Tiburtino dei militanti del Partito Comunista (500?).  

Dica qualcosa su questa storia della flessibilità.
Si discute da qualche settimana sulla cosiddetta Europa a due velocità, cioè la formazione di un gruppo di testa e di un gruppo di coda. Nessuno ha davvero capito che cosa significa e come funzionerà. Nel documento alla firma oggi, che nelle intenzioni di partenza doveva essere piuttosto esplicito, la cosa è stata edulcorata per volontà di polacchi e baltici, che temono di non contare più come prima. Si voleva un passaggio in cui fosse scritto, più o meno, «alcuni di noi possono avvicinarsi, andare più velocemente in alcune aree», ci si è accontentati di un «a giremo insieme ogniqualvolta sarà possibile, a differenti ritmi e intensità dove necessario, come abbiamo fatto in passato entro la cornice dei Trattati. La nostra Unione è indivisa e indivisibile». (leggi)

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